Ferrari sfiora la vittoria a Las Vegas. Il trionfo della SF-23 era possibile infatti. Purtroppo pero, ancora una volta, una Red Bull ha tagliato per prima il traguardo aggiudicandosi il trionfo numero 20 della stagione. Parliamo della condizione dominante più grande di tutta la storia della F1. Grande merito alla RB19 e soprattutto alle sapienti mani di Max Verstappen, splendido interprete di una vettura davvero micidiale. Leclerc nulla ha potuto, malgrado la mossa brillante all’ultimo giro che di fatto gli regala il secondo gradino del podio.
Terzo classificato Sergio Perez che, malgrado l’aiuto della Safety Car non riesce a gestire la prima posizione sul compagno e poi, come detto, nel finale di deve arrendere allo splendido sorpasso del monegasco della Ferrari. Per il resto una Mercedes in difficoltà fa quello che può, con le due W14 che finisco dietro la rossa di Carlos Sainz ultima al primo giro. Sono solo 4 i punti che dividono le due scuderie in questione nella classifica dedicata ai costruttori.
Gp Las Vegas 2023/Analisi prestazionale: la Ferrari SF-23 di Leclerc perde solo contro Verstappen
Cominciamo l’analisi della gara odierna proponendo anzitutto la consueta tabella relativa ai treni di gomme disponibili per ciascun pilota. In questo modo sarà decisamente più facile comprendere alcune scelte strategiche delle squadre, non sempre dettate solamente dalle performance di una o dell’altra mescola.
Possiamo facilmente notare come quasi la totalità dei team avevano a disposizione almeno due treni di Hard nuove e Medium. Un fattore che ci svela, ancora prima della partenza, la chiara possibilità di effettuare due stint con La Pirelli a banda bianca e solo uno con le mescole medie.
Gp Las Vegas 2023/Analisi prestazionale 1° stint: la Ferrari SF-23 domina ritardando gli effetti del graining
Per la partenza e la prima parte della corsa, la maggior parte dei piloti sceglie la gomma media, mescola che nelle prove libere del venerdì era stata largamente utilizzata e studiata a fondo. Sebbene durante i primi giri Virtual e Safety Car abbiano fatto presenza, in pochi hanno deciso di effettuare la sosta. Tra questi Carlos Sainz che dopo il contatto con Lewis Hamilton dopo lo start ha deciso di provare subito la mescola bianca per allungare quanto più possibile il primo stint.
Durante questa fase Leclerc è rimasto molto vicino a Verstappen al quale, più tardi, è stata comminata una penalità di 5 secondi per la manovra in curva proprio ai danni di Charles. Il monegasco è riuscito a tenersi all’interno dei 2 secondi di distacco e nel momento in cui Max ha perso rendimento soffrendo il graining lo ha potuto attaccare. Alcuni giri più tardi lo stesso ferrarista ha subito il fenomeno sopracitato al posteriore, come avevamo notato nelle libere del venerdì.
Cercando di quantificare quanto visto nel primo stint, salta alla vista come Leclerc sia stato nettamente il più rapido, qualcosa che non si vedeva da tempo. Verstappen è rimasto in media a 2 decimi al giro dalla SF-23 numero 16. I due di fatto hanno portato avanti una gara a sé, almeno per quanto riguarda la prima parte.
Calzando le mescole Medium la Ferrari ha nettamente fatto la differenza rispetto alle altre squadre, riuscendo a ritardare la fase di graining, complice un buon adattamento della vettura a questa gomme e, contestualmente, un ottimo lavoro da parte del team di Maranello nella perfetta attivazione dei compound.
Gp Las Vegas 2023/Analisi prestazionale 2° stint: Ferrari sceglie di restare in pista, scelta corretta
Il primo pilota tra quelli di testa ad effettuare la sosto i è stato Russell per passare alla Hard, forte dei dati prodotti dalla W13 di Hamilton che, partendo in posizione arretrata, ha scelto un compound più durevole. Sulla Mercedes questa gomma ha lavorato davvero molto bene. Max si è invece fermato al giro 16, subito dopo aver subito il sorpasso da Leclerc. Per lui ecco un set di Pirelli a banda bianca, copertura che necessita di alcuni giri per entrare in temperatura.
Il ferrarista aveva un margine di 5 secondi per la sanzione inflitta alla vettura numero 1, potendo quindi scegliere di tardare la sosta e allungare di qualche giro lo stint. Il monegasco ha deciso di “pittare” al passaggio 20 scegliendo la Hard, conservando all’uscita dalla pit lane 5 secondi circa di vantaggio sulla coppia Russell–Verstappen. Al passaggio 26 cambia nuovamente tutto, nel momento in cui George tocca Verstappen provocando la dispersione di alcuni detriti in pista arriva la seconda Safety Car della corsa.
Da questa situazione in tanti hanno tratto giovamento. Perez, ad esempio, si è trovato alle spalle di Leclerc rientrando in lotta per la vittoria, mentre Max ha “guadagnato” una gomma nuova, sebbene abbia perso alcune posizioni. L’olandese ha comunque messo in atto un recupero sul ferrarista che, ascoltando il muretto, non ha effettuato la sosta. Al momento della Safety Car il pilota di Monaco era in prima posizione ed è stato deciso di tenere la testa della gara piuttosto che fermarsi, dovendo poi recuperare in pista il gap maturato.
In quel momento, con due vetture a disposizione, Red Bull avrebbe potuto sdoppiare la strategia, magari con Max che restava fuori e Perez che si fermava. Allo stesso modo poteva anche accadere che tutti rientrassero mantenendo le posizioni immutate, con Leclerc sempre primo con il secondo treno di Hard nuove ancora a disposizione. Tuttavia la scelta Ferrari può essere valutata corretta, considerando che il ritardo sul primo cambio gomme gli consentiva di arrivare sino al termine della corsa perchè, come detto, le sue coperture erano in buono stato.
Nei passaggi successivi è cominciata la caccia da parte della Red Bull che, giustamente, si è giocata il tutto per tutto fornendo ai piloti una gomma nuova. Verso il giro 41 Leclerc ha accusato un graining maggiore rispetto a Verstappen sulla Hard, aspetto che ha prodotto una riduzione del grip rendendo molto difficile la difesa sulle RB19.
Nel grafico precedente troviamo l’evoluzione dei tempi sul giro tra Leclerc e Verstappen. Come possiamo facilmente notare, il monegasco perde la vittoria durante la seconda metà della corsa. Anche se avesse avuto gomme di 5 giri più fresche, infatti, non avrebbe potuto fare nulla contro lo strapotere Red Bull in quanto tale fattore non avrebbe risparmiato la SF-23 nel soffrire il graining prima della fine della gara.
Qui sopra troviamo i dati relativi allo stint dopo la Safety Car, per semplicità di analisi. Leclerc e Verstappen sono ancora i più veloci in pista, con Sainz e Stroll che sulla Hard giravano mediamente a circa 4 decimi rispetto ai piloti suddetti. Simile anche lo stint di Hamilton, il quale inizialmente si è trovato a dover effettuare diversi sorpassi e solo successivamente, con strada libera, ha ottenuto un ritmo molto buono riuscendo a concludere davanti al compagno di squadra.
In termini globali vediamo che Verstappen è stato 2 decimi più veloce rispetto a Leclerc, mentre il terzo più rapido è stato Hamilton. Per cui la Mercedes, almeno sulla carta, avrebbe potuto confermarsi terza forza se Ocon non avesse sfruttato a dovere la Safety Car, “pittando” nel momento giusto per guadagnare parecchio race time la W14 numero 44 non è riuscita a recuperare. Quinta forza l’Aston Martin di Stroll, seguita infine dalla SF-23 di Sainz. Lo spagnolo di fatto ha dovuto affrontare una gara difficile, riuscendo ad essere competitivo solo a momenti alterni.
Autori e grafici: Alessandro Arcari – @berrageiz – Niccolò Arnerich – @niccoloarnerich
Immagini: Scuderia Ferrari