Ferrari arriva terza nel mondiale, Mercedes seconda, Red Bull prima dominando. Questo il riassunto con grande proprietà di sintesi della campagna agonistica 2023. La nuova era della F1 caratterizzata dalle wing car, ha visto una sola scuderia accreditata alla vittoria finale sin dai pre season test in Bahrain, opera d’arte aero-meccanica forgiata dalla mentre brillante di un genio chiamato Adrian Newey.
Durante le ultime due annate sono 38 i successi della scuderia austriaca su un totale di 44 corse, di cui 26 su 28 solo nel 2023 considerando anche le F1 Sprint. Parliamo di un 92%. Le uniche due battute d’arresto del mondiale appena concluso sono ad opera di Carlos Sainz a Singapore e di Oscar Piastri nella mini gare in Qatar. Lo spagnolo e l’australiano hanno sfruttato il set up sbagliato della Red Bull a Marina Bay e il miglior week end del 2023 McLaren a Losail.
Con l’analisi odierna cercheremo di fornire una visione generale dei distacchi nelle gare domenicali e in quelle sprint. Sono messe a confronto Ferrari, McLaren, Mercedes e Aston Martin rispetto alla Red Bull. Verranno inoltre esaminati i distacchi rispetto ai campioni del mondo in carica nelle qualifiche, contesto nel quale Max e Checo hanno lasciato “gioie maggiori” agli avversari.
Analisi gap 2033/gara: passo in avanti McLaren da metà stagione, Aston Martin dispersa
Il grafico che segue riporta in ordinata (asse verticale) il gap da Red Bull in ogni gara. A prima vista si nota un picco che sottolinea la vittoria Ferrari a Singapore. n alcune gare può mancare il marker relativo a una scuderia, ciò significa che le vetture sono state doppiate. Quanto alle prestazioni le monoposto più regolari sono Ferrari e Mercedes, sfidanti nel duello per la seconda posizione nel mondiale costruttori.
Agli antipodi, invece, il rendimento di McLaren e Aston Martin. Le scuderie britanniche si sono “passate il testimone” delle prestazioni nell’arco di questa mondiale. Le vetture color papaya, dopo un dichiarato inizio di stagione sottotono, hanno portato in pista diversi aggiornamenti capaci di esaltare le prestazioni nei tracciati composti da molte curve in appoggio.
Mentre il team di Silverstone invece si è poco a poco affievolito, dopo la gara di casa, proponendo prestazioni non all’altezza della prima parte del campionato. I motivi sono conosciuti: aggiornamenti sbagliati che hanno fatto perdere il punto di lavoro corretto della “verdona”, risultato pertanto incapaci di migliorare le prestazioni come sono stati in grado di fare le altre scuderie.
Melbourne, Silverstone e Zandvoort si sono concluse in regime di Safety Car, per questo il gap tra le varie auto è ridotto, mentre le prestazioni di Spa e Budapest evidenziano la supremazia delle vetture di Milton Keynes nei circuiti da alto carico dove conta parecchio la capacità di esprimere efficienza aerodinamica.
Analisi gap 2033/Qualifica: Ferrari SF-23 e Mercedes W14 capaci di togliere la pole alla RB19
Le sessioni classificatorie hanno rappresentato le magre consolazioni che gli inseguitori di Red Bull hanno raggiunto. Sainz e Leclerc hanno dimostrato di possedere una vettura abile nel giro secco, ma incapace di portare quanto di buono fatto vedere in qualifica durante la corsa. Il problema principale delle rosse è stato l’usura, aspetto che da diverse stagioni limita le prestazioni delle vetture di Maranello.
Senza dubbio dobbiamo ricordare il capolavoro di Hamilton in Ungheria, dove per soli 3 millesimi ha battuto Verstappen in uno dei circuiti più congegnali alle RB19. Quanto a Red Bull è bene rimarcare, tra le tante pole conquistate, la grande prestazione di Max a Monaco, con una partenza dal palo conquistata baciando tutti i muretti del terzo settore. I problemi maggiori per il team austriaco sono arrivati a Singapore, dove entrambe le monoposto non hanno raggiunto la Q3.
Molto più altalenante l’andamento in qualifica per Aston Martin. A una prima parte di stagione consistente, con una vettura nel Q3 ogni weekend sino a quello di Monza, sono susseguite 8 gare, le ultime del campionato, dove la AMR23 non è stata in grado di accedere all’ultima sezione della qualifica.
Analisi gap 2033/Sprint week end: McLaren sfrutta al meglio il pacchetto nelle mini gare
Infine osserviamo il gap rispetto alle Red Bull durante gli Sprint week end. Nel centro del grafico relativo alle mini corse di 100 Km, si nota un picco che rappresenta la vittoria di Piastri su McLaren nella gara del Qatar. Inoltre notiamo una MCL60 molto vicina alla squadra di Milton Keynes in Brasile e a Spa–Francorchamps, mentre nella pista di Spielberg la RB19 è stata in grado di fornire una grossa differenza.
Distacco molto ridotto anche a Baku, dove tra Ferrari, Mercedes e i campioni del mondo ballavano una manciata di secondi. La rossa, invece, come possiamo notare tramite i grafici, nella gara di 100 km del sabato non è mai riuscita a sfoderare un prestazione sopra le righe. Il distacco finale dalla Red Bull, di fatti, pur considerando il chilometraggio ridotto delle prove era sempre attorno ai 20 secondi.
Nell’ultimo grafico si vede l’unica “pole sprint” portata a casa dal team diretto da Frederic Vasseur. Parliamo del Gran Premio dell’Azerbaijan. In tale contesto competitivo Leclerc aveva illuso con un’ottima prima posizione al sabato, guadagnata grazie all’ottima velocità nei lunghi rettilinei sommata alla trazione strepitosa nelle curve a 90°. Buone le prestazioni nelle Sprint Shootout per McLaren, dove in Qatar e Brasile è stata addirittura più veloce di Red Bull conquistando la pole.
Autori e grafici: Leonardo Pasqual – @PasqualLeonardo – Alessandro Arcari – @berrageiz