Ferrari ha fatto una precisa scelta strategica. Le due SF-23, in fatti, durante la Q3 della Sprint Shootout hanno utilizzato le gomme Soft usate. Malgrado l’ottimo rendimento il grip mancante delle scrub ha di fatto relegato le vetture italiane a posizioni di rincalzo. La necessità di “salvare” una Pirelli a banda rossa, pertanto, ha fatto si che la sessione classificatoria valevole per la definizione delle griglia sulla mini gara di 100km non sia stata al top. Bene così, quindi, se il sacrificio fatto sarà fattuale.
I due ferraristi sono a bordo delle proprie vetture. Le condizioni meteo sono buone: : 28,°C la temperatura dell’aria, 54,°C quella dell’asfalto. Umidità al 25%, 1.2 Km/h l’intensità del vento che soffia dal quadrante nord est. L’asfalto brasiliano non dovrebbe favorire il degrado, aspetto che renderà le cose a Ferrari più semplici sotto questo aspetto. In questo momento, espletati tutti i consueti controlli alle monoposto a 5 minuti dal formation lap, arrivano le ultime indicazione. Una su tutte riguarda al necessità di raffreddare la macchina durante il giro di formazione.
Ferrari SF-23: F1 Sprint live on board, Gp Brasile 2023
Nella top ten tutti hanno scelto le scrub Soft, questo i feedback in radio per i ferraristi. Stessa cosa per le rosse. I motori sono accesi e le solite procedure sono in atto. Si parte con la tornata che porterà le vetture nuovamente sulla linea di partenza. Come richiesto dal muretto box italiano le due Ferrari curano parecchio le temperature di esercizio. Nel frattempo si attivano le coperture al meglio, con due burnout e mezzo prima di posizionarsi sulla settima e nona casella. Tutto è pronto, si attende solo lo spegnimento del semaforo.
Lo scatto dei “due Carlo” è buono. Leclerc riesce a infilare Tsunoda mettendosi in sica di Perez, mentre Sainz supera Ricciardo. Il Drs è da subito utilizzabile. Adami e Marcos all’unisono ricordano di non stressare troppo le gomme nei primi giri, così come richiedono “some lift of” per amministrare le temperature. Lo spagnolo sta provando a superare l‘AlphaTauri del giapponese ma al momento non ci riesce. Charles invece assiste alla lotta tra Hamilton e Checo che si conclude due passaggi più tardi con il messicano che sopravanza il britannico.
La necessità di amministrare le due monoposto italiane è davvero alta. Viene chiesto quindi di alzare il piede molto prima della staccata di curva 1. Per di più anche sulle mescole l’attenzione deve migliorare in varie curve. Ovviamente tutto questo fa si che le prestazione scendano. L’iberico pare abbastanza nervoso in questo frangente, mentre il suo compagno è più calmo. Addirittura si deve alzare il piede dall’acceleratore 350 metri prima della staccata dopo il traguardo.
I messaggi in radio sono ripetitivi: gestire gomme e temperature. Si parla di forte priorità e non importa se alle spalle dello spagnolo, per esempio, Ricciardo è incollato agli scarichi della numero 55 portandosi dietro un trenino di vetture. L’australiano ex Red Bull riesce a sopravanzare il madrileño in curva uno, ma nel tratto successivo Carlos si riprende la posizione. Nel mentre, martellante, il solito remainder sull’amministrazione delle temperature.
I due ferraristi non sanno nemmeno come rispondere. Vorrebbero poter guidare liberamente ma sono “incatenati” da questa condizione limitante. Ricciardo ci riprova nello stesso punto di prima e le cose vanno uguali: Daniel passa ma Sainz si riprende la posizione prima della 4. Quando mancano dieci tornate alla fine di questa F1 Sprint Race le cose non cambiano e il leitmotiv resta sempre quello: lift off a manetta e gestione gomme.
Finalmente da un paio di giri pare che le temperature siano meno critiche, questo anche perchè le due rosse hanno preso un po’ di margine da chi li precedeva sfruttando aria fresca. Hamilton però non è poi cosi lontano dalla numero 16. Chissà che Charles non provi ad avvicinarsi durante gli ultimi passaggi se le temperature lo consentiranno. In effetti poco dopo il tentavo arriva, anche grazie alle gomme posteriori di Lewis in pessimo stato. Per questo Leclerc lo attacca sul rettifilo principale e lo infila prima di curva 1 prendendosi la quinta piazza.
Il sette volte campione del mondo è talmente i difficoltà che viene infilato anche da Tsunoda. Sainz pertanto inizia a crederci e cerca di guidare al massimo delle possibilità. Alla fine mancherà una tornata per tentare il sorpasso sul Re Nero che per sua fortuna riesce a mantenere la settima posizione. In ultima istanza non si possono fare chi sa quali analisi per quello che abbiamo visto così su due piedi. Senza dubbio dobbiamo fare i complimento ai pilota della rossa per gestione al limite nella quale hanno saputo difendersi egregiamente.
Considerando che la F1 Sprint è solo l’antipasto della corsa domenicale, resta da capire per Ferrari se tale scenario si ripeterà anche domani. Per quanto concerne l’utilizzo delle mescole, invece, la lunghezza della gara cambierà senza dubbio le prospettive con le due SF-23, ricordiamo, che hanno deciso di snobbare la Sprint Shootout per “guadaganre2 un set di Pirelli a banda rossa…