Circa due anni fa Michael Masi si rese protagonista assoluto. La FIA a margine del fattaccio si prese il suo tempo per decidere. Il silenzio forzato sull’argomento durò circa sette mesi, quando l’australiano, in forma scritta, fece una sorta di riassunto della sua avventura all’interno della massima categoria del motorsport. All’epoca furono le classiche parole di circostanza.
Formalismi che non fecero particolare menzione del reale motivo scatenate riguardo al divorzio tra le parti: la gestione del Gran Premio di Abu Dhabi edizione 2021. Mohammed Ben Sulayem decise di mettere in atto una profonda rivisitazione che partì giusto dalla vicenda che ancora oggi non fa dormire sogni tranquilli al sette volte campione del mondo Lewis Hamilton.
Masi “utilizzo” la necessità di stare vicino ai propri cari come scusa ufficiale per corroborare la separazione consensuale. Resta difficile credere a questa motivazione ma si può certo capire che sia stata usata per uscire dalla F1 più facilmente, in punta di piedi, senza ulteriori polemiche. L’addio di Michael fu figlio di un assestamento di poteri all’interno della FIA? Rispondere al quesito non è poi così semplice.
Senza dubbio prove certe non ce ne sono al riguardo e difficilmente ne arriveranno nel prossimo futuro. Tuttavia ipotizzare che Michael potesse salvare il suo posto con il vecchio corso federale non pare un’idea campata per l’aria. Così non fu però e sebbene la faccenda non fu mai dimenticata il carrozzone della F1 ha continuato a muoversi agilmente nel mondo anche senza di lui.
FIA, Michael Masi: a volte ritornano
L’incidente sportivo che coinvolse pesantemente Michael Masi è stato fatto decantare. Questo potremmo dire a 24 mesi di distanza. All’inizio dell’estate 2022 ci fu un abboccamento con l’ex direttore di gara da parte della Federazione Interinazione. Un incontro informale per capire se i tempi fossero maturi per un re-integro del “nostro” all’interno del paddock. Il tutto nacque dalla “giustificazione” che Ben Sulayem agitò con forza verso i media.
Il tutto si basava sull’enorme pressione che Masi dovette “sopportare” durante la campagna agonistica 2021, aspetto che in qualche modo avvelenò le certezze rendendo il suo potere decisionale appannato in determinate circostanze. Pertanto, nel tentativo di rimpolpare il “sistema politico” troppo scarno, si era paventata l’ipotesi di un terzo individuo all’interno del “board decisionale” della FIA, con Masi in pole position per ricoprire il ruolo.
“Ho avuto la possibilità di scambiare quattro chiacchiere con Michael. A livello personale non ho nessun tipo di problema con lui. Masi al momento è libero e potremmo ancora avvalerci dei suoi servigi in futuro. In tal senso siamo aperti a tutto. La struttura di gara utilizzata nella passata stagione [2021] non era corretta dal punto di vista organizzativo e malgrado l’ingresso di due nuove figure nel ruolo di direttori di gara, non credo che abbiamo sistemato a dovere la faccenda”.
Il virgolettato di cui sopra riporta le parole del leader della FIA. L’apertura verso una riappacificazione fu tale che, secondo le informazioni racimolate dalla nostra redazione, sebbene non vennero pubblicizzate ai media, a margine di questo incontro ne avvennero altri decisamente più interessanti, nel tentativo di capire lo stato d’animo dell’ex dirigente sportivo ora quarantacinquenne. Esito? Meglio riparlarne l’anno successivo.
FIA, Sulayem torna alla carica: voglio riportare Masi in Formula Uno
L’ex rallista emiratino torna alla carica sulla questione Masi. Lo fa rilasciando una recente intervista nella quale prende ancora una volta le difese dell’originario di Sidney. L’imprenditore mediorientale fa presente che scusarsi con Lewis Hamilton per un fatto risalente ad un passato che non lo vide protagonista non avrebbe molto senso. In linea di massima il suo ragionamento non fa una piega, in effetti, visto che all’epoca Sulayem non lavorava in F1.
Ma il boss della Federazione Internazionale non molla la presa. Lancia pertanto una provocazione sostenendo che si scuderà con il Re Nero prima di riportare Masi nel paddock. D’altra parte Sulayem sostiene che Michael, ingiustamente, ha passato un vero inferno. Situazione che non sarebbe dipesa solamente da lui. Se ci fosse una benchè minima possibilità, quindi, farà di tutto per riportarlo alla base al più presto.
Per corroborare la sua teoria sulla troppe colpe attribuite a Michael, Sulayem paragona il “fattaccio Abu Dhabi 2021” al goal che di fatto diede il titolo di campioni del mondo 1966 all’Inghilterra, a discapito dell’allora Germania Ovest, dove nessuno si scuso e soprattutto gli inglesi rimasero senza coppa del mondo. In conclusione una cosa è certa: il possibile “ripristino” di Masi in F1 farebbe discutere non poco, specie Mercedes che tutt’oggi porta con se un ricordo indelebile…
Autore: Alessandro Arcari – @berrageiz
Immagini: Mercedes AMG F1 Team – Formula Uno