giovedì, Dicembre 19, 2024

McLaren come Red Bull: costruire il team intorno al suo top driver

Lando Norris condivide con Nick Heidfeld un piccolo record che potrebbe, a breve, vederlo unico detentore: il primato del maggior numero di podi in F1 senza vittorie all’attivo. Tra Las Vegas e Abu Dhabi i tredici podi potrebbero aumentare grazie ad una McLaren in grande spolvero. L’obiettivo del conducente di Bristol è quello di spezzare la striscia ottenendo finalmente la tanto agognata vittoria che cerca dal 2016, anno del debutto nella massima serie.

Quella di Lando è sinora stata una carriera brillante. Prima di approdare in F1 si era fatto notare, nel 2015, conquistando il campionato britannico di Formula 4. A seguire i trionfi nell’Eurocup Formula Renault 2.0 nel 2016 e nel campionato europeo di Formula 3, nel 2017. E’ in quell’anno che arriva la chiamata del McLaren Young Driver Program che ne favorisce la promozione in F2 con il team Carlin. Nel 2018 chiude la stagione alle spalle del connazionale George Russell che impiegherà più tempo per fare il salto in un top team dovendo passare per una Williams in fase discendente.

McLaren
Lando Norris, McLaren, Gp Messico 2023

Il breve excursus dimostra che siamo alle prese con un talento pure che in quasi cinque stagioni di F1, nonostante vetture quasi mai all’altezza del suo potenziale, ha saputo compiere un percorso di solida crescita fino a diventare un top driver sul quale sono stati posati gli occhi della Red Bull che, inutile stilare liste, per i professionisti fuori categoria ha un certo fiuto.


McLaren, Lando Norris: il top driver fatto in casa

La F1 è nel pieno di un cambio generazionale dal quale è emerso Max Verstappen che, a 26 anni (compiuti il 30 settembre scorso, ndr) ha di fatto “scippato” lo scettro del comando da un collega che ben rappresenta, insieme a Fernando Alonso, la vecchia generazione in attività ancora capace di sciorinare prestazioni di rilievo: Lewis Hamilton.

Della stessa nidiata di Max fanno parte altri illustri colleghi che vanno da Charles Leclerc a George Russell e, appunto, Lando Norris. Questo quartetto, secondo la gran parte degli osservatori, è quello che negli anni a venire monopolizzerà le zone nobili della classifica. Il nome di Norris, negli ultimi tempi, sta scalando le preferenze grazie ad una seconda parte di stagione di primissimo livello. E non è un caso che sia diventato l’oggetto dei desideri di molti anche in considerazione del fatto che il suo contratto scade a fine 2025. 

In McLaren si coccolano il proprio talento (senza dimenticare un certo Oscar Piastri che ha disputato un primo anno davvero solido) e proveranno a blindarlo per evitare che le sirene che arrivano da Milton Keynes diventino troppo ammalianti. Uno che di piloti col pedigree puro se ne intende è Andrea Stella.

McLaren
Andrea Stella, team principal della storica scuderia McLaren

Perché possa dirlo lo racconta la sua carriera nella quale ha collaborato con il gotha del pilotaggio. L’ingegnere, in Ferrari ha lavorato nei primi anni 2000, l’epoca d’oro di Maranello. E lo ha fatto prima come veicolista della monoposto di Michael Schumacher e poi come ingegnere di pista di Kimi Raikkonen, ultimo campione del mondo sotto le insegne del Cavallino

Successivamente ha lavorato con Fernando Alonso che ha seguito in McLaren laddove, scalando posizioni grazie alle competenze acquisite, è stato promosso team principal in luogo di Andreas Seidl. Insomma, con queste premesse, è chiaro che pochi altri oltre al manager di Orvieto posseggono elementi d’analisi altrettanto efficaci.

Stella, senza troppi indugi, ha paragonato Norris a due grandissimi del motorsport a ruote scoperte: Michael Schumacher e Fernando Alonso. Leggere per credere: “Penso che gli ingredienti si stiano unendo perché Lando possa avere successo come quei piloti. Quando si tratta di velocità naturale, Norris può competere con alcuni di questi grandi nomi come Schumacher e Alonso“. Parole espresse a Beyond the Grid, il podcast ufficiale della F1.

Il punto forte di Norris non risiede nella sola velocità pura. Sono altre le caratteristiche che Stella individua e che sono comuni alle due pesantissime pietre di paragone con cui si confronta: visione strategica e capacità di massimizzare il materiale che ha tra le mani. “La prova è che non appena gli abbiamo dato una vettura competitiva e in grado di conquistare il podio, ci è riuscito. Ora spetta alla McLaren fornirgli la tecnologia per sfruttare le sue qualità”. 

In McLaren sono consci di possedere una coppia piloti ottimamente assortita e che, come potenziale, ha tutte le carte in regola per portare titoli che a Woking mancano da tempo ormai immemore. La palla passa ad un comparto tecnico-organizzativo che negli ultimi anni si è molto strutturato in figure professionali e impianti all’avanguardia come la galleria del vento che ha recentemente debuttato segnando l’affrancamento dall’impianto di Colonia di proprietà della Toyota

McLaren
Woking, sede della McLaren F1

McLaren deve fornire una macchina performante ai suoi driver. Solo in questo modo si realizzerà un duplice scopo: concorrere stabilmente per le vittorie ed evitare che altre realtà possano indurre in tentazioni chi ha fame di trionfi. Il 2024 sarà un anno chiave: con un mezzo all’altezza il futuro di Norris potrà essere ancora di color papaya. Viceversa, dal 2026, non sarebbero da escludere clamorosi cambi di casacca. Perché i campioni si trattengono solo offrendo loro la concreta possibilità di battere i rivali: Red Bull ha tracciato la strada.


Autore: Diego Catalano – @diegocat1977

Foto: F1, McLaren Racing

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