Interlagos e Mercedes: una specie di storia d’amore nella quale abbondano i momenti felici ma convivono anche passaggi più delicati. Un tracciato che suscita grandi emozioni. Come quella dell’ultima da pilota di Michael Schumacher che, nel 2012, salutò il team e la categoria. Ma anche come la prima vittoria in terra paulista di Lewis Hamilton sul bagnato.
O quella del 2021 dopo un duello durissimo con Max Verstappen e che riaccese le speranze iridate dell’inglese. Per finire al primo acuto di George Russell che, l’anno passato, si prese una vittoria, condita dal secondo posto del compagno di squadra, sulla quale nessuno avrebbe scommesso in considerazione delle difficoltà della W13.
Interlagos parla della Mercedes anche nei numeri. L’attuale record sul giro è detenuto dall’ex Valtteri Bottas che, in gara, ha registrato un tempo di 1.10.540 nel 2018. Il record assoluto della pista, ossia il giro più veloce di sempre del circuito brasiliano con una vettura di F1, è nelle mani di Lewis che ha registrato il crono di 1.07.281 che è valso la pole position sempre nella stagione 2018.
Mercedes: Brixworth ha superato le difficoltà al turbo
Come affermato in apertura, la Stella a Tre Punte non è stata esente da momenti delicati in terra brasiliana. Le particolari caratteristiche costruttive della turbina associata alla power unit avevano reso debole un propulsore che faticava quando l’aria tendeva a rarefarsi. Il tracciato intitolato a Josè Carlos Pace non sorge oltre i 2000 metri come l’Hermanos Rodriguez di Città del Messico, ma i suoi ottocento metri di altitudine si sono fatti spesso sentire.
Proprio sull’aspetto motoristico si è basato l’intervento di Toto Wolff che ha voluto sottolineare come il reparto High Performance Powertrains di Brixworth diretto da Hywel Thomas abbia profuso sforzi enormi per migliorare le prestazioni del turbo ad alta quota. Un lavoro che l’anno passato ha dato frutti dolcissimi: “Mercedes HPP ha fatto un lavoro fantastico negli ultimi anni. Il fatto che il turbo non respirasse abbastanza bene è sempre stato il nostro tallone d’Achille. Ora è tutto risolto, la nostra power unit va come tutte le altre. Non potrei essere più orgoglioso dei risultati ottenuti a Brixworth“.
Fissato il problema del motore sulla W14 insistono altre criticità che il nuovo fondo introdotto ad Austin, pur offrendo riscontri immediatamente positivi, non ha potuto ribaltare. “Il pavimento rivisto fornisce più deportanza e più guidabilità, infatti l’auto è un po’ meno complicata. Tuttavia, i difetti originari ci sono ancora. Lewis mi ha detto che la vettura è ancora difficile da guidare, anche se è più veloce. Però era importante capire se stessimo andando nella direzione giusta per il 2024. Sembra che sia così”.
In effetti pare essere stato proprio Hamilton a trarre i maggiori benefici dall’elemento studiato da James Allison. E’ come se la W14, rispetto all’inizio della stagione, si fosse mossa lentamente nella direzione di pilotaggio del sette volte iridato che non a caso ha aperto una forbice di punti elevatissima nei confronti di un Russell che sta offrendo prestazioni altalenanti e che, soprattutto in gara, non sta reggendo il confronto col più scafato compagno di scuderia.
Il pilota di King’s Lynn si è presentato come al solito molto determinato nel round di dichiarazioni del giovedì. George, in qualità di ultimo vincitore del GP paulista, aveva più di un riflettore puntato addosso. Russell ha fatto notare un particolare singolare che dà la cifra dell’imprevedibilità della W14: “Io e Lewis abbiamo notato nel corso dell’anno che non abbiamo mai avuto lo stesso ritmo in un fine settimana di gara. Penso che negli ultimi due anni il nostro score in qualifica sia quasi lo stesso, ma vediamo che un pilota è sempre 4-5 decimi più veloce dell’altro”.
Vero che il duello interno non è stato lineare in qualifica, ma in gara le cose sono andate diversamente visto che Hamilton ha letto meglio la stagione nel suo insieme. Russell sulla cosa glissa: “Sono davvero entusiasta di essere di nuovo qui. Il Brasile avrà sempre un posto speciale nel mio cuore soprattutto dopo la vittoria di un anno fa. Non sono preoccupato per questo 2023, a dire il vero è stato un campionato davvero impegnativo e i risultati non sono arrivati per vari motivi”.
Non s’è speso in un intervento fiume Lewis Hamilton che il gran premio brasiliano lo sente in maniera particolare visto il legame sportivo che ha con Ayrton Senna e la cittadinanza onoraria. “Per me è sempre stata una gara molto speciale – ha spiegato il pilota – Qui ho vinto il mio primo campionato del mondo, il sostegno che ho sempre avuto è stato speciale. Fin da piccolo, da appassionato di calcio, ho amato il Brasile per la sua cultura bellissima e ovviamente anche per Senna, uno dei miei eroi. La pista è storica, molto bella per i sorpassi. Sembra che non esistano più circuiti così”.
Sulle questioni afferenti la F1 Hamilton ha fatto cenno al duello con le Rosse: “Con la Ferrari ci sono tante lotte in pista, ci superiamo spesso a vicenda e questo contribuisce a creare una lotta divertente nel Mondiale Costruttori. La Red Bull è veloce ovunque, solo a Singapore non lo è stata. Con la Ferrari invece saremo molto vicini in queste ultime gare, dovremmo dare il massimo per non farci raggiungere”.
Parole stringate dietro le quali si cela la necessità di lavorare al meglio per costruire un weekend in linea con le aspettative e con una tradizione premiante. Il tutto sarà reso più complesso dalla singola ora di lavoro per mettere a punto le vetture. E attenzione al meteo che potrebbe tirare uno scherzetto proprio quando le auto saranno in pista per le Fp1. Risulterà quindi decisivo il lavoro fatto ai simulatori di Brackley.
Autore: Diego Catalano – @diegocat1977
Foto: F1, Mercedes AMG F1 Team