Mercedes W14: ne abbiamo parlato nella giornata di ieri tramite un focus tecnico. Un articolo dedicato ai grattacapi sofferti in Brasile, scenario competitivo dove, in linea teorica, le vetture total black avrebbero dovuto performare molto meglio. Alla vigilia l’aspettativa verso Interlagos era molto alta, infatti. E invece tutto è andato a rotoli. Colpa della F1 Sprint, in parte, che non ha reso possibile a tecnici ed ingegneri uno studio più approfondito della messa a punto.
Parliamo di un’impostazione aerodinamica che non possiamo definire errata, sebbene non abbia concorso come ci si aspettava alla “cura” degli penumatici. Per il resto le scelte meccaniche hanno deluso. Un ride height inappropriato che va sommato a configurazioni meccaniche deficitarie. Risultato? Vettura instabile e imprevedibile, condizione di fondo che toglie fiducia ai piloti, costretti a gestire una situazione davvero troppo complicata se si pretendere essere competitivi.
Ma i grattacapi spesso sofferti durante la stagione non possono essere solamente archiviati come decisioni erronee su set o altro. Si tratta di una condizione di fondo che nasce da criticità progettuali intrinseche. Un progetto che di base non funzionava dove le correzioni apportate non potevano stravolgere le cose. D’altronde quando il gap di partenza sugli avversari è alto non molto si può fare, specie in epoca budget cap, durante l’arco della campagna agonistica.
E allora pur cercando di raggiungere il massimo ogni fine settimana di gara, ecco che l’annata si trasforma in un campo di studio ottimale, finalizzato a comprendere e continuare a percorrere la necessaria curva di apprendimento. Una parabola che porta consapevolezza e soprattutto fa si che il prossimo futuro sia del tutto differente. Mercedes condivide questo ruolo con la storica Scuderia Ferrari, anch’essa impantanata da tempo in una condizione prestazionale non accettabile.
Mercedes W14: campo di studio prospettico
Epurata la fallimentare filosofia “zero pod” dalle vetture tedesche la luce in fondo al tunnel ha fatto presenza. Troppo complicata e inusuale l’impostazione slim che in realtà ha fatto solo faville sulla carta. Al contrario in pista ha sottolineato l’impraticabilità di questa strada tecnica che molto probabilmente sarà ricordata come una dei pochi fiaschi tecnici sotto la direzione Wolff.
Per fortuna le idee chiare fanno ora presenza. Basti notare le dichiarazioni dei protagonisti, convinti che l’avvenire tiene in serbo scenari competitivi senza dubbio diversi, più fattuali e consoni al nome della scuderia. Russell lo sa. Parliamo di una mente giovane avida di successi che produce pensieri per allenare il “muscolo” dell’ottimismo. D’altro canto, tenendo presente età, manico e determinazione, l’avvenire non può e non deve essere immaginato in maniera differente.
I dodici mesi di informazioni raccolte sul campo tramite lo studio sulla W14 ha infuso parecchia fiducia all’ambiente. Una sfera di conoscenza acquisita e fortemente necessaria verso un domani migliore. Innumerevoli i test svolti durante l’annata, utili per raggiungere un know how superiore in questo nuovo approccio tecnico. Una lavoro molto profondo dove ogni singolo dettaglio viene valutato su diverse basi, avendo appunto abbandonato l’impostazione “slim” per volare verso concetti conosciuti.
Ma a Mercedes non piace ricorrere e tantomeno perdere. Per questo, come anticipato dalla nostra redazione in tempi non sospetti, sebbene i dettami Red Bull forniscano i criteri base per la W15, innovare resta una delle prerogative della squadra di Brackley. Si tratta dell’unico percorso per provare a stare davanti ai campioni attuali nel 2024, o perlomeno provarci. Il tutto tramite una “creatività effettiva” molto lontana dalle sperimentazioni possibilistiche, dove la percentuale di successo non sarà avvelenata dall’incognito.
Tornando al presente la positività nasce dalla consapevolezza di aver messo a punto la direzione nella quale si è scelto di dirigersi. Molto maggiori gli sforzi profusi supportati dall’apprendimento maturato, per non cadere nuovamente nel cul de sac prestazionale che ha limitato fortemente i risultati. Non resta che attendere i nastri di partenza del prossimo campionato per giudicare la bontà del lavoro svolto, consapevoli che Mercedes è decisa a recitare un ruolo da protagonista.
Immagini: Mercedes AMG F1 Team