Ferrari ci è o ci fa? Difficile capire la competitività delle SF-23 sul giro secco, provato peraltro alla fine delle Fp3 con Soft nuove di trinca e pista gommata. Un quesito che verrà sciolto solamente in qualifica quando tutti dovranno gettare necessariamente la maschera e dare il meglio di se. Per il resto possiamo senza dubbio sostenere che la rossa ha mostrato un “car balance” molto buono. Zero correzioni e una stabilità al retrotreno che sembra aver convito i ferraristi.
Curioso, se così lo possiamo definire, l’approccio alla terza e ultima sessione di prove libere. Un’ora nella quale per circa 40 minuti il Cavallino Rampante si è speso sulle gomme Medium, dapprima sul giro secco e poi in configurazione high fuel. Lo ha fatto snobbando le Pirelli a banda rossa, al contrario molto considerate dal resto dei competitor. Un atteggiamento deciso con le gambe sotto il tavolo, a monte, sul quale si è lavorato duramente. Tenendo presente la sesta piazza di Leclerc e l’ultima posizione in classifica di Sainz, è chiaro che qualcosa di strano c’è stato.
Tuttavia, come detto, manca poco per dissipare i dubbi. Contestualmente dobbiamo ricordare un fatto sul quale Ferrari ha cercato di costruire l’intero fine settimana: la lotta con Mercedes per aggiudicarsi il secondo posto nella classifica costruttori. Guai a sottostimare il team Brackley anche quando pare in difficoltà. Se poi se per sbaglio si lamentano è facile che di punto in bianco escano allo scoperto come, guarda caso, pare sia successo oggi.
In ultima istanza due parole su Red Bull e McLaren. I campioni del mondo in carica pare soffrano di un certo scivolamento al posteriore, aspetto che ha limitato il rendimento, sino ad ora, delle RB19. I continui cambi di set up nelle Fp3 lo testimoniano. Mentre la storica scuderia inglese sembra parecchio in palla, pronta verso l’assalto alla pole. Staremo a vedere…
Gp Abu Dhabi 2023/Live on board Ferrari SF-23: Q1
Le condizioni meteo restano sempre buone a Yas Marina: 27,1°C la temperatura dell’aria, 33,2°C quella dell’asfalto. Umidità al 66%, 2.2 Km/h l’intensità del vento che soffia dal quadrante est. Messi da parte i consueti controlli alle vetture i “due Carlo” inforcano il casco e si calano nell’abitacolo delle proprie vetture. I motori sono accesi e si attende il semaforo verde. Un ultima occhiata rapida alla telemetria, pronti per offrire la migliore versione di se in questa ultima qualifica della stagione.
Ambedue i ferraristi abbandonano la corsia box. Lo fanno potendo disporre di Pirelli a banda rossa per questo primo run. La mode warm up safe è sempre nei pensieri di ingegneri e tecnici e viene prontamente ricordata in radio per la sua importanza intrinseca nel preparare le gomme. Tante chiacchiere sui canali delle vetture italiane, terminati una volta inserita la mode race. Giù la visiera, pertanto, e via in full gas.
La track position seppur buona non può prescindere dal traffico. D’altra parte è un classico dei nostri tempi in Q1. Le due Ferrari si lanciano nel proprio tentativo anche se, dando un’occhiata alla dashboard del volante gli pneumatici erano tutt’altro che nella corretta finestra di utilizzo. Leclerc chiude il suo primo tentativo con una sbavatura all’inizio del rettilineo opposto alla retta principale. Per il resto una guida un po’ nervosa ma tutto sommato abbastanza pulita.
Carlos invece realizza un giro senza intoppi ma ciononostante è più lento del compagno. Curva 6 e 7 sono da migliorare. I ferraristi tornano ai box chiedendo un cambio di carico all’anteriore: per ambedue “point on up“. Nemmeno il tempo di rifletterci su e i meccanici montano un set si Soft nuove per affrontare questa seconda parte della Q1. Dopo aver dato un’occhiata ai piloti in pista si fa cenno agli alfieri della rossa di accendere nuovamente i propulsori.
Si torna pertanto a calcare l’asfalto mediorientale. Arrivano un paio di modifiche alla power unit, più precisamente al sistema ibrido per avere una ripartizione dell’energia recuperata più fattuale. Uscire dalla pit lane è sempre qualcosa di “fantastico” qui ad Abu Dhabi, con il classico ingorgo che si presenta nel tunnel che sfocia in pista.
L’arcano delle Fp3 pare svelato: Ferrari non riesce a produrre la competitività adeguata e perde il primo pezzo. Sainz è soltanto sedicesimo. Senza dubbio ha preso traffico ma il suo rendimento non era comunque buono. Charles passa il taglio in decima posizione. Da rilevare che i tempi sono molto vicini tra di loro, visto che tra i primo e l’ultimo pilota non c’è nemmeno un secondo.
Gp Abu Dhabi 2023/Live on board Ferrari SF-23: Q2
Le cose si fanno difficile per la rossa, l’unica che di fatto resta ancora in gara per questa qualifica. Leclerc dovrà dare il massimo per passare il taglio, considerando che la concorrenza è più agguerrita che mai. Il monegasco sta osservando la telemetria all’interno del garage, pronto per tornare a spingere al semaforo verde. Il suo sguardo è molto concentrato in questa seconda parte della sessione classificatoria che si preannuncia complicatissima.
Motore acceso, la numero 16 è nuovamente in pista sempre con le Soft questa volta usate. Il monegasco si chiude in un silenzio di tomba per offrire la miglior versione di se. Portate in temperature le gomme passa alla mode push e si lancia ancora a tutto gas. Il giro è buono, al limite. In generale potremmo definirlo un tentativo “clean” se non fosse per un sottosterzo fastidioso sull’ultima curva.
Charles non pare troppo contento della sua vettura. Il ferrarista perde 2 decimi dal battistrada in curva 1 e a altri due alla 9. Giunto nuovamente ai box, un rapido cambio gomme e poi nuovamente in pista. Questa volta le Pirelli a banda rossa sono nuove di trinca. Solito warm up per immettere la giusta energie sulle coperture sino a giungere nel T3 dove, inserita la massima potenza, Charles torna a fare sul serio cercando il passaggio del taglio.
Brutta correzione nel raccordo tra le due rette del T2. Leclerc è costretto ad alzare il piede e senza dubbio questo fattore ha pregiudicato la trazione. Tuttavia il resto della tornata è buona e risulta sufficiente per procedere all’ultima parte della qualifica. L’impressione è quella che le gomme non siano affatto facili da gestire sul giro secco. Centrare alla perfezione la working range e soprattutto mantenerla significa fare tanta differenza.
Gp Abu Dhabi 2023/Live on board Ferrari SF-23: Q3
Ci siamo. L’ultima parte della qualifica di Abu Dhabi sta per andare in scena. Va detto che finalmente Charles ha corretto il suo rendimento nel T1, punto della pista dove in precedenza soffriva. Resta da capire se il monegasco sarà così bravo da mettere assieme tutti e tre i settori e portare a casa un buon risultato. Questo perchè, come detto, considerando la competitività generale delle vetture e le scarse distanze tra i distacchi, anche un solo piccolo dettaglio è in grado di fare molta differenza.
L’unico dei “due Carlo” rimasto in corsa per la pole accende il propulsore della rossa. Dopo aver atteso il via dai meccanici abbassa la visiera e riparte carico di speranza. Gli pneumatici che indossa la sua SF-23 sono sempre Pirelli a banda rossa. La solita uscita dai box molesta Charles. Tuttavia, una volta in pista, il pilota della Ferrari chiude il contatto radio e si concentra sulla vettura.
Espletati i consueti preparativi si torna a spingere al massimo. Le scrub Soft però non offrono il grip desiderato. Leclerc è molto soddisfatto del suo tentativo ma non si spiega perchè i suoi riscontri cronometrici non siano migliori. Sostiene infatti che stanno faticando molto senza un motivo apparente. Il mistero continua, insomma. Si torna quindi nuovamente ai box, visita rapida per cambiare le coperture e ancora pista.
Per l’ultimo giro di questa qualifica gli pneumatici Soft sono nuovi di trinca. Tanta, anzi estrema attenzione nell’attivare le mescole senza essere disturbato da nessuno. La track position è molto buona infatti. Consueta mode push e via full gas. La prestazione di Leclerc è davvero super e vale la seconda posizione a soli 139 millesimi dal pole man Max Verstappen. Quando si tratta di dare il massimo usando il proprio talento il monegasco fa sempre scintille. Peccato per curva 5 dove manca l’apice e una sbavatura sull’ultima curva.
Autore: Alessandro Arcari – @berrageiz
Immagini: Scuderia Ferrari