venerdì, Novembre 22, 2024

F1, Domenicali e il carbone sotto l’albero

Io credo che Babbo Natale esista. Perlomeno esiste l’idea natalizia. Concedetemelo. E quindi resta l’amletico dubbio. Carbone o regalo? Cosa scarterà sotto l’albero natalizio il dominus della F1, che ha ormai un potere tale da far impallidire pure il vecchio Bernie dei tempi d’oro? Il problema è sempre di prospettive, di punti di vista. Per scrivere come quelli che ne sanno (sono ironico) “points of view”. E così abbiamo accontentato quelli che mettono sì e no, in ogni periodo della lingua italiana almeno tre o quattro parole inglesi (spesso storpiandole). Scusate la divagazione… allora cosa si merita il Don (Domenicali)?

Intanto una premessa… sarà una mia suggestione ma, man mano che passa il tempo mi pare che Stefano assuma sempre più le sinistre sembianze di Mister Burns (vedi quel trattato di filosofia che sono i “Simpson”). No, mi spiego… di recente il Terminator della F1 di un tempo che fu ha rilasciato una nuova intervista, nella quale spicca come sempre un profluvio di parole, ma di ciccia ne vedi davvero poca, se non che il nostro sa tutto, che la strada è quella giusta, che le prove libere non servono a niente e che la F1 deve aprirsi a nuovi tifosi e via discorrendo.

Cose che chi ci legge conosce a memoria e che ci fanno sempre venire l’orticaria. Il nostro, ospite a ‘La politica nel pallone’ di Radio 1, ha spiegato che la filosofia che ha portato alle Sprint sta dando ottimi risultati: “I dati dimostrano che c’è interesse. Ai nuovi tifosi il concetto di giornate dedicate esclusivamente alle prove libere non dà quello spunto sportivo e di interesse che sembra piacere ai giovani. Non a caso tanti sport stanno cambiando, prendete NBA e baseball, tutti hanno bisogno di stare attenti a ciò che succede nel mondo. Noi siamo stati tra i primi e dobbiamo mantenere questa attenzione propositiva nell’interesse di chi ci segue”.

Tralasciando sport che ci azzeccano poco o nulla con la F1… se fossi nella fatidica stanza mentre Domenicali pronuncia le solite parole, alzerei il ditino e proverei a dire: “Mi scusi megadirettore etc etc… ma quali dati? Come sono stati ricavati? E a proposito, come avete individuato i famosi o famigerati giovani che apprezzerebbero tutto sto po po di novità ma che se vai sui social si e no un commento su cento è entusiasta?” Perché se ricordate bene, questa mitologica figura dei giovani che da poco seguono la F1 sembra, appunto, figura del mito…

F1 Domenicali
Stefano Domenicali, CEO della F1

E poi mi metterei bello comodo, con i pop corn d’ordinanza, e aspetterei quale giro di parole il nostro tirerebbe su, in stile conte Mascetti, per dire tutto… e nulla! Perché sono due anni che ci dice sempre le stesse, identiche, cose. E’ pur vero che perché gli altri credano ad una bugia, fola, panzana (scegliete voi la parola giusta) chi la proferisce deve egli stesso crederci. O essere così abile da far pensare che ci creda davvero. E se una cosa non difetta a Domenicali, è l’arte oratoria democristiana. Una volta un notabile DC, tra il serio e il faceto, disse che sarebbe stato capace di parlare un’ora senza dire niente. Il nostro è di quella scuola. Eppure, qualche crepa la si comincia a notare.


F1, Domenicali: qualcosa cambierà per forza

Max Verstappen che non gliele manda a dire, anche qualche team, sempre rispettosamente s’intende, qualche mezzo d’informazione (merce rara le critiche alla F1 in Italia) e molti tifosi devono aver fatto nascere un movimento di resistenza verso Stefano Caterpillar Terminator Domenicali. Perché il nostro è timidamente costretto a parlare di qualche possibile cambiamento nel format e addirittura sul mai troppo odiato “parco chiuso”.

Difatti, sempre nell’intervista di cui sopra, il nostro afferma: “In calendario rimaniamo con sei gare Sprint. Abbiamo una riunione a inizio febbraio in cui stiamo pensando ad alcuni cambiamenti operativi legati alla gestione del parco chiuso e forse ad un formato diverso. Non posso anticipare niente, non perché non voglia, ma perché prima troviamo l’accordo, firmiamo e poi lo portiamo avanti”.

F1 Domenicali
un sorridente Stefano Domenicali, presidente e amministratore delegato del Formula One Group

Insomma, anche un orologio rotto segna l’ora esatta due volte al giorno. Forse. E poiché a Natale siamo tutti più buoni (o meno cattivi) il sottoscritto augura a Domenicali di trovare tanto, ma tanto carbone sotto l’albero da parte di Babbo Natale (per conto dei tifosi “vecchi”, come il sottoscritto). Però quello fatto di zucchero! Non ve l’aspettavate eh!


Autore: Mariano Froldi – @MarianoFroldi

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