Ferrari ha fallito ancora nella stagione 2023, caratterizzata dai record di Max Verstappen. Sin dal primo GP la Red Bull ha guardato i suoi avversari dall’alto, con il talento di Hasselt che ha dominato in lungo e in largo, lasciando solamente le briciole ai propri avversari, in primis al compagno di squadra Perez. Molte parole di elogio e di analisi sono state spese per raccontare questa dittatura, ma può essere altresì interessante concentrarsi anche sui numeri.
Sono doverose alcune premesse: i dati proposti sono tratti dal servizio live timing della F1. Tabelle e i grafici sono realizzati dal sottoscritto e condivisi sul profilo Instagram @howf1works. Partiamo con qualche statistica: Red Bull ha centrato 21 vittorie sulle 22 a disposizione, impreziosite da altri 5 successi su 6 nelle gare sprint. Se si considera la percentuale di vittorie in stagione, la RB19 ha registrato un clamoroso 95,45%, battendo il record storico della McLaren MP4-4 del 1988. In quell’occasione, il dato si aggirava sul 93,75%.
Va detto che nel caso della scuderia di Milton Keynes, il numero maggiore di gare contribuisce a diminuire il peso specifico del singolo evento…tanto per capirci, il successo di Sainz a Singapore vale “solo” il 4,54% contro il 6,25 % di un qualsiasi gran premio del 1988. Ecco perché a parità di GP non vinti (1) la Red Bull ha comunque una percentuale migliore della McLaren. Dei ventuno trionfi ben 19 portano il nome di Max, contro solo i 2 di Checo, raccolti peraltro nelle prime quattro gare della stagione.
La striscia di vittorie di Verstappen segnata dal Giappone sino ad Abu Dhabi costituisce un nuovo primato, battendo le nove vittorie consecutive di Vettel del 2013. Tedesco scavalcato dall’olandese nella classifica all time di vittorie, dato che Max si trova ormai terzo con 54 vittorie iridate con Seb fermo a 53. Altri record degni di nota sono i 1003 giri in testa completati dal campione del mondo in carica che nuovamente incalza Sebastian detentore del primato che reggeva dal 2011 e i suoi 575 punti, che corrispondono al 92.75% di quelli disponibili.
F1 2023/Analisi qualifiche: Verstappen il più veloce, Leclerc tiene il passo con la sua Ferrari SF-23
Concentriamoci ora sulle sessioni classificatorie, sia dal punto di vista del singolo pilota, che da quello dei team. Ci sono pochi dubbi sul fatto che Verstappen sia stato, di media, il più rapido, viste le sue 15 pole position (sprint shootout incluse). Tuttavia la piazza d’onore per il ruolo di “miglior qualificatore” riserva sorprese: Charles Leclerc si conferma come un animale del giro secco.
Nonostante la SF-23, infatti, il monegasco ha conquistato quattro pole (Azerbaijan sprint + gara, Austin gara e Las Vegas), risultando mediamente il secondo più veloce della griglia con un distacco attorno al 0,447%. Il dato espresso in percentuale può risultare di difficile comprensione. Va detto che sebbene sia un’indicazione media delle prestazioni, si tratta di una statistica spogliata di alcuni fattori che normalmente incidono sui gap in qualifica.
Ad esempio, in circuiti lunghi come quello belga, con tempi sul giro più alti i distacchi saranno automaticamente maggiori, mentre a Monaco essi saranno ristrettissimi. Ecco allora che valutare un delta di mezzo secondo a Montecarlo è molto diverso da fare lo stesso su una pista come quella di Spa Francorchamps! A tal merito, il %Δ (percent delta) aiuta a prescindere da queste anomalie.
Il 2023 non all’altezza di Perez si conferma: il messicano è riuscito a imporsi su tutti solo due volte, Jeddah e Miami, mentre è stato spesso escluso dal Q3 e in alcune occasioni addirittura dal Q2. Il suo gap medio da Max si aggira sullo 0,785%, con poche fluttuazioni nel corso dei Gran Premi. Se stilassimo una griglia ideale dove i piloti vengono ordinati in base al loro ritardo da Verstappen, Checo si posizionerebbe 4°, dietro anche alla Ferrari di Sainz.
PILOTA | % GAP DA VER | PILOTA | % GAP DA VER | PILOTA | % GAP DA VER | PILOTA | % GAP DA VER |
SAINZ | 0,649 | ALONSO | 0,974 | GASLY | 1,478 | LAWSON | 1,890 |
PEREZ | 0,738 | PIASTRI | 1,201 | ALBON | 1,520 | ZHOU | 2,142 |
NORRIS | 0,752 | OCON | 1,409 | STROLL | 1,769 | SARGEANT | 2,201 |
HAMILTON | 0,785 | HULKENBERG | 1,451 | BOTTAS | 1,796 | MAGNUSSEN | 2,211 |
RUSSELL | 0,918 | RICCIARDO | 1,472 | TSUNODA | 1,835 | DE VRIES | 2,799 |
I dati delle qualifiche danno anche un’idea di come diversi team si siano alternati per il ruolo di “best of the rest” dietro a Red Bull: Aston Martin, Ferrari e Mercedes hanno avuto performance simili, con alcuni exploit degni di nota, come la prima fila di Fernando a Monaco o la pole di Lewis a Budapest, oltre che le pole di Charles a Baku già menzionate. Più attardata McLaren, che, come sappiamo, ha corso la prima metà di stagione con una vettura ben lontana da quella a cui ci siamo abituati dall’estate in poi.
Sia con Lando che con Piastri, la scuderia di Woking ha fatto segnare prestazioni interessanti nella seconda parte di stagione occupando più che sporadicamente il ruolo di anti Red Bull. La conferma arriva anche attraverso i numeri: Norris, infatti, assieme a Leclerc è stato il pilota più vicino al campione olandese e nell’arco temporale che va da Zandvoort ad Abu Dhabi il suo ritardo percentuale è stato pari al 0,331% (Leclerc per contesto segna un +0,317% nel medesimo periodo).
Nel midfield, stupisce Hulkenberg, che con la sua Haas ha mostrato una gran velocità in qualifica, centrando il Q3 in ben 10 occasioni. Di media, Nico ha rimediato un gap dell’1,451%, nettamente superiore al 2,211% del compagno di squadra Magnussen. Albon si conferma un pilota col piede pesante finendo in top 10 ben nove volte e girando di media l’1,520% più lento di Max. Anche per il thailandese la differenza con il proprio compagno è degna di nota: il gap su Sargeant si attesta sul 2,201%
Deludono le Alfa Romeo, con Bottas e Zhou attardati, rispettivamente dell’1,796% e 2,142%, mentre risultano molto vicini tra loro Tsunoda, Ricciardo e Lawson, con appena 0,3 punti percentuali a separarli. Sul giro secco, il più lento in assoluto è stato Nick De Vries, che nei dieci gran premi disputati prima di esser appiedato ha totalizzato un ritardo medio del 2,799%. Dei piloti che han disputato l’intera stagione, Kevin Magnussen è stato mediamente il più lento.
F1 2023/Analisi passo gara: Ferrari soffre e si allarga la forbice su Red Bull: Perez risale la china
Passiamo all’analisi delle performance durante la corsa: è risaputo che la RB19 è stata progettata per far la differenza nel lungo, piuttosto che nel singolo giro ed è lecito aspettarsi che i distacchi descritti nel paragrafo precedente non possano far altro che aumentare. Così in effetti è il trend: quantomeno nei gran premi, Sergio Perez si conferma come il secondo più veloce dietro all’inarrivabile Max.
Il gap del messicano è del 0,583%, che può non sembrare tanto, ma equivale, in un gran premio di 50 giri a prendersi quasi trenta secondi di distacco! Dietro a Perez si va a delineare un gruppetto di piloti molto vicini tra loro, capitanati da Leclerc e composto poi, in ordine, da Hamilton ,Norris ,Sainz e Russell.
PILOTA | % GAP DA VER | PILOTA | % GAP DA VER | PILOTA | % GAP DA VER | PILOTA | % GAP DA VER |
LECLERC | 0,837 | ALONSO | 1,124 | RICCIARDO | 1,610 | SARGEANT | 2,055 |
HAMILTON | 0,894 | GASLY | 1,397 | ALBON | 1,763 | DE VRIES | 2,086 |
NORRIS | 0,931 | OCON | 1,506 | TSUNODA | 1,882 | MAGNUSSEN | 2,101 |
SAINZ | 0,968 | PIASTRI | 1,523 | HULKENBERG | 1,986 | LAWSON | 2,163 |
RUSSELL | 1,028 | STROLL | 1,555 | ZHOU | 1,991 | BOTTAS | 2,244 |
L’estrema compattezza in termini numerici dei piloti Ferrari, Mercedes e McLaren è una degna rappresentazione di ciò che si è visto in questa stagione: la Red Bull 33 che fa il vuoto, la 16 sopraggiunge seconda se tutto fila liscio, e poi una lotta forsennata per il gradino più basso del podio. Scorrendo più indietro, Alonso rimane sotto l’1,5% di distacco, complici i capolavori i Zandvoort e Sao Paulo. Per il resto, con l’Aston Martin in calo progressivo nella seconda metà del mondale, non c’è da stupirsi nel valutare i riscontri statistici.
Gasly apre il gruppo del midfield. È spesso passato in sordina ciò che il francese compiva con la sua Alpine, ma la sua costanza e il suo ritmo non sfuggono ai nostri grafici. Pierre risulta anche mediamente più rapido del compagno di casacca, Ocon e della McLaren di Piastri. Va detto che la prima parte di stagione per il debuttante australiano è stato condizionato da una vettura poco competitiva. Mentre nella seconda Oscar ha faticato su circuiti a lui sconosciuti come Austin o Singapore.
Ciò non toglie nulla all’ottima stagione del classe 2001, il quale si è anche tolto la soddisfazione di centrare il primo podio su una pista d’élite come Suzuka. Seguono Stroll e Ricciardo, entrambi autori di stagioni non esaltanti, segnate da periodi difficili (specialmente per Lance) e con poche soddisfazioni raccolte. Tra queste figurano il quinto posto del canadese in Brasile e il gran weekend di Daniel in Messico.
Sorprende Albon che è spesso riuscito a dare continuità alle sue prestazioni in qualifica, raccogliendo quasi la totalità dei punti stagionali della Williams. Il suo +1,763% lo posiziona più vicino alle Alpine e Aston Martin, che ai diretti rivali del team di Enstone, quali Haas e Alfa Romeo. A suon di performance, Alex ha assicurato un settimo posto nei costruttori che vale oro per la scuderia guidata da James Vowles. Può quindi sembrare che, lo scarso contributo in termini di punti di Sargeant, sia indice della sua scarsa competitività.
Tuttavia se si guarda alle performance medie dello statunitense non sfigurano poi così tanto nei confronti del compagno di squadra. Il suo 2,055% lo pone davanti ai team rivali menzionati in precedenza. La Haas, al contrario della Williams, è stata incapace per quasi la totalità della stagione di tramutare le ottime qualifiche in piazzamenti che contano,
Gli evidenti problemi relativi alla gestione gomme hanno reso la VF-23 semplicemente inadatta a percorrere lunghi stint. Nell’arco di pochi giri, le performance salivano cosi tanto che Hulkenberg e Magnussen sprofondavano ai margini della classifica. La conferma la si trova nei numeri, dato che il %Δ si aggira sul 2%.
Peggio del team americano c’è solo l’Alfa Romeo: lenta, inconsistente e deludente. Ciò che sorprende è che il più lento di tutti sulla griglia risulta Valtteri Bottas, con un gap del 2,244%. Zhou (+1,991%) quantomeno tiene il passo del duo Haas e di Sargeant, mentre il finlandese, per distacco, chiude la classifica, finendo anche dietro il bocciato Nick De Vries (+2,086%). Lasciano un po’ il tempo che trovano i dati relativi ai piloti Alpha Tauri, eccezion fatta per Yuki Tsunoda (+1,986%).
De Vries, Lawson e Ricciardo si sono vicendevolmente scambiati il sedile, con l’olandese che al massimo ha completato 10 weekend di gara. Tutti e tre non han completato abbastanza Gran Premi per validare i dati relativi alle loro performance. Risultano, così, di poco conto i loro gap percentuali da Verstappen. Per completezza e coerenza, vengono comunque riportati.
Autori: Andrea Mauri – howf1works
Immagini: Scuderia Ferrari