venerdì, Novembre 22, 2024

La F1 introduce il quarto pilastro normativo in vista del 2030

Net Zero Carbon. Questa definizione la leggerete sempre più spesso nei prossimi anni. La F1 si è impegnata a realizzare il suddetto programma entro il 2030. Di cosa si tratta? E’ quel progetto, piuttosto ambizioso, costruito per raggiungere la cosiddetta “carbon neutrality”, ossia di arrivare ad un serie ecosostenibile, traguardo al quale ci si arriva con gradualità e operando in vari ambiti.

Il primo è sicuramente lo sviluppo di un carburante sostenibile al 100%, quelle benzine drop-in (miscele immediatamente utilizzabili per le auto stradali) a cui i laboratori delle multinazionali delle benzine stanno lavorando. I vecchi petrolieri si stanno ripensando e hanno capito che devono fronteggiare l’inevitabile abbandono delle fonti fossili. Riconvertire la produzione è un obbligo per mantenere le quote di mercato e, magari, per incrementarle a scapito di quei soggetti che non riusciranno a cavalcare l’onda del cambiamento.

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Un fusto di carburante E10 dalle Petronas – Gp del Belgio 2022. Photo credits: Diego Catalano

F1: dal 2026 si apre la strada green

In F1, nel 2026, debutterà una nuova generazione di power unit che sarà alimentata da propellenti green. L’obiettivo di Liberty Media è quello di imporre emissioni zero entro il 2030. Affinché ciò possa accadere è necessario veicolare i soggetti presenti con un quadro regolamentare che definisca i limiti operativi e gli obiettivi da conseguire.

Chiaramente quello delle benzine non è il solo aspetto da prendere in considerazione. La portata dell’opera è titanica e il tempo stringe considerati gli ambiziosi target definiti dalla proprietà. La road map prevede la progressiva riduzione dell’uso della plastica e la revisione massiccia della logistica con un’organizzazione dei viaggi più efficienti per aria, mare e terra nella quale viene inglobata anche la regionalizzazione del calendario delle gare che inizierà a prendere forma nel 2024.


La F1 introduce il quarto pilastro normativo

Per supportare questo movimento servono leggi specifiche, quelle che la FIA raccoglierà nel cosiddetto quarto ramo regolamentare necessario a realizzare il Net Zero Carbon 2030. Attualmente, la F1 si regge su tre pilastri normativi: tecnico, sportivo e finanziario. Data l’importanza attribuita all’obiettivo di creare una categoria ecosostenibile, il legislatore intende stabilire dei paletti per evitare che i team possano conformarsi volontariamente senza indicazioni precise su cosa, come e quando farlo.

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F1 Net Zero Carbon 2030

Una necessità che si rende tale anche perché nel programma sono coinvolte F2 e F3 oltre che alla classe regina. E realtà più piccole – e meno dotate di risorse – potrebbero aver bisogno di paradigmi più chiari entro i quali muoversi. Il direttore delle monoposto per conto della Federazione Internazionale, Nicholas Tombazis, ha spiegato come l’organo di governo della F1 implementerà e rafforzerà il nuovo filone normativo e perché era importante farlo. Un’operazione trasparenza per i team e per i tifosi più restii ad abbracciare una “F1 verde”.

Abbiamo tre serie di regolamenti, tecnici, sportivi e finanziari e ci sarà un quarto ramo introdotto nel 2026. Dobbiamo muovere i primi passi verso gli obiettivi a medio e lungo termine per realizzare il target Net Zero per il 2030”, ha spiegato l’ex aerodinamico della Ferrari. “Chiaramente non raggiungeremo lo zero netto per il 2026, ma puntiamo a creare il quadro su cui costruiremo gradualmente, nel corso degli anni, le restrizioni a cui devono sottostare le scuderie. Abbiamo avuto alcuni incontri iniziali con queste e continueremo ad averne periodicamente con la presenza di FIA e FOM col fine di elaborare la migliore strategia“.

Tombazis ha sottolineato quanto sia necessario avere regolamenti leggibili e chiari per raggiungere gli obiettivi e per evitare che ognuno faccia da sé. La FIA, prendendo atto della natura competitiva delle squadre, teme che qualcuno, avvedendosi che un elemento rischia di compromettere le proprie prestazioni, ferma il cammino verso la realizzazione del piano. Ecco perché si studiano vincoli ferrei.

Al momento stiamo discutendo su quale forma assumeranno questi regolamenti, quale sarà la struttura e se ci sarà una sorta di limite massimo di Co2. Ma anche se ci saranno limitazioni su attività specifiche, la quantità di materiali utilizzati, quali tipi o fonti di materiali o quante persone viaggiano per le gare e questo genere di cose”, ha spiegato l’ingegnere greco.

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Nicholas Tombazis, delegato tecnico della FIA

La Formula 1, specie in materia di carburanti, gioca una partita di portata storica. L’obiettivo ancora più ambizioso e forse celato ai più è quello di aprire una strada filosofica che faccia vacillare le decisioni prese da burocrati con visioni di corto respiro e che rischiano di devastare il settore automobilistico in nome di una riconversione elettrica forzata e per la quale, forse, non siamo ancora pronti.

In sede europea, tramite il programma “Fit for 55”, si sta vagliando il divieto di immissione sul mercato di auto nuove con motore a combustione interna entro il 2035 per poi arrivare ad un ban totale alla circolazione nel 2050. E’ proprio in questo cammino decisionale che il Circus può, deve e vuole incunearsi. 

Le aziende petrolchimiche, tutelando i loro legittimi interessi commerciali, devono essere in grado di fare quadrato e, con la collaborazione dei team della FIA e della FOM, di dimostrare che è possibile definire benzine verdi sia allo scarico sia nel processo di produzione.

Se questo avverrà, e pare molto probabile, l’Unione Europea, ma anche alcuni stati federali statunitensi che hanno predisposto politiche elettriche molto stringenti, possono rendersi conto con elementi tangibili di poter intraprendere un percorso alternativo. 

Anche se potrebbe non piacere necessariamente agli appassionati di sport motoristici duri e agguerriti, come tutti noi siamo, è una necessità assoluta per lo sport del futuro. Se vogliamo essere sani come sport, dobbiamo farlo, è nostra responsabilità farlo”. Le parole finali di Tombazis vanno lette anche in questo macro scenario. Talvolta è necessario creare degli esempi concreti per convincere chi, probabilmente, non ha competenze tecniche specifiche ma detiene il potere di legiferare e di tracciare la strada futura dell’automobile di tutti i giorni.


Autore: Diego Catalano – @diegocat1977

Foto: F1, FIA, Mercedes AMG F1 Team

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