Stabilità normativa. Su questo principio si fonderanno i campionati 2024 e 2025. Un atto necessario prima che la F1, dal 2026, si produca nell’ennesimo stravolgimento regolamentare che investirà tutti gli ambiti della monoposto: motore, aerodinamica, dimensioni e peso che dovrebbero, almeno nelle intenzioni, subire una sforbiciata corposa.
Se nel 2023, per provare a calibrare i testi normativi dopo l’introduzione della direttiva tecnica 039, la Formula 1 aveva provveduto a introdurre modifiche nella zona del fondo e all’altezza d’esercizio della auto, per il campionato prossimo è tutto congelato. Anche sul versante pneumatici che sono stati modificati nelle caratteristiche nel Gran Premio di Silverstone.
F1 2024: rischi per le gomme a causa della maggiore downforce?
Il cambio in corsa s’era reso necessario per rispondere all’aumentato livello di carico aerodinamico generato dalle monoposto che era più elevato di quello studiato in sede computazionale. Un problema che potrebbe ripresentarsi ancora poiché la spinta verticale, grazie all’evoluzione delle vetture, potrebbe crescere sensibilmente. Forse più di quanto la Pirelli non abbia previsto.
L’allarme è stato manifestato da Andrea Stella, team principal della McLaren, che ha lanciato un avviso agli argonauti del motorsport: la Formula 1 dovrà monitorare l’aumento dei livelli di carico aerodinamico perché questo potrebbe avere un impatto in termini di sicurezza e prestazioni sugli pneumatici Pirelli nel 2024.
Le gomme, come osservato in precedenza, manterranno inalterate caratteristiche e specifiche di quelle usate dal Gran Premio di Gran Bretagna in poi. Sarà semplicemente eliminato il compound C0, mai usato nel 2023. Resta la classica classificazione: C1 rimarrà la più dura fino ad arrivare alla più morbida C5.
“Se guardiamo ad alcuni eventi, sicuramente quest’anno abbiamo avuto alcuni parametri estremi in termini di condizioni di partenza per le gomme, in particolare per quanto riguarda la pressione. Fino a che punto possiamo spingerci solo per proteggere gli pneumatici? Detto questo, se si pensa a Las Vegas, le pressioni iniziali erano molto molto alte. Penso che alcuni corridori potrebbero aver toccato i 30 psi durante la corsa”, ha osservato l’ingegnere ex Ferrari che comunque ha espresso piena fiducia nel gommista italiano.
Pirelli, grazie alla sua competenza e all’esperienza accumulata negli anni sa come muoversi e, se dovesse riscontrare delle mutate necessità tecniche, non esiterà ad agire in corso d’opera come avvenuto durante il campionato passato. “Sappiamo che quando si tratta di sicurezza le gomme possono essere migliorate da una gara all’altra”, ha ribadito Stella.
“Facciamo molti test per Pirelli. Abbiamo abbastanza esperienza con il gommista, siamo in buone mani. Certamente gli pneumatici subiscono un ciclo di lavoro pesante. Se si pensa ai parametri di partenza e se si guardano i numeri di queste F1 in termini di carico sulle gomme, siamo dinanzi a cifre senza precedenti“, ha concluso il manager di Orvieto.
Il mondo della F1 non sempre ha accolto con favore modifiche a stagione avviata, ma quando c’è di mezzo la sicurezza dei conducenti c’è poco da sbraitare perché la FIA, giustamente, non vuol sentir ragioni né ha mai inteso procedere derogando ad essa. Pirelli, analizzati i dati raccolti, pensa di avere un prodotto valido per la prossima annata. Pur non escludendo modifiche qualora i livelli di carico dovessero essere più elevati del previsto, si ritiene che il margine di sicurezza che le gomme “Specifica Silverstone” avevano possa bastare.
Autore: Diego Catalano – @diegocat1977
Foto: F1, Scuderia Ferrari, McLaren