Tanti amici, estimatori, conoscenti e semplici appassionati di Ferrari e F1, ricordano la prematura scomparsa a causa della leucemia, a 62 anni, di Alberto Antonini, avvenuta nella serata di giovedì scorso. Fa da contraltare il silenzio raggelante, e non trovo altro modo per definirlo, che arriva da Maranello. La morte di Alberto per molti di noi è giunta quasi come un fulmine a ciel sereno. Su Formula Passion, dove il sottoscritto e tanti altri avevano come appuntamento fisso quello dei suoi articoli, scritti con un’ironia talvolta spiazzante, qualche mese fa si era accennato al fatto che la prestigiosa firma per qualche tempo sarebbe stata assente.
E poi, eccoci qui, a ricordare un grande giornalista che raccontava soprattutto i motori e la F1, un amante del Cavallino Rampante, un uomo che a un certo punto aveva anche coronato uno dei suoi sogni, ci racconta chi lo ha conosciuto: essere a capo della comunicazione Ferrari. E lo aveva fatto per quasi un lustro, dal 2015 al 2019. Mentre giovedì sera la notizia cominciava a circolare, e venerdì arrivavano commenti, considerazioni, condoglianze, tutti o quasi ci aspettavamo un comunicato dalla Ferrari, vuoi sul sito ufficiale, vuoi sui suoi canali social.
Invece, sgomenti, assistevano ad un video per “bambini” su Instagram e simili, dove c’erano appiccicate le facce di Leclerc e Sainz. Poco più tardi, Charles condivideva su Instagram (se non erro) la notizia riportata da Sky. Nel frattempo abbiamo potuto leggere le bellissime parole di Sabbatini, Turrini, Arrivabene, Fabrega, Terruzzi, Colajanni, Austosprint, Formula Passion e tanti, tanti altri giornalisti e testate giornalistiche. E le condoglianze di una marea di semplici appassionati e amanti della F1. Da Maranello niente.
Ferrari: il silenzio assordante sulla morte di Alberto Antonini
Oggi, sabato, da Maranello ancora niente. Ma vi sembra una cosa normale, umana, decente? Io non riesco a farmela passare questa cosa. E mi pare di aver capito che il mio è un sentimento diffuso. Pensi… si saranno dimenticati. Impossibile. Diamine, stiamo parlando di una delle più grandi aziende del mondo e stiamo parlando della squadra più iconica e vincente del motorsport.
Il fatto è che se è stata una scelta, è pure peggio, perché ti chiedi quale sia, esattamente, questa scelta… e non trovi risposte ragionevoli. Qualcuno più “realista del re” mi ha accusato di non sapere esattamente come stavano le cose, che magari le condoglianze erano arrivate in forma riservata e via discorrendo.
Ma una cosa non esclude l’altra. E se sei un’azienda così importante come la Ferrari, se sei sui social in tutte le salse, se il tuo simbolo è impregnato di passione è semplicemente imperdonabile che a Maranello e dintorni non abbiano ricordato, con quattro righe in croce, Alberto Antonini. Vuoi per il suo lunghissimo trascorso da giornalista e vuoi, a maggior ragione, per essere stato uomo di Maranello!
Ti viene pure da pensare che magari non ci si era lasciati bene, e Antonini nei suoi articoli di questi anni non lesinava, seppur con garbo, critiche precise alla Ferrari. Quindi le piccinerie dell’animo umano avrebbero potuto generare (e talvolta generano) brutte figure.
Ma poi ti dici che no, davvero, questo può essere solo il parto della tua malafede verso il genere umano, temprata dal mezzo secolo sopraggiunto nel quale si guarda tutto con maggiore disincanto. Non so come sia andata, né alla fine mi interessa. Perché quelli che contano sono solo i fatti. In questo caso i fatti si “fanno” con le parole. Anche con una foto, con un “riposa in pace”.
E invece… un silenzio tombale. E io, per qualche giorno, mi dimetto simbolicamente da tifoso ferrarista. Poca cosa, magari qualcuno dirà una sciocchezza. Ci sta. Ma mai, nella mia vita e sino ad oggi, m’era capitato di sentirmi così distante da quel mondo che, in tanti modi, ha formato parte della mia essenza e “formato” tanti miei sogni.
Autore: Mariano Froldi – @MarianoFroldi
Immagini: Scuderia Ferrari
Miserie ferrariste….
El can se ne frega della Ferrari, dei dipendenti e dei tifosi!!!! (Nome scritto volutamente in dialetto veronese…..)