martedì, Novembre 5, 2024

Ferrari: cura dei dettagli per mettersi sullo stesso piano della Red Bull

Ne abbiamo scritto proprio ieri al riguardo: per battere la Red Bull non basterà calcare comodi sentieri, sarà necessario azzardare. Il vantaggio costruito dai campioni del mondo sulla concorrenza, a partire dalla Ferrari, è così solido e ampio che gli inseguitori non potranno limitarsi a costruire una vettura all’altezza della RB20. Sarà quindi obbligatorio spingersi oltre in ogni aspetto tecnico, sportivo e gestionale. Bisognerà, in parole povere, adeguarsi agli elevatissimi standard che la scuderia diretta da Christian Horner ha messo in campo nelle ultime stagioni. 

Non c’è una ricetta magica, la logica impone che bisogna alzare l’asticella e portarsi al medesimo livello di perfezione tramite il lavoro e la rimozione di quei difetti che sembrano piccoli ma che sono vitali nell’economia di una stagione. Si prenda ad esempio la gestione dei pit stop.

Red Bull, per il sesto anno consecutivo, è stata la squadra più brava sul fondamentale. Alla lunga questi dettagli, uniti ad altri, permettono di venire fuori in scioltezza anche se la vettura – e non è stato il caso della RB19 – non dovesse imporsi con forza soverchiante.


Ferrari punta al perfezionamento di ogni area

Il paradigma gestionale impostato dal sodalizio austriaco è divenuto una sorta di pietra di paragona alla quale tutti anelano ma che nessuno, per ora, è stato in grado di replicare in tutte le sue sfaccettature. Tralasciando la questione tecnica, che è ovviamente di primaria importanza in uno sport iper competitivo quale è la Formula Uno e il cui pareggio prestazionale è la base per immaginare di competere con quelli là, è tutto il contorno che va ottimizzato.

Ferrari
Charles Leclerc (Scuderia Ferrari) – Gp Abu Dhabi 2023

In Ferrari questa lezione è stata appresa e si sta lavorando proprio per solidificare la corazza in vista di un 2024 che non può continuare sulla stessa china intrapresa negli ultimi due anni: un declivio che sta portando la Rossa lontana dalla vetta della categoria. Frédéric Vasseur è stato chiamato Maranello per restaurare le dinamiche operative della Gestione Sportiva e, dopo un anno di lavoro duro, certe criticità sono rimaste sul tavolo. Vedasi, ad esempio, l’amministrazione di alcune fasi di gara che è rimasta deficitaria nonostante il defenestramento di Inaki Rueda e la promozione di Ravin Jain.

Questo a conferma che gli uomini non possono fare la differenza se i programmi operativi sono fallaci. E su questi il manager ex Sauber sta operando per imporre un cambio di passo finalmente decisivo. Dopo le necessarie – e alcune volte radicali – modifiche all’organigramma operate nei primi mesi del suo insediamento, Vasseur ha definito messo al centro della sua azione la continuità: nessuna rivoluzione, ghigliottina ben riposta in soffitta, e lavoro sui particolari da cui tirar fuori il meglio.

Il primo elemento di stabilità è rappresentato dal doppio rinnovo della line-up piloti. Un atto non ancora formalizzato ma di fatto anticipato da John Elkann che, all’Investor Day di Exor, si era così espresso:  “Sainz e Leclerc? Restano certamente. La stagione è stata deludente, perché siamo arrivati terzi in campionato. Ma nell’ultimo quarto dell’annata abbiamo potuto competere anche con la Red Bull e abbiamo fatto molte pole. Dobbiamo tenere tutto questo per spingere ancora”. 

Ferrari
Carlos Sainz e Charles Leclerc a colloquio con Frédéric Vasseur ed Enrico Cardile, Scuderia Ferrari

Ferrari, rinnovando la fiducia ai suoi piloti, crede che quello a due punte, un po’ come capita in Mercedes, sia lo schema più valido per provare a battere la Red Bull dei record. La persistenza della coppia conducenti dovrà essere il collante che tiene insieme il muro che la Ferrari, mattone dopo mattone, sta provando ad erigere. Sfide ardue attendono i protagonisti della scuderia modenese, ma i vertici ritengono che con la coesione tutto può essere affrontato con meno ansie.

Vasseur, recependo il messaggio di Elkann e Benedetto Vigna, intende proseguire con ulteriore vigore sulla strada tracciata da gennaio in poi. Anche in una stagione deludente e che non ha raggiunto gli obiettivi stabiliti a inizio anno, c’è qualcosa che la Ferrari può prendere come valore positivo su cui lavorare. Dopo la pausa estiva il gap dalla seconda posizione superava i settanta punti; in metà campionato il Cavallino Rampante è stato in grado di recuperare quasi tutto il disavanzo dalla Mercedes.


Ferrari: il 2023 non è tutto da buttare

Se l’aggancio non si è compiuto è colpa di quei dettagli che non hanno ben funzionato e che l’anno prossimo si punta a stabilizzare. Vasseur, dopo l’epilogo di Abu Dhabi, ha definito il manifesto programmatico per il futuro imminente: “Non dovremo stravolgere tutto nel 2024 quando siamo tre – quatto decimi dietro. Nemmeno Red Bull hanno una bacchetta magica, stanno facendo un lavoro migliore. Noi abbiamo perso parecchi punti a causa dell’affidabilità, delle operazioni in pista e degli impeding. Non dobbiamo concentrarci solo su un’area“.

Solo con la consapevolezza che esistono si possono superare i problemi. Vasseur, sempre onesto con se stesso e con chi ascolta le sue uscite, ha sottolineato che non è intenzione degli operatori rossi di focalizzarsi solo su un’area di intervento, ma di estendere l’attenzione su tutti gli aspetti, grandi e piccoli, per condurli al limite. “Già nel corso di questa stagione siamo riusciti a migliorare molto in certi ambiti – ha osservato il dirigente transalpino – dovremo mantenere lo stesso approccio nel 2024 e vedere dove saremo in Bahrain. Dovremo rimanere positivi“.

Ferrari
Frédéric Vasseur, team principal della storica Scuderia Ferrari

Le analisi sulla stagione 2023, sulle criticità emerse, non è di certo cominciata a motori spenti. Si tratta di in work in progress andato di pari passo con lo svilupparsi del campionato del mondo. Vasseur ha spiegato che gli specialisti hanno riscontrato che c’è tanto margine di miglioramento in diverse aree tecniche ma anche nei dipartimenti della GeS

In Ferrari non si sono concentrati sui risultati finali, quelli non sono esaltanti, ma sul percorso fatto per uscire da un fase in cui la SF-23 sembrava essere la quarta forza del campionato per diventare, in certe circostanze la seconda e arrivare a sfruttare, a Singapore, l’unica défaillance dei cannibali della Red Bull. Non è il traguardo, bensì il cammino a infondere fiducia nell’ambiente italiano. 

Non vogliamo parlare di risultati, chiederò al team di continuare con la stessa dinamica. La cosa più importante è avere questo tipo di atteggiamento anche nei momenti difficili. E’ andata così quest’anno anche quando siamo stati in difficoltà ed è questo che ci ha permesso di migliorare le cose nel corso della stagione“, ha chiosato il team principal di Draveil che, almeno in via teorica, ha la ricetta per creare quel fluido magico che serve per battere gli esperti alchimisti di Milton Keynes.


Autore: Diego Catalano – @diegocat1977

Foto: F1, Scuderia Ferrari

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