La comunicazione in Ferrari anche nel 2024 sarà importante, con ogni probabilità molto di più rispetto a quella della altre scuderie. D’altronde l’Italia in sé si attesta come una nazione particolare sotto questo punto di vista, dove le parole vanno pesate e ragionate prima di esporle al pubblico. L’articolo odierno non vuole fare dietrologia. Con semplicità ha l’ambizione di riferire le cose come stanno, senza orpelli legati al potere della stampa. Il team di Maranello ha recentemente realizzato il solito pranzo di Natale.
L’occasione per lisciare il pelo ai media e “veicolare” le informazioni a proprio piacimento. Lo abbiamo scritto due giorni fa con tanto coraggio e oggi lo ribadiamo. Si tratta di un incontro davvero poco utile a livello “istruttivo”, dove banalità, buonismo ostentato e voli pindarici fini a se stessi fanno presenza. Un menu ricco di tante parole fumose e poca sostanza. L’unica vera notizia riguarda la data relativa alla presentazione della nuova vettura che avverrà il 13 Febbraio 2024, un giorno in anticipo rispetto all’anno passato.
La SF-23 venne svelata al mondo in pompa magna nel giorno della festa dedicata agli innamorati. Secondo le informazioni raccolte dalla nostra redazione il progetto 676 dovrebbe prevedere un “unveiling” senza troppi fronzoli. Il profilo basso è necessario. Una monoposto “diversa” che abbraccerà nuovi concetti, nata sotto dettami tecnici questa volta fattuali, questa la speranza. Era la volontà di Enrico Cardile, direttore tecnico della rossa, al quale la carta bianca di certo non è mancata.
Resta da capire se la presentazione avverrà tramite le piattaforme social, con un video pre-registrato, oppure si terrà live alla presenza di vari protagonisti e dichiarazioni di contorno piò o meno ordinarie. Tornando allo stretto presente, c’è un aspetto che abbiamo deciso di attenzionare nel pezzo odierno che riguarda da vicino gli alfieri della rossa. I “due Carlo” per intenderci, che anche il prossimo anno stringeranno saldamente il volante della Ferrari tra le loro mani cercando di dare il massimo per la causa comune.
Ferrari 2024, progetto 676: Leclerc prima guida tecnica
Anzi tutto un fatto: i ferraristi hanno un’impostazione di guida differente. Lo abbiamo evidenziato più volte supportati dalla telemetria. Strumento assai utile per capire come un pilota gestisce ogni singola curva di una pista a bordo della medesima vettura. Per tale motivo possiamo asserire con certezza che l’handling sia differente. Per di più Carlos e Charles lo hanno ribadito alla stampa in varie occasioni. Parlando di aggiornamenti e impostazioni generali della monoposto, le caratteristiche si addicono più a un pilota rispetto che a un altro.
Qualche settimana fa Leclerc ha ribadito un concetto, precisando come dal Giappone in poi, con il fondo nuovo, si fosse sentito decisamente più comodo. Il provvedimento aerodinamico favorì lo stile del monegasco e la controprova è arrivata direttamente dalla pista in relazione alle sue prestazioni. Parliamo di un’impostazione utile per massimizzare il rendimento di Charles visto che, senza tanti rigiri di parole, è lui il numero uno della scuderia.
Ha più talento di Sainz, è più veloce ed è più giovane. Per corroborare il tutto basta dare un’occhiata al suo modello 7.40, dove lo stipendio è notevolmente più alto. Arrivammo al punto. Di recente Vasseur, team principal della Ferrari, ha sostenuto che anche nel prossimo mondiale ci sarà un “pari trattamento” verso i piloti. Lo ha fatto menzionando Singapore, ad esempio, dove in realtà Leclerc era tutto tranne “comfortable” con la SF-23, non era all’altezza di Sainz. In questi casi è facile menzionare la parità, mentre non lo è quando le prestazioni sono pressoché identiche.
In tale contesto scegliere chi favorire è difficile e lo si nota con grande semplicità. Onere che va saputo gestire anche a livello psicologico, perché quando si agevola un pilota in automatico si pregiudica l’altro. Il manager di Draveil ricorda che i buonissimi risultati ottenuti da Charles verso fine anno derivino da uno stimolo, in quanto Carlos aveva saputo interpretare al meglio Monza e Marina Bay. Peccato che lo stesso ex Alfa Romeo abbia chiarito le cose, affermando come il suo livello abbia subito un’impennata grazie all’aggiornamento di cui sopra, fattore che gli ha fornito tanta sicurezza alla guida.
L’analisi di Vasseur prosegue sottolineando l’assenza di un capitano. I ferraristi sono uguali, in pratica, e continueranno a esserlo anche in futuro. La congettura finale racconta un’aspetto differente. Sebbene sia alquanto normale e giusto appoggiare un pilota quando l’altro è fuori dai giochi, risulta altresì vero che Ferrari abbia scelto per il prossimo futuro di puntare forte su Leclerc, ritenendolo il più abile dei due nell’ipotetica lotta al titolo. Non c’è nulla di male nel farlo come non sarebbe sbagliato dirlo.
L’amore per la rossa di Charles è noto e se ha deciso supportare la causa malgrado a 26 anni il suo palmares resti assai scarno considerando il suo talento, in gran parte è anche perché sa di essere la prima guida. L’uomo sul quale verrà costruito il domani specie sotto il profilo tecnico. D’altra parte, per provare a battere la mirabolante e solidissima Red Bull, non sarebbe affatto sciocco adottare il loro modello gestionale in merito ai piloti, impostazione che di fatto ha raggiunto tutti gli obiettivi prefissati portando in trionfo il team austriaco.
Autore: Alessandro Arcari – @berrageiz
Immagini: Scuderia Ferrari
