Campagna di F1 2024: stagione dove Ferrari, con il progetto 676, nutre ambiziosi sogni di gloria. D’altronde con un Cavallino Rampante stampato sulla scocca l’obiettivo è sempre quello, non potrebbe essere altrimenti. Malgrado l’annata appena conclusa sia ricca di delusioni, infatti, il team di Maranello ha lavorato parecchio sulla nuova vettura. Una monoposto “diversa”, così definita da Cardile. Il team principal della rossa ha parlato chiaramente. Ha sostenuto, il buon Enrico, che la prossima opera di ingegneria aero-meccanica italiana nasce dagli errori commessi sulla SF-23.
Durante il 2023 i test in pista in ogni singola sessione, gara compresa, hanno fornito un ricco know how ricco a tecnici e ingegneri, auto istruitosi per produrre un’auto prima di tutto senza difetti e secondariamente, perchè no, che magari possa lottare al vertice con l’iperuranica scuderia Red Bull. Il target è fissato. Tante le novità che faranno parte della nuova impostazione. Sotto il profilo squisitamente meccanico arriveranno diversi ritocchi ai schemi sospensivi. Mantenere l’ottima trazione e, al medesimo tempo fornire tanta solidità all’avantreno.
A livello aerodinamico arriveranno le novità maggiori. La struttura di impatto della SF-23 era stata pensata per racimolare diversi benefici. Tuttavia i vantaggi stimati non erano sufficienti e cambiare in corsa non era possibile con il tetto spese. Molto più saggio accrescere la comprensione tecnica del corpo normativo vigente. Dallo studio effettuato la posizione dei coni anti-intrusione era limitante. Per questo verranno ricollocati verso il basso e le diverse componenti troveranno spazi diversi. La volontà mira a produrre side pod più piccoli e rastremati.
Il provvedimento andrà a creare un campo di pressione più ampio che possa generare un effetto outwash maggiore, garantendo alla parte posteriore della vettura un flusso pulito che possa generare la corretta quantità di spinta verticale. Per di più si è lavorato su quella che possiamo definire “uniformità aerodinamica”, necessaria ad amministrate le turbolenze causate dal rotolamento dello pneumatico e di riflesso offrire al progetto 676 tanta stabilità in appoggio nelle curve a medio alta velocità di percorrenza.
Ferrari, progetto 676: Sainz convinto del potenziale, ma Leclerc resta uno scoglio parecchio duro da arginare
Il breve riassunto tecnico era necessario per introdurre la disamina di Carlos Sainz. Lo spagnolo, sebbene non abbia di certo vissuto una stagione facile, di fatto è stato l’unico pilota a sconfiggere lo strapotere della RB19. Una vittoria a Singapore che ha fatto il giro del mondo, per la sua conclusione thriller durante le ultime tornate. L’iberico non nasconde il sapore particolare provato che nel prossimo futuro ha desiderio di assaporare più volte sino al raggiungimento del sogno: laurearsi campione del mondo di F1 con la Ferrari.
Secondo il madrileño non c’è posto migliore per farlo. Con la rossa sotto il culo si corre per una nazione intera. Sino a che non stringi tra le mani il volante di una rossa non lo si può capire. Ecco perchè da il massimo, ogni giorni, per tutti i giorni. Il desiderio sarebbe quello di chiudere la carriera nella scuderia italiana. Carlos ha girato al simulatore ultimamente, testando il progetto 676. Nel farlo ne ha menzionato l’alto potenziale, convinto che le modifiche suddette possano far realizzare un grande step competitivo al team per avvicinarsi alla vetta.
Per il resto vale la pena menzionare un alto aspetto chiacchierato da Sainz. Si tratta del rapporto con il proprio compagno di squadra. Il duo composto dai ferraristi è la perfetta simbiosi che una coppia di piloti deve saper proporre in F1, questo il suo pensiero. La vicinanza prestazionale che lo spagnolo racconta alza la “sana competizione” che, a rigor di logica, non può far altro che spingere la squadra verso l’alto. L’opinione di Carlos in quanto tale va rispettata e senza dubbio in parte ha pure ragione.
Ciononostante ci sono state diverse situazioni dove l’obiettivo personale ha offuscato la sua mente, condizione che potrebbe ripresentarsi se l’auto 2024 sarà davvero competitiva come sostiene l’iberico. Sotto questo aspetto, legando il discorso al ragionamento espletato in precedenza, vale la pena spendere un’ulteriore congettura all’interno di questo articolo. Lo spagnolo ha molta stima e fiducia di se stesso. Lo sappiamo e lui stesso non perde l’occasione per dimostrarlo. Si sente e vuole essere al pari di Leclerc. Sempre e comunque, Purtroppo per lui, però, il talento non è il medesimo.
Per cui risulterà molto interessante capire cosa succederà dall’anno prossimo, tenendo presente che una delle prerogative del progetto 676 sarà quella di massimizzare il ruolo del monegasco, vero uomo sul quale Ferrari sta spendo una vagonata di soldi e tempo, nella speranza di produrre un futuro vincente insieme e, una volta per tutte, smetterla di perdere. Carlos è a conoscenza dei fatti. Resta da capire se saprà offrire la miglior versione di se in pista e dare prova di valere almeno tanto quanto il suo più blasonato teammate.
Autore: Alessandro Arcari – @berrageiz
Immagini: Scuderia Ferrari