Realismo e basso profilo. Questi i due principi che muovono la versione attuale di una Mercedes che sta lentamente ricostruendosi dopo due anni difficili seguiti a otto stagioni scintillanti. Il riassetto della squadra, sul fronte tecnico ed organizzativo, è stato affidato a James Allison che sta fungendo da figura di raccordo tra i principali ingegneri che guidano le divisioni più importanti dell’azienda.
“Il mio ruolo è stato quello di riunire i responsabili dei settori alla base della genesi della macchina per far sì che tutti loro tornassero a parlarsi”, aveva spiegato l’ingegnere di Louth qualche giorno fa alludendo alla necessità di serrare i ranghi visto che i reparti progettuali stavano lavorando in maniera non più simbiotica e quindi poco produttiva.
Proprio perché l’entità dell’operazione è grossa, Allison non intende cadere nell’errore di lanciarsi in proclami che la pista rischia di smentire. Il tecnico pluridecorato ha osservato che nella storia della F1 non accade spesso che i team autori di grandi scivoloni si riprendano in poco tempo. Pur essendo ambiziosi, i programmi impostati a Brackley devono dimostrare coi fatti di funzionare perché nei due anni precedenti gli sforzi non hanno pagato. Segno che era necessario spendere meglio le risorse dispiegate.
Mercedes: il pragmatismo di James Allison
In questi giorni, come accade in ogni singolo team, fervono i lavori di definizione e allestimento delle vetture 2024 che cominceremo a vedere da febbraio in avanti. La W15, questo il nome della futura nascitura, dovrà essere la vettura del compromesso aero-meccanico: non troppo bassa come la W13 che attivava il pompaggio aerodinamico, non troppo alta come la W14 che perdeva preziosissimi ed utilissimi punti di carico aerodinamico. Facile a dirsi, un tantino più difficile a farsi.
Si sta quindi lavorando alla sfera aerodinamica ma anche a quella meccanica, aspetti che operano in simbiosi totale. Le sospensioni saranno le grandi protagoniste del progetto 2024 come ha dimostrato la Red Bull RB19, una vettura capace di irrigidirsi in rettilineo tenendo costante l’altezza dall’asfalto e di diventare “morbida” ed adattiva nel lento.
Se è stata enorme la portata del lavoro svolto in Red Bull per creare una monoposto così dominante, ancora più grande dovrà essere quella di cui si renderanno protagonisti gli uomini della Mercedes. Da qui il realismo che si respira in fabbrica che però non deve trasformarsi in sfiducia o pessimismo.
Mercedes: Hamilton è cautamente ottimista sul 2024
Il manifesto di questa linea di pensiero è stato redatto da Lewis Hamilton che, a più riprese, ha sottolineato quanto sia difficile che Milton Keynes non sia ancora la squadra leader nei prossimi due anni caratterizzati da stabilità normativa. Il britannico ne ha viste troppe per lasciarsi andare all’ottimismo sfrenato che porta a delusioni cocenti. Ma, parimenti, ha la giusta esperienza per ritenere che sia possibile impostare un programma di recupero che possa dare risultati interessanti. Cosa che lo mette in leggera contrapposizione con la linea espressa da Allison.
Hamilton, a margine del gala di premiazione FIA, ha fatto il punto della situazione ribadendo che ha intensificato le visite e a Brackley con l’obiettivo di stimolare i tecnici, assicurandosi, contestualmente, che il tutto stia procedendo come da programmi per evitare gli errori commessi tra il 2022 e il 2023 quando si è continuato a puntare sul concept zero sidepod.
“Nei giorni scorsi – a conferma di una presenza stabile – ero in squadra per ringraziare tutti per l’incredibile lavoro che hanno fatto durante tutto l’anno. L’umore del team è molto positivo. Penso che tutti i membri siano incredibilmente grati di essere arrivati secondi nella classifica costruttori, viste le sfide che abbiamo affrontato in questa stagione. E quindi è sempre molto emozionante”.
“Sono con questa squadra per così tanto tempo, ma ogni volta che torno a Brixworth e Brackley mi ricordo di quanto sia grande un team che ti sta spingendo in avanti. È incredibile vedere i progressi e la crescita. Osservo come la squadra stia diventando sempre più diversificata, il che è stato davvero piacevole per me perché dice che ci stiamo muovendo nella giusta direzione“, ha osservato a Hamilton come riportato da Motorsport.
Il sette volte iridato, in questo continuo pellegrinaggio nelle sedi della Mercedes, ha potuto dare uno sguardo alle forme che la W15 sta assumendo in vista dello shakedown che, come da tradizione, si terrà a Silverstone prima di impacchettare tutto e spedirlo in Bahrain per i test di febbraio che preludono al primo campionato del 2024. Un’infarinatura dalla quale non possono scaturire indicazioni valide.
Lewis ha ammesso che è difficile trarre conclusioni: “Non sono un ingegnere o un designer. È sempre un periodo emozionante dell’anno perché ho visto l’auto nella galleria del vento. Ci vado sempre per vedere la vettura evolversi, in qualsiasi direzione finisca. Quando stavo per partire [prima del gala] ho fatto un salto solo per vedere dove eravamo. Quando tornerò sarà di nuovo un animale diverso”.
Hamilton ha affermato di avere piena fiducia in tutti coloro che stanno lavorando al progetto 2024 e che spera di essere in una posizione molto più competitiva l’anno prossimo. L’obiettivo dichiarato è creare un mezzo costante e veloce che eviti gli alti e bassi che si sono verificati negli ultimi due anni. Se il target verrà centrato lo si capirà presto perché, sia la W13 che la W14, avevano manifestato la loro natura sin dai primi chilometri nella fredda Silverstone.
Mercedes ha reagito con determinazione anche se i risultati ottenuti sono stati assai deludenti: una vittoria in due anni. “Penso che sia davvero piacevole vedere che non ci siamo mai arresi e che nessuno nel team ha mollato. Tutti sono rimasti positivi e il modo in cui hanno reagito è stato molto incoraggiante per me. Credo che la pole position a Budapest sia stata il momento clou del nostro 2023. Detronizzare in qualche modo la Red Bull per un solo momento ci ha dato molta speranza, facendoci capire che se continuiamo a spingere potremmo arrivarci“.
Pacato ottimismo e convinzione dei propri mezzi i concetti espressi da Hamilton che è alla ricerca di qual l’ottavo titolo che due anni fa è sfuggito per questioni incontrollabili che ancora oggi fanno discutere. Una ferita non ancora rimarginata ma che potrebbe saldarsi solo vedendo chiudersi il cerchio con una corona iridata che oggi è nelle salde mani di re Max Verstappen da Hasselt.
Autore: Diego Catalano – @diegocat1977
Foto: F1, Mercedes AMG F1 Team