Il concetto outwash in F1 è stato più volte sviscerato. Parliamo di una filosofia che si incarica di spostare la massa d’aria verso l’esterno, in modo da ridurre o minimizzare gli effetti negativi del rotolamento dello pneumatico. Il flusso a valle della gomma dopo aver interagito con le mescole è altamente turbolente. Questo significa che possiede un alto numero di Reynolds. Parliamo di un fluido che scorre lateralmente alla monoposto, correndo il rischio di essere risucchiato dalla bassa pressione esistente al di sotto del fondo.
Una situazione del genere fa si che le strutture vorticose possano risentirne generando un’instabilità di carico lungo il pavimento. Inoltre il rotolamento della gomma fa si che il fluido a un certo punto “ristagni” dirigendosi verso il basso. Quando raggiunge il pavimento evacua lateralmente e, di conseguenza, da origine a due vortici alla base dello pneumatico che vanno ridotti per non creare un impatto negativo sul resto dell’aerodinamica della monoposto.
Per di più va considerata l’instabilità di questi vortici tenendo presente che le gomma soffrono un certo grado di deformazione durante il proprio moto. Ragion per cui nasce l’esigenza di spostare e ridurre tutti gli effetti nocivi prodotti dal rotolamento della gomma. Sino al 2021, il 50% degli elementi presenti sull’ala anteriore lavoravano verso questo scopo. Tuttavia il nuovo corpo normativo ha ridotto questo trend. Le ali sono molto più semplici e di riflesso gli elementi con cui “correggere” sono minori.
F1: la gestione dell’outwash sulle wing car “rovina” la scia delle vetture
Per combattere i grattacapi suddetti i tecnici di F1 hanno forgiato profili che prevedessero una curvatura verso l’esterno. L’obiettivo mira a creare una differenza di pressione tra l’interno e l’esterno dell’ala per produrre un certo quantitativo di outwash. Inoltre si è lavorato parecchio sugli end plate, nel tentativo di spostare una parte del fluido verso l’esterno della monoposto. In questo modo si riesce ad allontanare una porzione della turbolenza creata dalle gomme.
Tenendo presente la necessità di ridurre i vortici di cui sopra, ecco che gli end plate sono una componente molto utile e attiva nella generazione di “masse d’aria rotanti”. Ogni scuderia, pertanto, prendendo vie dissimili a livello tecnico, punta a generare una certa differenza di pressione tra l’interno e l’esterno di tale profilo. Come risultato si produce un vortice sul bordo d’uscita che prevede un verso di rotazione contrario al cosiddetto e nocivo “Tyre-squirt” prodotto dallo pneumatico che pertanto verrà ridotto di intensità.
Ovviamente ci sono anche dei lati negativi in questa operazione. Una scia maggiore crea problemi alla monoposto che insegue, non potendo quindi “disporre” di un fluido pulito che investe la vettura. Il tutto si traduce in una chiara difficoltà nell’effettuare i sorpassi. Lo sviluppo attuale delle wing car figlie del regolamento 2022, fa si che tale scia aumenti con il miglioramento dei “sistemi di outwash”. Tombazis ha fatto sapere che la FIA farà tutto per far rispettare il regolamento è limitare quindi lo sviluppo di un corposo effetto outwash che possa ulteriormente contribuire alla diminuzione dei sorpassi.
Tra le altre cose le appendici che si ancorano alle prese dei freni anteriori sono anch’esse utilizzate per lo spostamento dei flussi verso l’esterno. Sono infatti dotate di una particolare svergolatura, capace di produrre un fluido ad alta energia che porti con se una traiettoria in allontanamento dal corpo vettura. Tuttavia l’ex ferrarista fa sapere che solo nel 2026 verranno prese misure contro i sistemi che producono outwash.
Il tecnico di origine greco a capo del reparto tecnico della FIA, di fatti, sostiene che all’interno del regolamento non faranno presenza aree grigie che permettano di accentuare tale effetto nocivo per i sorpassi. Tuttavia, conoscendo la genialità dei tecnici, è facile aspettarsi un “escamotage” per ottenere il medesimo risultato senza infrangere lo spirito della norma. D’altronde è sempre successo e proprio per questo potrebbe nuovamente accadere.
Autori e grafici: Alessandro Arcari – @berrageiz – Niccolò Arnerich – @niccoloarnerich
Immagini: Scuderia Ferrari – Mercedes AMG F1 Team