mercoledì, Dicembre 18, 2024

Red Bull: un solo uomo al comando

Il mortaio aveva sparato qualche mese fa. I protagonisti della vicenda, pur provando a sordinare il rumore sordo del botto, non erano riusciti a spegnere il fuoco delle congetture che ne erano scaturite. Negli uffici dirigenziali della Red Bull si era aperta una sorta di sfida tra due correnti i cui rappresentanti finali sono Helmut Marko e Chris Horner. Una tensione talmente forte che il consiglio di amministrazione di Red Bull GmbH sembrava poter mettere in discussione lo status di super consulente esterno dell’ottantenne di Graz.

Sintetizzando, le cose stavano più o meno così: la questione era emersa con la morte di Dietrich Mateschitz, evento dal quale sarebbe scaturita una lotta di potere interna. Ricordiamo che Red Bull è un’azienda dalle due anime: quella austriaca, da un lato, quella thailandese dall’altro. L’uomo d’affari di Sankt Marein im Mürztal aveva lasciato la gestione al figlio Mark, ma questa decisione era stata nei fatti impugnata dagli azionisti asiatici che sono vicini a Chris Horner. I Mateschitz, di contro, hanno in Helmut Marko il loro uomo. 

Da qualche tempo l’ala Horner ha preso sempre più spazio nei team di F1 tanto da apporre il controllo anche in AlphaTauri con la nomina di Peter Bayer nel ruolo di CEO dell’equipe faentina. Un processo lento ma inesorabile che è stato anche alla base della rottura con Porsche. Gli austriaci spingevano per un legame forte con la casa tedesca, i thailandesi, capeggiati dal team principal, premevano per una maggiore autonomia. Da qui l’accordo con Ford che garantisce il prosieguo dell’avventura del reparto powertrains di Milton Keynes.

Red Bull
Chris Horner e Helmut Marko, Oracle Red Bull Racing

Un paio di mesi fa sembrava imminente la convocazione del consiglio di amministrazione del gruppo Red Bull per affrontare proprio il futuro di Helmut Marko. Indiscrezione che non trovò conferma né seguito immediato. Ma quel momento sembra essere arrivato. E’ lo stesso ex pilota di Graz che alla tv austriaca Oe24 – molto vicina ai fatti della Red Bull – che ha fatto addensare nuvole sul suo futuro: “Continuare a svolgere il  ruolo di consulente? Se ne parlerà la prossima settimana”.


Red Bull: Horner accresce i suoi già ampi poteri?

Sul piatto c’è l’opportunità che Christian Horner assuma poteri ancor più grandi. Possibilità che Marko, ottantenne e prossimo alla pensione, non ha escluso. I dirigenti dell’azienda specializzata nella produzione e commercializzazione delle famose bibite energetiche starebbero pensando di affidare anche l’AlphaTauri al manager inglese. Processo che invero è già partito quando Horner ha piazzato a Faenza due pedine scelte in prima persona: Laurent Mekies strappato alla Ferrari e il summenzionato Peter Bayer dimessosi dal secondo scranno della FIA.

L’estensione operativa di Horner offuscherebbe la presenza di Marko che nel team è sponsorizzato da Max Verstappen che, secondo alcune ricostruzioni giornalistiche, si sarebbe fatto sentire ai piani alti perorando la causa del responsabile del programma piloti. Su questa cosa l’austriaco non ha glissato: “Max mi vuole a bordo? E’ una questione complessa: ho degli obblighi nei confronti di Red Bull e del pilota. Non è stato deciso ancora nulla”.

Red Bull
Helmut Marko a colloquio con Sergio Perez (Oracle Red Bull Racing)

Ad ora non è ben chiaro se il sempre più sempre più probabile passo indietro di Marko dipenda dai raggiunti limiti di età o dalla guerra di potere tra l’ala thailandese e quella austriaca. Di certo è che la frattura tra Helmut e Chris s’era aperta nella gestione di Sergio Perez. Nonostante un vincolo contrattuale che lega al team molto solido, Marko ha spinto fino all’ultimo istante per la sostituzione riaprendo vecchi conflitti che hanno aperto la distanza tra i due.

Horner, che ha difeso non tanto Perez ma il modello nel suo insieme, avrebbe al massimo spinto per promuovere Daniel Ricciardo anche se le sue prestazioni e l’infortunio avuto in Olanda non davano certezze; l’austriaco intendeva puntare su un pilota dello junior team che dirige. Forse quel Liam Lawson che tanto bene ha fatto in sostituzione dell’ex McLaren. Dinamiche che potrebbero essere gestite dall’uomo forte della Red Bull che ha vinto la guerra di potere interna: Christian Edward Johnston Horner.  


Autore: Diego Catalano – @diegocat1977

Foto: F1, Oracle Red Bull Racing

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