sabato, Novembre 23, 2024

Il reale obiettivo della Ferrari: Vasseur assunto per aprire un ciclo vincente

Ferrari ha scelto Vasseur come sostituto di Binotto. Una decisione che ha fatto notizia, in quanto i così detti esperti di F1 non hanno perso tempo a sostenere che l’operazione fosse un semplice ripiego. Questo perché nessun altro tecnico di rilievo era disponibile in quel preciso momento e piuttosto che andare avanti con l’ex team principal di origine svizzera era meglio accontentarsi. L’insediamento del francese avviene a Gennaio scorso, in un fredda mattinata invernale quando Frederic mette piede a Maranello per poi recarsi alla pista di Fiorano.

Nei mesi seguenti il transalpino cerca di tenere a galla una squadra allo sbando. La osserva e studia per capire come si muove. Con l’appoggio della dirigenza intraprende un percorso con la massima fiducia dei propri mezzi. Un arco temporale in cui sono diverse le partenze in ruoli cardine della scuderia. Ma d’altronde il vecchio mandato pesa non poco e diverse “epurazioni” fanno presenza nelle settimane successive. A questo punto non serve più nominarle, le conosciamo molto bene.

Risulta decisamente più interessante, infatti, commentare il ruolo di Vasseur tenendo presente che il contesto nel quale si è visto costretto ad agire è stato “avvelenato” dal recente passato. Parliamo di una vettura, la SF-23, nata sotto l’egemonia tecnica Mattia Binotto. Un progetto ampiamente fallimentare che ancora una volta portava con se una prerogativa: perdere. A nulla sono servite le correzioni. La rossa, sotto il profilo squisitamente tecnico era troppo lontana dalla vetta e nulla di diverso di quello che è stato fatto si poteva fare.

Ferrari Vasseur
Il team principal Frédéric Vasseur e l direttore sportivo Diego Ioverno, Scuderia Ferrari

Il breve riassunto dell’annata in questione ci porta a varie congetture. La prima riguarda l’impostazione che Frederic ha stabilito come “must” incontrovertibile: continuare a sviluppare la monoposto con l’obiettivo di racimolare quanto più più know how possibile. Provvedimento utile a gettare le basi per il futuro. Secondo poi, ha dato forma alla “campagna acquisti” per rimpolpare la GES. Operazione che, come da lui stesso ricordato in varie occasioni, ha tempi molto lunghi in F1. Infine ha gestito al spinosa faccenda relativa ai rinnovi, necessaria a dare continuità all’ottima coppia di piloti in essere.


Ferrari: Vasseur sa esattamente cosa fare. È stato preso proprio per questo.

Frederic è un ingegnere ma non è affatto un fenomeno. Lo abbiamo detto e scritto più volte sulle nostre pagine. Tuttavia il lavoro svolto in questa ultima annata va senza dubbio definito molto buono. Cambiare radicalmente la gestione del team non è mai stata una sua mira. Come detto, l’ex Alfa Romeo ha preferito studiare con estrema cautela la totalità della squadra per poi, dati alla mano, trarre le sue conclusioni e disquisire sul da farso con l’eforato della Ferrari. Nel frattempo ha tolto l’incarico di capo della strategia a Iñaki Rueda, una mossa che andava fatta da molto tempo visto gli scarsi risultati.

Allo stesso tempo ha promosso un “giovane” dando fiducia a Jain Ravin, ingegnere britannico classe 1995 di origini indiane. Una decisione che i suoi predecessori, pur valutandola necessaria, non avevano mai preso. Vasseur lo ha fatto essendo una persona molto diretta, capace di arrivare al punto senza tanti rigiri di parole. Una caratteristica che mette a proprio agio i suoi collaboratori e rende molto più semplice lo svolgimento dei propri compiti. Di questo ne sono certi gli individui che, ogni giorno in fabbrica, profondono parecchi sforzi per riportare in alto il Cavallino Rampante.

Ferrari Vasseur
Enrico Cardile – Frederic Vasseur – Carlos Sainz e Charles Leclerc – Scuderia Ferrari

Frederic è stato altresì abile a calarsi in una parte molto difficile. Un incarico assai delicato svolto con una certa serenità. Il francese è un personaggio generalmente allegro e sorridente che quando richiesto sa imporsi con estrema decisione. Il rapporto con la dirigenza è davvero ottimo. Ha convinto, insomma, superando le più rosse aspettative. Vasseur sa gestire la pressione. La assorbe, in qualche modo. Benché non sia un uomo di proclami ha le idee sempre chiare. Non promette ma al medesimo tempo non illude.

Il suo impatto sulla scuderia italiana ha dato modo di crescere al gruppo di lavoro sotto il piano della mentalità, prerogativa indispensabile per svolgere al meglio i propri compiti. Il tutto pensando che le prospettive sono allargate all’azienda intera, sotto ogni singolo elemento. Ma c’è di più: il progetto è assolutamente ambizioso, portando con se un target reale e profondamente necessario: arrivare sulla vetta e restarci per molto, molto tempo. Costruire un ciclo vincente, quindi, perché la Ferrari non può e non deve mai accontentarsi. Vasseur ne sarà davvero capace?


Autore: Alessandro Arcari – @berrageiz 

Immagini: Scuderia Ferrari

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