venerdì, Novembre 15, 2024

Soppressione “Alternative Tyre Allocation”: se funziona non serve alla F1…

ATA (Alternative Tyre Allocation). Parliamo di una misura che la F1 ha utilizzato durante la campagna agonistica 2023 e, a quanto sembra, non ha convinto i protagonisti del paddock. Provvedimento testato la prima volta nel Gran Premio di Ungheria. L’obiettivo era quello di provarlo per poi renderlo operativo in pianta stabile nel prossimo futuro. Si trattava di uno strumento tutto sommato abbastanza semplice, specie tenendo presente le regole studiate e proposte durante gli ultimi anni nella massima categoria del motorsport.

Proprio per questo la percentuale di successo pareva piuttosto alta. Ma cosa prevedeva questo particolare format che andava a modificare la strategia della qualifica concernete gli pneumatici? Riassumiamo la norma in questione con grande proprietà di sintesi: Q1 gomme dure, medie per la Q2, morbide in Q3. Il tutto rigorosamente in condizioni di asfalto asciutto. Azione che di fatto andava a ridurre i set di penumatici disponibili per ogni scuderia, passando da 13 treni di Pirelli a 11. E il perchè di questa disposizione? Semplice.

All’interno della F1 la mera logistica recita un ruolo di primaria importanza. “Vagare” per il mondo non è mai semplice, figuriamoci se con te devi portare un numero assurdo di gomme dove, in molti casi, una percentuale non veniva utilizzata in quanto “non utile alla causa”. Ecco che, ragionevolezza sotto braccio, il carrozzone poteva alleggerirsi parecchio, in quanto parliamo di materiale consistente con ingombro notevole. Avere un quantitativo inferiore di mescole al seguito, quindi, poteva diminuire la spesa energetica da affrontare nell’arco della stagione.

F1 Alternative Tyre Allocation
coperture Pirelli 2023

Facendo un rapido calcolo in base ai due set in meno per ciascun team, in un campionato intero, il numero di coperture che restavano a casa sfiorava le 4000 unità. Quantità davvero importante, capace di generare un impatto fattuale. Una proposta che ha tardato parecchio tempo per trasformarsi in realtà. Uno sviluppo graduale perchè le scuderie non erano poi troppo convinte dell’operatività della manovra. Se per testare l’ATA sono passati quasi due anni, per decidere di abolirla sono bastate due sessioni da sessanta minuti.


F1, abolizione Alternative Tyre Allocation: Pirelli non capisce il perché…

La F1 è un mondo assai curioso. Spesso e volentieri su quello che non funziona si ci intestardisce in modo assurdo, perdendo tempo e risorse preziose per poi non ottenere alcun risultato. Esempi ce ne sarebbero a bizzeffe. Mentre invece, un’idea semplice ma effettiva, viene giudicata in maniera frettolosa e di riflesso bocciata. Questo il risultato della riunione andata in onda lo scorso novembre, dove la F1 Commission si è riunita e ha votato picche alla conferma dell’Alternative Tyre Allocation .

Un verdetto che il fornitore unico di pneumatici italiano non comprende. Viceversa definisce come “occasione persa” la risoluzione del tema, con tanto di rammarico per tutto il lavoro svolto che alla fine non è servito a nulla. Una serie di sforzi profusi assieme ai direttori sportivi delle scuderie, ai quali hanno partecipato l’ente regolatore (Federazione Internazionale) e la proprietà a stelle e strisce (Liberty Media). Il target prefissato in fin dei conti era stato raggiunto, dato che lo spettacolo delle sessioni classificatorie non è stato per nulla intaccato.

F1 Alternative Tyre Allocation
Mario Isola, direttore della divisione motorsport di Pirelli

Al contrario Pirelli, tramite il suo direttore Mario Isola, sostiene a gran voce come le due qualifiche siano state addirittura più entusiasmanti. Rincara poi la dose ricordando che il chilometraggio di queste sessioni non ha subito una riduzione. Un risultato assai buono capace di superare le più rosse aspettative che però, in ultima analisi, non è piaciuto ai protagonisti. Per quanto ci riguarda possiamo aggiungere una considerazione di carattere futuristico, tenendo presente che la categoria ha scelto di intraprendere un percorso green.

Per questo la sentenza finale stona e risulta incoerente con la volontà di limitare l’impronta del carbonio in F1. Restano da svelare i reali perchè che si nascondono dietro alla soppressione dell’Alternative Tyre Allocation. Ma la speranza di saperne di più non è molta, pensando come solitamente determinate telematiche del paddock vengono in qualche modo insabbiate. Come se parlare apertamente, esponendo le motivazioni che portano a una conseguenza, si trasformi in una sorta di tabu dal quale non si può prescindere.


Autore: Alessandro Arcari – @berrageiz

Immagini: Scuderia Ferrari

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