Cari lettori di F1 Analisi Tecnica, dopo il dominio schiacciante della Red Bull, in attesa del campionato 2024, in assenza di gare gareggiate e di monoposto da presentare, non ci resta altro che tanta, tanta aria fritta (naturalmente con poco olio, come prescrivono le attuali mode/tendenze ecologico-salutiste). Molti anni fa c’erano test su test e magari qualcosa si intuiva, ma in questo momento la F1 è “verde” e con il tetto alle spese, nonché con un regolamento folle ci ha abituato a monoposto virtuali, presentazioni virtuali e via discorrendo.
E poiché non possiamo neanche lasciarvi del tutto a bocca asciutta perché siamo abituati a scrivere di cose che sappiamo, non di cose che non sappiamo, né ci piace inventarcele di sana pianta (sarebbe la rottura del patto non scritto fra il lettore e il giornalista, vale a dire raccontare ciò che si conosce con una certa ragionevolezza, oggi ci tocca parlare delle originali e strabilianti pensate di David Coulthard. Sì, avete capito. Il “mascellone” che rimarrà nel cuore di tutti gli appassionati.
In particolare per i ferraristi come il sottoscritto (naturalmente sorvolo su come è entrato e resterà nel nostro cuore), nonché ad imperitura memoria nelle cronache sportive non tanto per le sue doti velocistiche (che pure non gli mancavano) quanto per il fattaccio di SPA ’98, argomento su cui sono stati scritti fiumi d’inchiostro e sul quale non aggiungerò nulla, se non che, da allora, Coulthard e onestà per me non possono stare nella stessa frase.
Detto questo, e anticipando che nelle sue dichiarazioni troviamo un’etica sportiva traballante che fa il paio con l’episodio storico di cui sopra, veniamo al dunque. Il nostro è partito dal fatto che se uno è dominante come la Red Bull, di cui mi pare sia pure testimoniale/ambasciatore (o qualcosa del genere), si deve mettere mano al regolamento. Ma non, ad esempio per permettere maggiori sviluppi a tutti e quindi anche ai rivali… semmai scegliendo la strada più semplice.
Quella incarnata, per certi versi, anche dal Domenicali-pensiero. In pratica: provare a cambiare il corpo normativo per aggiungere una certa quantità di imprevedibilità “ad mentula canis” (ormai dovreste conoscere il significato di questa locuzione latina) per avere più vincitori, spettacolo e via discorrendo. Le parole di David Coulthard, riportate da diversi media:
“Credo che una buona soluzione sia quella di creare una competizione tra gli pneumatici. Ci sono piste che sono più favorevoli alle mescole Pirelli e altre che sono più favorevoli a Bridgestone. Questo creerebbe sicuramente molta più competizione visto che le gomme sono l’unica parte della macchina che davvero toccano il circuito e sono più sensibili ai cambiamenti”.
F1: allo stato attuale delle cose, Red Bull vincerebbe lo stesso anche cambiando regolamento
Ora, il sottoscritto è favorevole a qualsiasi cosa che porti maggiore libertà, non minore, quindi in controtendenza totale con l’andazzo della F1 da almeno un decennio. Tuttavia, bisogna ragionare sull’assioma che qualsiasi cosa dica Coulthard è di per sé sbagliata, (mentre se la dicesse qualsiasi altra persona potrebbe avere senso o essere meravigliosa), e ricordando che se analizzate il suo “pensiero” non si tratta di tornare a più fornitori per avere maggiore competizione, quanto di averli per mescolare le carte “alla grossa”…
Non so se avete capito: la strada semplice, la scorciatoia che, per quanto mi è dato sapere, di solito non risolve niente. Senza dimenticare che se è pur vero che la Red Bull sfrutta in modo perfetto gli pneumatici Pirelli, non vedo perché non dovrebbe farlo con Bridgestone o altri fornitori. Un po’ tutti gli osservatori e gli appassionati di tecnica motoristica (compresi noi) sanno bene che una un’auto così dominante non ha un solo punto forte, ma tante cose che funzionano bene e la rendono quasi invincibile.
Scorciatoia per scorciatoia, se volgiamo essere fantasiosi, allora facciamo correre la Red Bull con le gomme di una carriola e amen, così almeno in questo caso sarà parecchio difficile vedere Max Verstappen trionfare in tutti i Gran Premio del calendario di F1 a bordo dei bolidi austriaci. Ma il problema, signore e signori, è che, allo stato attuale delle cose, probabilmente l’iperuranico talento di Hasselt riuscirebbe a vincere lo stesso pure con una limitazione del genere. Mai una gioia…
Autore: Silvia Napoletano – @silvianap13