Ferrari e Leclerc, un matrimonio che non poteva spezzarsi. La prima affermazione dello scritto sostiene a gran voce la volontà di ambo le parti. L’amore sportivo che il monegasco nutre verso la scuderia italiana è cosa risaputa. Una liaison che nasce parecchi anni fa, quando l’allora ragazzino di Monaco osservando le rosse sfrecciare tra le stradine del principato sognava, un giorno, di scrivere a bordo della rossa diverse pagine di storia della F1.
Un anelito che è solo all’inizio come sostiene il ferrarista, dove il meglio deve ancora arrivare. L’avventura di Charles stipendiato dalla squadra modenese non è stata ricca di soddisfazioni. Cinque vittore che non son affatto sufficienti se consideriamo il talento nel “nostro”. Tante promesse non mantenute, avvelenate da progetti tecnici sbagliati. Ciononostante Leclerc, sebbene i giusti sfoghi verso la sua seconda famiglia non siano mancati, ha sempre lavorato da uomo squadra.
Lo ha fatto trasformando le tante, troppe delusioni in carica agonistica per racimolare risultati comunque importanti se pensiamo al materiale tecnico a disposizione. Il ferrarista desidera ardentemente laurearsi campione del mondo di Formula Uno e, come sappiamo oramai a menadito, avendolo lui stesso ribadito a più riprese, lo vuole fare stringendo tra le mani il volante della rossa. Questa la sua volontà sulla quale continua a lavorare senza sosta.
Nella prossima campagna agonistica 2024, progetto 676, Charles sarà al centro del progetto. Lo sosteniamo da parecchi mesi, oramai. Un provvedimento necessario per per la scuderia italiana che, finalmente, a discapito del secondo pilota Carlos Sainz, ha deciso di puntare fortemente sulle enormi capacità di Leclerc. Un supporto totalitario che viene riflesso a livello contrattuale nell’accordo stipulato recentemente reso pubblico da ambedue le parti. Non parliamo di mero denaro, ma bensì del rendimento delle prossime opere aero-meccaniche di Maranello.
Ferrari: “l’alleanza stipulativa” con Charles Leclerc
L’idea di base del monegasco è molto semplice: legarsi al Cavallino Rampante a lungo termine. L’obiettivo è di quelli importanti, tenendo presente che l’anelito mira ad aprire un ciclo vincente dal 2026 in poi, mandato nel quale Frederic Vasseur è convinto di poter cambiare la narrazione recente della F1. Il tutto tenendo presente che, sebbene battere Red Bull prima del cambio normativo potrebbe anche essere possibile, il vantaggio accumulato resta parecchio alto al momento.
Proprio per questa ragione, pianificazione sotto braccio, il target quanto più realistico possibile punta a presentarsi ai nastri di partenza dell’annata 2026 con la vettura migliore del lotto e, di fatto, dar vita a “un’era competitivo” decisamente diversa da quello attuala. Questo considerando che per allora saranno operativi tutti i tecnici reclutati tra cui Loic Serrá, figura di spicco transalpina strappato alla concorrenza Mercedes.
In un contesto del genere, sebbene Leclerc abbia giurato “amore eterno” alla rossa e la sua bramosia resti quella di laurearsi campione del mondo con la Ferrari, è chiaro che una clausola rescissoria possa senz’altro fare presenza. D’altronde in questi casi, all’interno di un mondo competitivo ed elitario come la massima categoria del motorsport, non è nulla di nuovo anche per quanto riguarda il resto dei piloti.
A quanto ne sappiamo lo stesso Verstappen ne ha una, così come Lando Norris che alla stregua del monegasco sogna di portare in trionfo McLaren battendo i campioni del mondo in carica. Conoscere i meri dettagli di un contratto di F1 è assai complicato. Sono informazioni riservatissime che nessuno svela ai quattro venti. Ciononostante possiamo sostenere che all’interno “dell’alleanza stipulativa” firmata da Leclerc potrebbe fare presenza una clausola. Una sorta di “comoda uscita” da Via Abetone Interiore 4.
Il tutto tenendo presente che anche il team italiano, in quanto parte in causa contrattuale e di certo non sprovveduta, dovrebbe aver valutato con estrema attenzione lo scenario tanto chiacchierato durante l’ultima settimana, in merito al rinnovo del ferrarista. Un contesto che dovrebbe andare in scena solamente a chiare condizioni prestabilite. Questo perché, è ovvio, Ferrari avrebbe cercato di tutelarsi il più possibile per il prossimo futuro.
In altre parole, per rendere il concetto quanto più semplice possibile: Charles dovrebbe poter avvalersi di una clausola per abbandonare la rossa, non riscattando l’opzione dei due anni aggiuntivi posta nel suo contratto che prevede un 3+2 (parte fissa + variabile). Questo se la vettura modenese targata 2026, annata dove entrerà in vigore la nuova era normativa, non sarà in grado di lottare per vincere. Parliamo di un numero prefissato di vittorie di tappa però e non di un trionfo iridato riportando il titolo a Maranello.
Autore: Alessandro Arcari – @berrageiz
Immagini: Scuderia Ferrari