Mercedes non è Ferrari e mai lo sarà. Inizia così lo scritto odierno, considerando che se la storia esiste c’è un perché. Il marchio tedesco costruisce vetture da tempo memore e lo fa anche molto bene. Di fatto l’invenzione dell’automobile è attribuita all’ingegnere Karl Benz, fondatore della casa automobilistica di Stoccarda. Ma essere i primi non significa affatto essere i migliori. Per di più la storica “fabbrica” italiana di Maranello plasma sogni a quattro ruote. Enzo ha forgiato un mito di colore rosso che tutt’oggi, a 36 anni dalla sua scomparsa, vive nella mente dei suoi successori.
Al Drake interessava competere. Il suo obiettivo era quello di portare in trionfo le sue opere in tutto il mondo. La squadra corse era la sua vita e niente e nessuno valeva di più, per lui. Un amore incondizionato che non si può spiegare ma solo vivere. La pensa esattamente così Charles Leclerc che nella giornata di ieri, in simultanea con il Cavallino Rampante, ha reso ufficiale l’accordo che lo legherà al team italiano di F1 per le prossime 5 campagne agonistiche. Un contratto che prevede 3 anni fissi più l’opzione per altri due.
“Ferrari means to me everything!”, questa la prima frase che il monegasco ha ribadito tramite il video sui canali social. Un attestato d’amore che va ben oltre le congetture che si possono leggere in giro. Una su tutte: “Ma intanto se non firmava con Ferrari dove andava Leclerc? Era costretto!” Beh, cari miei, al netto che la verità di certo non abita nelle tasche di Formula Uno Analisi Tecnica, pare un ragionamento “sempliciotto” sbrigare la faccenda tramite una conclusione del genere. Sì perché un talento come Charles, se si libera è facile che “rompa” il mercato piloti. Questo il nostro pensiero, giusto o errato che sia.
C’è poi un’altra tematica interessante sulla quale vale la pena disquisire. Parliamo della “rivalità” tra i piloti della rossa. Un confronto che che ci lega all’incipit dell’articolo. Non a caso il pezzo odierno prende il via menzionando Mercedes, visto che la “corazonada spagnola” ha messo in dubbio il comportamento della Ferrari, a livello contrattuale, verso i suoi alfieri. Prima di entrare nel vivo delle argomentazioni, ci teniamo ancora una volta a ribadire che la nostra trattasi di mera opinione. Nulla più. Un parere costruito su fatti concreti al quale si somma una certa conoscenza dei fatti concernenti il mondo Ferrari.
Ferrari: la scelta su Leclerc non preclude la coabitazione con Sainz
Le statistiche parlano chiaro: Leclerc ha ottenuto risultati migliori di Sainz da quando i due frequentano Via Abetone Inferiore 4, questo nonostante le gare che Ferrari si è personalmente incaricata di distruggergli con strategie assurde. Su questo fatto discutere non ha senso. Ma la cosa che conta davvero è un’altra. La differenza tra i due va ricercata tra talento e abilità messe in mostra. Una differenza molto visibile che ha spinto il team italiano a puntare su Charles. Perché per vincere in F1, tranne rarissimi casi un numero 1 serve eccome.
Per tale ragione il paragone con Mercedes per noi non regge. La situazione è parecchio distinta, in quanto a Brackely la carriera dei piloti è su due piani totalmente diversi. Da una parte la star Lewis Hamilton, 39 anni, capace di eguagliare e in parte superare le prodezze di un certo Michael Schumacher. Dall’altra una giovane promessa con una storia ancora tutta da scrivere. La scuderia tedesca sa che il futuro si chiama George Russell e per questo il trattamento sembra più prioritario. Si esatto, abbiamo scritto sembra…
Non più tardi di una settimana fa, in sostanza, un certo Toto Wolff ha ribadito con fermezza e senza mezzi termini che il Re Nero è ancora il migliore pilota di F1 e per tornare a vincere il mondiale contano su di lui. Quindi, anche in questo caso, gli anglo-tedeschi hanno scelto il cavallo su cui puntare. Come d’altronde hanno fatto in passato, affiancando a Lewis il “maggiordomo” Bottas. Mercedes ha una mentalità vincente? Ovviamente sì. E proprio per questo ha supportato in toto Hamilton, procurandosi di strapagarlo e fornirgli sempre la priorità contrattuale rispetto a Valtteri.
Stessa strategia vincente che utilizza Red Bull e che Ferrari ha deciso di attuare. Differenze non ce ne sono molte. Nessuno all’interno della GES sta cercando di “rompere l’equilibrio”. Al contrario si sta provando a crearne uno. Un’equazione dove le variabili non valgono più la stessa cifra. Concentrarsi al massimo su chi pensi possa fornirti un plus competitivo maggiore e più costante è cosa saggia. È il gioco delle parti dove una di queste, in questo caso Sainz, deve saper accettare determinate scelte se desidera continuare a vestire la tuta rossa. Non c’è ne cattiveria ne pregiudizio, solo tanta coscienza dei propri mezzi.
E allora lo spagnolo cosa deciderà per il futuro? A quanto ne sappiano dovrebbe rinnovare. Sebbene il nostro consiglio valga come il due di picche a briscola, a rigor di logica per l’iberico sembrerebbe sensato accettare la sua nuova condizione di numero 2. Nel farlo avrebbe comunque l’occasione di dimostrare al mondo intero che la rossa si sbaglia sul suo conto. Come? Molto semplice… eguagliare il livello competitivo di Leclerc e magari ogni tanto batterlo. Se ci riuscirà, per lui le porte del paradiso si apriranno e con loro scenari senza dubbio più proficui.
Autore: Alessandro Arcari – @berrageiz
Immagini: Scuderia Ferrari