Ferrari, progetto 676: 30 punti di carico in più? No aspetta sono 40… o forse 50? Parliamo di 5 decimi di guadagno al giro. O magari addirittura un secondo. Ma si dai… già che ci siamo è meglio sparare un secondo e mezzo così facciamo tutti felici. Aggiungiamo che la vettura 2024 è nuova di pacca, disegnata da un foglio bianco, ha delle sospensioni innovative che permettono di usare un treno di Soft per 50 giri in gara e la power unit somma altri 30 cavalli di potenza rispetto a due mesi fa.
In pratica la rossa in primavera ha già vinto il mondiale. Possiamo affermare con certezza tutto questo perché lo ha detto il simulatore che, come ben sappiamo, è la bibbia in F1 e soprattutto non sbaglia mai! Per questa semplice ragione sappiamo che la storica scuderia Ferrari ha deciso di non scendere in pista nei pre season test del Bahrain. Sarebbe un inutile spreco di tempo e denaro. Molto meglio riposare e mantenere le risorse per gli sviluppi durante l’anno.
Inoltre ci è stato detto che per le prime 5 gare della campagna agonistica 2024, le monoposto non parteciperanno alla qualifica. Il Cavallino Rampante ha scelto di partire dall’ultima fila in questi appuntamenti iridati, forte dell’estrema superiorità che, senza fare troppa fatica, le consentirà di recuperare la vetta delle gare in questione in poco più di 3 tornate. Il buon Stefano Domenicali non sta più nella pelle, dato lo spettacolo che ne verrà fuori.
Per concludere l’opera mettiamo su un bel titolo. Ferrari, progetto 676: genesi di un trionfo scontato. Oppure… Ferrari, progetto 676: la rossa straccia i record della Red Bull RB19. In ambedue i casi un milione di views facile non ce lo toglie nessuno. Ma d’altronde il giornalismo sportivo di F1 quando si parla di Ferrari (in quest’epoca dell’anno) si deve fare così. Stilare percentuali è doveroso, perché i lettori hanno l’anello al naso e scrivere stronzate iperuraniche funziona, sbaglio?
Ferrari, progetto 676: rendimento? nessuno ne sa un piffero, nemmeno i protagonisti!
Magari saremo banali o avremo decisamente meno fantasia. Chissà… non sta a noi dirlo. Per questo, forse, siamo più ripetitivi e preferiamo concentrare la nostra attenzione su mere questioni tecniche. Lo abbiamo fatto durante tutto l’arco dell’anno passato, analizzando con estrema attenzione e perizia tutto quello che succedeva in pista tramite on board, telemetrie e informazioni vere, di prima mano. Se diamo un’occhiata indietro possiamo pure dire che ci abbiamo azzeccato spesso, anticipando varie situazioni alquanto interessanti.
Abbiamo intavolato discussioni su concetti tecnici che dopo qualche settimana erano sulla bocca di tanti “colleghi” che, ovviamente, pur avendo mezzi illimitati rispetto a noi non ci erano arrivati. Poi vabbè… avremo pure scritto qualche stronzata eh? Io di sicuro, per lo meno. Difficilmente sono sceso a livello personale nella mia traiettoria all’interno di Formula Uno Analisi Tecnica, ma oggi mi andava di farlo. Perchè? Perché no, rispondo.
D’altronde la nostra “piccola realtà” è fatta di tanti sacrifici, notti spese a studiare. Viaggi della speranza in trasferte dove l’obiettivo non è mai stato far capire al pubblico che eravamo presenti. Al contrario meglio stare dietro le quinte. Niente foto, solo tante parole con ingeneri e protagonisti per capirne sempre di più di questo sport dannatamente complicato. A volte lo abbiamo fatto meglio, altre decisamente peggio. Anche questo ci sta.
Ma d’altra parte, e qui parlo per me, un banalissimo geometra che nemmeno sa come ha preso il diploma, visto che a scuola un libro non lo ha mai aperto, come poteva fare di meglio? Senza contare che (continuo a parlare esclusivamente di me) sono una persona con la soglia di concentrazione pari a quella di una zanzara e appena posso sparo cazzate. Sì… proprio così: non perdo l’occasione per dire minchiate. Chi mi conosce davvero (pochi) lo sa.
Visto che non sono né giornalista, né tecnico ma semplicemente una persona alla quale è stata data la possibilità di gestire una web, mi permetto di scrivere tutto questo. Perché di F1 non vivo, il mio vero lavoro è un altro: fare il coglione. Ed ecco che allora posso permettermi di scrivere una live on board sulla Ferrari dalla spiaggia, oppure dalla panchina di un parco. Perché ho sempre scelto la libertà a costo di essere il “collega sfigato”, consapevole che la mia penna doveva essere disinfestata da stereotipi e perbenismi del cazzo.
Nel mio percorso in F1 ho conosciuto tante persone. Alcune davvero strepitose da cui ho imparato veramente tanto, altre dalle quali ho scelto di non apprendere nemmeno una virgola perché leccare i culi, vendersi o millantare conoscenze inesistenti non fa per me. Se così non fosse, con ogni probabilità, stasera non mangerei una scatola di ceci, ma metterei tra petto e schiena un bel filetto magari accompagnato da funghi porcini freschi.
Tutto questo bel pistolotto, miei cari amici, per far sapere che mi sento nella posizione di poter dire una cosina a un po’ di gente. Nessuno, nemmeno chi lavora all’interno della GES, conosce il rendimento della monoposto 2024. Di riflesso non è in grado di fare previsioni sulla competitiva della prossima vettura italiana. Quindi, “colleghi” di tutto il mondo che prendete allegramente per il culo la gente, per favore, senza acredine, andate un po’ a cagare ogni tanto…
Autore: Alessandro Arcari – @berrageiz
Immagini: Scuderia Ferrari
“92 minuti di applusi” (cit.)
(Cit.): “92 minuti di applausi!”
Severo…., ma vero!
Concordo appieno con la citazione:
(Cit.): “92 minuti di applausi!”
Parole sante mio caro, parole sante.