Mercedes blinda James Allison. Lo fa per fornire alla scuderia una continuità tecnica assente durante gli ultimi anni. Il britannico non porta tra le sue doti un genio grande come quello di Newey. Tuttavia la sua capacità di capire e correggere le impostazioni errate non hanno eguali. Una figura che Ferrari ha “cestinato” troppo presto e francamente senza un motivo valido. Tenerlo, con ogni probabilità, significava raggiungere risultati migliori.
Il cinquantacinquenne originario di Louth, Regno Unito, ha riportato una certa tranquillità all’interno della factory. L’ambiente era avvelenato dal fallimentare progetto “zero pod“. Parliamo di un errore fatale, il più grande commesso dal team tedesco da quando ha rimesso piede in F1 nel 2010. Messo da parte tale filosofia, in concomitanza con il demansionamento di Mike Elliot, gli ex grigi hanno iniziato a percorrere la curva di apprendimento.
Un cammino complicato, prendendo atto che il know how verso la nuova impostazione era scarso. Per questo, esattamente come per Ferrari, la campagna agonistica 2023 è diventa una sorta di test continuo. Un vero e proprio campo d’esame dove analizzare nel dettaglio la monoposto per aumentare il bagaglio di nozioni disponibili. Questa la volontà di James che alla stregua di Cardile, direttore tecnico della rossa, ha voluto sviluppare la W14 sino alla fine.
Un’azione che ha pagato molto, tramite la quale hanno preso forma le fondamenta per la vettura 2024, un’auto forgiata da un foglio bianco. Obiettivo? Wolff ha recentemente dichiarato che limitarsi sarebbe errato, poiché una scuderia forte e potente come Mercedes deve sempre puntare al massimo. Tuttavia, aggiungiamo noi, abbracciando un certo realismo, poter recitare il ruolo di “antagonista” Red Bull sarebbe un risultato accettabile.
Mercedes “produce” stabilità con Allison: obiettivo tornare campioni al più presto
Scalare una montagna come l’Everest è per pochi, ma a quanto pare, stando alle parole dell’ex ferrarista, Mercedes è tra le squadre che ce la potrebbe fare. Questo lo spirito che Allison ha seminato nelle menti pensanti che spendono le proprie giornate a Brackely. Azione che di fatto ha generato tanta sicurezza nel lavoro. Una sfida che il team pluripremiato ha tutta l’intenzione di vincere nel prossimo futuro. Risolvere problemi: come detto una delle peculiarità di James.
I punti sui quali agire sono stati prima individuati e poi corretti. Per di più, ricordando il 2023, abbiamo assistito a una certa convergenza prestazionale verso fine stagione. Tutte argomentazioni che il direttore tecnico della casa con la Stella a tre punte espone con perizia. D’altra parte, dall’estate in poi, non era affatto casuale assistere a molte qualifiche dove le differenze in termini cronometriche erano risicate. Una competitività che poi cambiava puntualmente in gara con i serbatoi pieni.
Sul restringimento di questa “forbice” ha lavorato Mercedes, per garantire un rendimento consono anche la domenica. Tornando al tema allineamento prestazionale, Allison afferma che tale scenario sarà presente anche l’anno prossimo. Contesto che sommato ai compiti a casa svolti durante l’inverno, fornisce ottimismo alla squadra. Un panorama ipotetico, campo di congettura, sul quale James scommette. Un’altra tematica menzionata riguarda i diversi fattori in grado di fare differenza in F1.
Aspetti meramente operativi, performance dei piloti, affidabilità della monoposto e gestione strategica nell’arco del week end. Solo allineando questi aspetti potrà funzionare il piano ideato da Mercedes, voglioso di cambiare lambito gerarchico che nel corso dell’ultima annata ha visto la schiacciante egemonia della Red Bull. In tempi non sospetti, 3 Ottobre 2023, tramite uno scritto dedicato abbiamo reso note alcune anticipazioni tecniche sulla W15. Non ci resta che attendere per le conferme.
Autore: Alessandro Arcari – @berrageiz
Immagini: Mercedes AMG F1 Team