Aston Martin pretende realizzare un ulteriore step con la AMR24. i presupposti ci sono tutti, sebbene alcune dichiarazioni dei protagonisti sembrano gettare acqua sul fuoco. Il balzo di prestazioni così ampio come quello realizzato nel 2023 non è atteso. Se così fosse, infatti, la “verdona” balzerebbe al top nella classifica del rendimento. Ciononostante il cauto ottimismo aleggia nella factory di Silverstone.
Secondo le informazioni racimolate dalla nostra redazione, i tecnici capeggiati dall’ex Dan Fallows sono parecchio soddisfatti degli sforzi profusi. Curiosi di toccare con mano la bontà del lavoro svolto durante l’inverno. A quanto pare il punto forte del team britannico resta l’amministrazione delle coperture. Tratto distintivo che ovviamente non si poteva perdere. Ecco perché tanto lavoro è stato fatto per migliorare l’efficienza aero, punto debole nel 2023.
Capire con estrema esattezza se sotto questo aspetto le cose sono cambiate in meglio non è semplice, specie durante i test pre stagionali. Per questo sottoponiamo al lettore alcuni dati per ragionare al riguardo. Informazioni che ci possono fornire più dettagli per rendere la congettura/opinione sul drag generato dalla AMR24 meno “farfallona”. Per farlo il GPS della F1 ci darà come sempre un grande aiuto. Convenevoli messi da parte, prendiamo ora in esame alcune circostanze.
Aston Martin AMR24: downforce insufficiente nel push lap?
Il lavoro svolto dalla scuderia inglese lascia convinti a metà. Come vedremo dai grafici a seguire, Aston Martin sembra aver trovato la quadra nella gestione degli pneumatici con alto quantitativo di benzina, ma pare non essere in grado di generare un carico aerodinamico ottimale sul giro secco. Per capire qualcosa in più, andiamo a valutare la prestazione sul giro secco e sul long run della vettura britannica.
Prendiamo in esame il grafico a seguire: possiamo notare come la velocità alla termine dei lunghi rettilinei nel giro push, rispetto alla passata stagione (Alonso in rosso rappresenta il 2023), non sia poi così differente. Alla staccata di curva 1 entrambi i piloti riescono a migliorare la prestazione dello scorso mondiale. Medesima situazione si palesa alla 4.
Nel primo settore, Alonso e Stroll replicano sostanzialmente quanto fatto vedere nella simulazione della qualifica un anno fa, dimostrando una buona trazione in uscita da curva 1. Mentre nel settore centrale della pista bahreinita, invece, possono senza dubbio evidenziare alcune differenze della AMR24 se paragonate ai riscontri ottenuti con la monoposto progenitrice.
In curva 6, di fatti, al centro dello snake e un delle pieghe più rapide di tutto il tracciato che sorge nei pressi della capitale Manama, lo spagnolo due volte campione del mondo di F1 perde ben 6 km/h rispetto alla prestazione di 12 mesi fa. Entrambi i piloti, inoltre sembrano pagare una mancanza di carico e giungono in curva 8 con una velocità inferiore.
Buona la risposta nella fase di accelerazione da parte di Stroll in uscita da curva 9 e 10. Il canadese sfrutta al meglio il nuovo disegno sospensivo al posteriore, in grado di garantire un grip meccanico maggiore. L’ultima parte della pista mette ancora più in risalto le possibili problematiche del progetto, quasi rivoluzionario, della scuderia d’oltre manica.
Osservando gli indizi numerici nelle curve 11 e 13 che vengono affrontate a velocità medio-alta, i due piloti della Aston Martin perdono circa 20 km/h alla 11 e quasi 10 km/h alla 13. Sappiamo bene che durante una tornata spinta è difficile bleffare i curva, poiché il pilota cerca sempre di estrarre il massimo dalla propria monoposto per avere contezza della prestazione in un passaggio così importante. Più semplice alzare il piede sulle rette per nascondersi.
Curva 11 piega verso sinistra in appoggio. Si stacca al cartello dei 50m per anticipare il punto di corda e sfruttare la pista in uscita. Dal dato relativo alla velocità, pare addirittura che la AMR24 possa peccare a livello di downforce, non garantendo l’aderenza ottimale che caratterizzava la vettura 2023. Forse il lavoro per abbassare il drag centra qualcosa o trattasi di sola copertura per non svelare il potenziale reale?
Per il momento è impossibile saperlo. Tuttavia, nel corso della tre giorni di test, abbiamo più volte notato la presenza di flow viz sulla verdona. Strumento che gli ingegneri usano per cercare di capire l’andamento dei flussi lungo la vettura. Le foto che vengono effettuate al fluido fluorescente vengono poi confrontate con il CFD per avere una correlazione dei dati. Il 22 Febbraio abbiamo realizzato uno scritto dedicato che spiega l’andamento della massa fluida in tutti i suoi dettagli.
Aston Martin AMR24/Analisi long run: Degrado simile con gomma media e dura, dubbi sul carico benzina
Concertiamoci sulle simulazioni high fuel. Aston Martin sembra maggiormente a proprio agio con alto quantitativo di carburante a bordo. I grafici mostrano il ritmo medio e l’andamento temporale dei riscontri cronometrici, confrontando le recenti giornate di test con la gara della passata stagione. Con la mescola morbida si nota uno step in avanti maggiore, rispetto gli avversari, da parte della scuderia inglese.
A parità di compound Alonso è stato in gradi di guadagnare due secondi rispetto alla prestazione effettuata in gara. Non è noto sapere quale sia il reale quantitativo di benzina a bordo della AMR24, ovviamente. Per questo, dobbiamo comunque ricordare che lo spagnolo potrebbe aver girato con meno carburante, per poi effettuare un rabbocco durante un sosta ai box prima di proseguire l’esame delle gomme in configurazione high fuel.
Rispetto la passata stagione, inoltre, si nota un miglioramento per quanto concerne il degrado mescola. Nella terza giornata di test, il due volte campione del mondo di F1, ha tenuto un passo simile a quello di Leclerc, contenendo il consumo delle gomme di circa mezzo secondo nell’arco delle 13 tornate messe assieme. Fernando è riuscito a proporre un ritmo più consistente rispetto quanto fatto vedere dal compagno di scuderia, stint realizzato da Lance Stroll nella seconda giornata di pre-season test.
Infine analizziamo un run di simulazione gara svolto sulle Hard. Con gomma più dura Aston Martin sembra mantenere lo step migliorativo rispetto un anno fa. Alonso ha girato mediamente quasi un secondo più veloce rispetto alla propria prestazione del 2023, con carico di benzina simile a quello del secondo stint di gara. Anche in questo stint l’iberico ha saputo amministrare egregiamente il degrado, perdendo 6 decimi di prestazione in 12 giri.
La vettura numero 14 è riuscita a compiere una sgambata su tempi simili a quelli del talento di Hasselt, al secolo Max Verstappen, dimostrando che il passo gara a differenza del giro secco, può essere il punto di forza della AMR24. Solo la pista svelerà il vero livello di Aston Martin. Il dato relativo ai punti di carico nel giro veloce lascia parecchi dubbi e solo i push lap di libere e qualifica ci faranno capire se la scuderia inglese stava bleffando oppure no.
Autori e grafici : Alessandro Arcari – @berrageiz – Leonardo Pasqual – @PasqualLeonardo
Immagini: Aston Martin