Ferrari ha preso Hamilton per il 2025. Un ingaggio faraonico (si prevede un entrata nelle casse dell’inglese pari a 400 milioni di euro in 2 anni) che prevede una doppia strategia peraltro ben precisa. Da un lato avere a disposizione un campionissimo che, oltre tenacia e competitività al volante porterà un know how enorme alla rossa. Dall’altra un ritorno di immagine mica da ridere che senza dubbio non può far altro che bene al team di Maranello.
In attesa di scoprire cosa succederà nel prossimo futuro, ancora una volta abbiamo avuto la possibilità di confrontarci con Leo Turrini, ospite nel nostro podcast Spit Stop. Il nostro collega giornalista esperto del mondo Ferrari, ci ha fornito come sempre diversi spunti di riflessione. Argomentazioni senza dubbio molto interessanti, dalle quali nascono diverse tematiche che abbiamo sviluppato nel primo scritto della giornata.
Hamilton/Ferrari, l’incontro tra mito e leggenda: la vera sfida sarà forgiare una vettura competitiva
L’operazione Hamilton in Ferrari è fortemente voluta da John Elkann. Già lo scorso anno circolavano voci insistenti in questo senso, perché il presidente della rossa aveva fatto un tentativo molto serio per portare Lewis in Via Abetone Inferiore 4. A livello mediatico parliamo di un colpo davvero sensazionale: il matrimonio tra un mito e una leggenda. Si perché il Re Nero, numeri alla mano, è il pilota che ha vinto di più nella storia della F1.
Si tratta di una combinazione che non ha eguali. Lo testimonia la “risposta” a Wall Street, dove in poche ore il marchio del Cavallino Rampate ha visto crescere la sua capitalizzazione di ben 7 miliardi di euro. Ma stiamo “solamente” del profilo squisitamente finanziario, dove l’impatto comunicazionale ha davvero fatto il botto. Un contesto che, per dimostrare la sua massima validità, dovrà essere effettivo anche in pista.
Ferrari si trova davanti a una sfida da far tremare i polsi. Non parliamo della capacità gestionale che la rossa dovrà sciorinare nella relazione tra Hamilton e Leclerc, quello sarà un fatto successivo. La vera dimostrazione sarà dare a questi due piloti una monoposto in grado di lottare per il campionato del mondo. D’altronde non possiamo dimenticare che la rossa non vince dal 2008, ben diciassette anni.
Il tavolo degli ingegneri Ferrari, dove “abita” il capo del reparto corse, dovrà dare prova de essere all’altezza di due individui del genere, specie per quanto riguarda Hamilton. C’è poi un altro tema interessante che va attenzionato. Se Lewis ha scelto di abbandonare Mercedes, da profondo conoscitore dell’ambiente, con ogni probabilità è perché ha capito come il team di Brackley non gli avrebbe offerto la possibilità di lottare per il terzo titolo iridato.
E di riflesso, scommettendo sulla Ferrari, è più che evidente che i progetti futuri della rossa lo abbiamo convinto maggiormente rispetto a quelli della squadra di Stoccarda. Questo perché un pilota del suo calibro, sino a quando correrà, non può e non ha nessuna intenzione di prescindere dalla possibilità di vincere. Contesto che riempie di responsabilità la squadra italiana. Questa, appunto, è la vera sfida.
Per quanto concerne il tema dualismo tra i piloti suddetti, possiamo dire che Leclerc non sia di certo arrabbiato con la rossa per l’ingaggio di Lewis. Al contempo, però, pare evidente come definire il ferrarista entusiasta di questa scelta pare difficile. Il monegasco, di fatti, sebbene non abbia alcuna paura di Hamilton, sa bene che avere un compagno del genere non è propriamente la stessa cosa che dividere il garage con Sainz.
Chiudendo questa tematica un ultima congettura che riguarda Liberty Media. A livello mediatico l’operazione della Ferrari per il 2025 moltiplica all’infinito l’interesse che cadrà sulla F1. Sarà molto contento Stefano Domenicali e la proprietà a stelle e strisce che forse, si spera, per un po’ non dovrà inventarsi “diavolerie di plastica cromata” per attirare spettatori verso la massima categoria del motorsport.
Autore: Alessandro Arcari – @berrageiz
Immagini: Scuderia Ferrari – Mercedes AMG F1 Team