La Ferrari SF-24 è pronta a dare il massimo. Gli striminziti test (come da tradizione recente) che si sono svolti in terre lontane, dove prenderà il via il mondiale 2024 fra pochi giorni, ci hanno lasciato con pochi segnali chiari e, ovviamente, sono stati interpretati in vari modi perché i team hanno lavorato ognuno per conto proprio, come è normale che sia. Resta una salda certezza: la supremazia degli austro-inglesi della Red Bull. Verstappen, secondo tutti gli addetti non dovrebbe sudare troppo per aggiudicarsi il quarto titolo della sua carriera.
E qui, siamo al già visto, ad un fastidioso déjà-vu che ci ha accompagnato per ben 8 anni di fila con la stella a tre punte dell’istrionico Toto Wolff. Un già visto che ora ritorna prepotente più che mai, anche se targato Red Bull e al netto dell’affaire Horner. E’ curioso. Più la Federazione Internazionale si industria nel mettere pali, paletti (non fate ironia greve) ovunque, (nel regolamentare sta scritto pure l’ossigeno a disposizione dei piloti), contingentando quasi tutto, con slogan facili e banali e con tanto di tetto alle spese (spendere di meno, essere più eco-sostenibili bla-bla-bla) affermando che ciò dovrebbe garantire maggiore equilibrio… e più la forbice fra il primo e gli altri si divarica.
La contemporanea assenza di qualsivoglia possibilità di recupero, imposta anch’essa per mano del corpo normativo vigente, è l’altra micidiale tagliola che porta le scuderie a non ragionare più di anno in anno, ma di ciclo tecnico in ciclo tecnico. Se perdi il treno di un ciclo tecnico, aspetti l’altro. Pare ormai pacifico, ai padroni del vapore e ai capi delle scuderie, che se ne riparlerà, forse, nel 2026 per un vincitore dei vari campionati che non sia Red Bull.
Ma a voi questa cosa pare normale? Perché se vi pare normale forse sono io che ho qualche problema mentale. E, ancora una volta sono costretto a rigirare il coltello nel bubbone purulento. Questo stato di cose viene entusiasticamente tollerato ed appoggiato da tutte le squadre che vedono il “vitello d’oro” dei dobloni assicurati da Domenicali e se ne infischiano del resto. E i piloti, loro che dovrebbero essere i “mattatori”, obbediscono come scimmiette ammaestrate.
Prendete, appunto, il fatto che i piloti prima di cominciare il mondiale abbiano un giorno e mezzo a testa per prepararsi. In pratica non si allenano. Alonso ha ritirato fuori il problema. E poco importa che lo abbia fatto per il proprio egoistico interesse, vale a dire che, dicono i malevoli, la sua monoposto sembra essere indietro. Bene, dopo Alonso ne ha parlato qualche altro pilota? No. Neanche il tal Russell, rappresentante della GPDA, l’associazione di categoria, una sorta di sindacato piloti. Forse George era impegnato a farsi qualche selfie o a firmare autografi con il suo faccino da bravo ragazzo.
Bene, dopo questo depressivo incipit, veniamo alla rossa utilizzando Bacone.
Ferrari SF-24: pro e contro della vettura vero il mondiale di F1 2024
Pars destruens:
Siamo al terzo anno di stabilità regolamentare. Ferrari avendone i mezzi e i soldi non è ancora riuscita a sfornare una monoposto vincente. La dominanza è un miraggio che fa masticare amaro ai tifosi, la sua mancanza è invece data per scontata. Ferrari non può vincere, al massimo essere comprimaria. Dicono che chi si accontenti goda. Appartengo alla parrocchia che dice “insomma”…
Il prossimo anno ci sarà l’arrivo di Hamilton. Ulteriore pressione ad un gruppo che non riesce a gestirla anche nei cambi degli pneumatici, figuriamoci quando dovrà cercare di non sfigurare davanti ad un sette volte campione del mondo. La GES resta un oggetto misterioso, dove probabilmente il clima è tossico, e dove forse ci sarebbe bisogno di un vero anno zero. Una ricostruzione con altri tecnici.
Pars costruens:
La terribile SF-23 pare finalmente archiviata. La nuova monoposto del Cavallino Rampante non pare brillare per soluzione tecniche estreme e originali, ma sembra andare che è un piacere, sembra essere solida nei “fondamentali”, soprattutto sembra aver risolto l’arcana equazione delle gomme Pirelli (cioè come non usurarle anzitempo). Probabilmente non potrà acchiappare la Red Bull di Max Verstappen, mentre l’altra RB20 pare essere più alla portata. Insomma, niente campionato, ma magari diverse vittorie di tappa.
Ma la cosa più interessante sarà un’altra. Vedere se la Ferrari, da una buona base, riesca ad evolverla al meglio durante la stagione. Se questo scenario si realizzasse, a questo punto Hamilton troverebbe una Ferrari quasi pronta. Inoltre, una monoposto targata Maranello che fosse comunque saldamente seconda forza potrebbe attirare quei tecnici anglosassoni che sino ad ora si sono sempre trincerati dietro un “no, grazie”.
Perché saprebbero di avere delle possibilità di vittoria iridata. Bene, come ovvio tutte queste cose sono ipotetiche, teoriche, più che altro sensazioni. Fra qualche giorno comincerà il mondiale vero e proprio, la prima gara, e ci saranno i primi “veri” chilometri in pista ed i primi punti iridati. Non ci resta che attendere…
Autore: Mariano Froldi – @MarianoFroldi
Immagini: Scuderia Ferrari