Ferrari è pronta a sfoderare la SF-24 per sciogliere i dubbi sulla massima competitività raggiungibile dalla vettura edizione 2024. La F1 parcheggiata in Bahrain, dopo i pre-season test è oramai pronta a riaccendere i motori. Primo round iridato che, come succederà per il secondo, prevede orari differenti anticipando il piano di lavoro di una giornata intera. Giovedì le libere 1 e 2, Venerdì libere 3 e qualifica, Sabato la gara.
Il 10 team che parteciperanno all’imminente campagna agonistica della massima categoria del motorsport conoscono a menadito il tracciato medio-orientale. Proprio per questo, ogni pilota ha in parte già ottimizzato l’assetto durante l’ultima giornata di prove in pista. Provvedimento assai utile, al quale seguirà il “fine tuning” per centrare appieno il punto di lavoro corretto della monoposto.
Sakhir è un circuito “stop-and-go” che vede un’alternanza continua durante il giro di brusche frenate e accelerazioni. Ragion per cui la pista è nota per stressare assiduamente il rear-end dell’auto in fase di trazione. Inoltre, all’inizio del T2, è presente una zona molto veloce con curve ad ampio raggio (5-6-7), mentre nel T3 troviamo altre pieghe medio-rapide (11-12-13) ma altrettanto impegnative e parecchio insidiose.
Gp Bahrain 2024/Anteprima tecnica: Ferrari SF-24 più in palla nel T3 grazie alla solidità del front-end
Ferrari si presenta in Bahrain con la voglia di sorprende le tante persone che hanno bollato il progetto 676 come conservativo. La SF-24, rispetto alla sua progenitrice, ha mostrato un chiaro miglioramento nella fase di inserimento in curva, emerso osservando gli on board durante le 21 ore di test pre-stagionali concesse dalla Federazione Internazionale. Uno step qualitativo che, senza dubbio, aiuterà non poco i “due Carlo” in percorrenza delle curve a medio-alta velocità.
Tuttavia sotto questo aspetto vale la pena rimarcare un fatto: paragonando la rossa alla Red Bull fa ancora presenza un certo gap con la RB20. Lo possiamo facilmente osservare tramite la tabella in basso creata dalla nostra redazione. Riassunto grafico che mette in luce le velocità medie raggiunte nei test. Tra Verstappen e Leclerc si palesa un delta velocistico a favore della vettura austriaca di circa 6km/h, in percorrenza.
Al momento, quindi, aspettando riscontri più probanti, possiamo sostenere che la vettura italiana non sia ancora al livello dei bolidi austriaci per quanto riguarda il grip laterale sviluppabile nelle curve ad ampio raggio. Tuttavia, tenendo presente la particolate conformazione del tracciato bahreinita, il deficit della Ferrari registrato nei tratti veloci non dovrebbe emergere eccessivamente nell’arco della tornata.
Il team modenese è comune migliorato in questo fondamentale, grazie al lavoro effettivo messo in atto dal reparto deputato alla dinamica del veicolo. Un anteriore decisamente più solido anche grazie alla modifiche al telaio che hanno azzerato i limiti progettuali della SF-23. Il tutto sommato a una trazione, pezzo forte della casa, che nonostante i cambi a livello cinematico sul pull-rod posteriore risulta sempre ottimale.
Tutti questi fattori messi assieme dovrebbero creare un chiaro beneficio alla rossa che, nel 2023, accusava un chiaro svantaggio competitivo nel terzo settore, specie nel trittico 11-12-13 dove vigeva una netta mancanza di carico al retrotreno. La nostra “ipotesi” al riguardo attende conferme, non potrebbe essere altrimenti, quando si correrà su piste diverse. Ciò malgrado una certezza fa capolino: la piattaforma aerodinamica è stata stabilizzata.
Il grip maggiore recuperato sul front-end della SF-24, consentirà ai ferraristi di richiedere maggiore rendimento in staccata. Aspetto che in automatico consente di percorrere un quantitativo di metri inferiori alla vettura, andando ad appiattire il delta prestazionale che si accumulava, l’anno scorso, proprio in fase d’ingresso curva. La Red Bull resta comunque molto temibile, in quanto capace di generare un livello di trazione non lontano da quello Ferrari.
Per questo ci aspettiamo una RB20 molto forte nelle fasi di accelerazione alla basse velocità, in uscita di curva, come ad esempio nella 1-2, la 8 o la 10. Questo grazie a un bilanciamento spostato verso l’avantreno della monoposto, tanto che il posteriore, in determinate occasioni, andava ad alleggerirsi eccessivamente in ingresso. Contesto sul quale Red Bull è già intervenuta nei test, risolvendo il grattacapo tramite la messa a punto dell’auto.
In ultima istanza una considerazione relativa all’efficienza aerodinamica. Red Bull si è confermata molto rapida sui rettilinei. Una RB20 capace di fendere l’aria mostrando una resistenza all’avanzamento davvero ottimale. Sebbene Ferrari in questo fondamentale sembra essere leggermente inferiore, è convinta, specie considerando i 4 tratti ad alta velocità di percorrenza di Sakhir, di compensare il gap grazie alla mappature più spinte dell’endotermico che utilizzerà nel week-end di gara.
Autori: Alessandro Arcari – @berrageiz – Niccoló Arnerich – @niccoloarnerich
Immagini: Scuderia Ferrari – Oracle Red Bull Racing