Ferrari non guarda Red Bull. In pista con la SF-24 la massima concentrazione è verso se stessi. Sebbene la RB20 mostri forme assai interessanti, con un sistema di raffreddamento della monoposto particolare dove le componenti deputare al refrigerio sono diverse, il Cavallino Rampante ha messo in pista la rossa per dare il via alla validazione del progetto 676.
Parliamo di un percorso molto lungo che troverà i primi veri riscontri interessanti solamente nel primo Gran Premio stagionale. Stesso scenario, Bahrain, dove si giocherà finalmente a carte scoperte. Nel frattempo il rimo assaggio delle vetture di terza generazione all’interno del corpo normativo vigente fa presenza. Una narrazione tecnico-sportiva importante per racimolare riferimenti successivamente utili nel corso del campionato.
Nella prima parte della mattinata, il team di Maranello ha calcato l’asfalto di Sakhir con la vettura piena di rastrelli. Tanti sensori aerodinamici per registrare ogni minimo dettaglio in merito al funzionamento della veste aerodinamica. Stesso discorso per la meccanica a livello sospensivo, utilizzando precise tecniche di raccolta per poi trovare la correlazione nel contesto virtuale.
Ferrari SF-24: tanto lavoro di adattamento alla nuova sospensione anteriore con il primo braccio rialzato
Il programma di lavoro della storica scuderia italiana è stato suddiviso in due fasi. Prima di tutto il monegasco si è dedicato alla messa a punto della rossa. L’obiettivo primario degli ingegneri era quello di verificare l’impostazione della vettura in merito alla ride height. Parliamo di un tema assai delicato di queste wing car, in quanto altezze da terra sono in grado di fare una grossa differenza in merito al carico sviluppato.
Per questo siamo stati testimoni di vari cambi sospensivi per testare al meglio la distanza dall’asfalto e, contestualmente, la bontà meccanica dell’auto. Ferrari è infatti intervenuta sulla lunghezza del push-rod anteriore, sommando un cambiamento alle barre anti rollio per amministrare al meglio il sottosterzo ed evitare alcuni micro bloccaggi molto fastidiosi in fase di ingresso curva.
A livello di handling possiamo dire che in talune circostanze, specie nei cambi di direzione, la vettura si è scomposta, segno di un front-end ancora non perfettamente integrato con il setting. Per questo è stato irrigidito l’avantreno con un’impostazione maggiormente puntata, più simile alla messa a punto della Red Bull agendo ancora su puntone della sospensione.
Tutte le modifiche apportate hanno inciso positivamente sulla macchina. Infatti, nel secondo e terzo blocco in pista, la rossa ha mostrato una guidabilità decisamente migliorata rispetto ai run precedenti. Lo si evince dalla facilità nel raggiungere l’apice di varie curve difficili e la buona trazione in uscita. In tal senso è importante sottolineare l’ottima reazione dell’auto ai cambiamenti
Ferrari SF-24: configurazione high fuel per testare la gestione gomme
In tarda mattinata il programma di lavoro della Ferrari si è sposto sulle prove high fuel. Parliamo di un corposo long run che il monegasco ha sviluppato in due tranche. Grazie alle informazioni raccolte dalla nostra redazione direttamente nella pit lane del Bahrain, sappiamo che il carico di benzina era molto alto.
L’esercizio relativo al controllo dei tempi non è poi importante in questa fase. Risulta molto difficile confrontare le vetture. Cercheremo comunque di farlo più tardi con tutti i se e i ma del caso. Per questo risulta più semplice capire l’atteggiamento della rossa in tale configurazione. Possiamo dire, osservando con estrema perizia gli on board di F1-TV, che la rossa nelle mani di Charles si è comportata bene.
Una monoposto composta con le Pirelli C3. Passo tutto sommato costante con tanta benzina a bordo, considerando che spesso Charles alzava un po’ il piede. Peraltro dobbiamo sottolineare come le mappature della power unit 066/10 fossero molto basse. Il K2 (overboost) è stato utilizzato prettamente nel T2, per ottimizzare il rendimento nel rettilineo che porta a curva 11.
Sono inoltre andati in onda vari test sulla parte ibrida per configurare al meglio i cavalli recuperato dai moto-generatori, MGH-H e MGU-K, per spalmare nella maniera più fatturale i circa 160cv disponili. Osservando lo scatto in alto, possiamo constatar la presenza di sensori all’interno dei side-pod. Parliamo di termo camere per registrare quanti più dati possibili su temperature e amministrazione delle gomme che, a quanto sappiamo, pare migliorata rispetto alla campagna agonistica 2024.
Autore: Alessandro Arcari – @berrageiz
Immagini: Scuderia Ferrari – F1 TV