Sappiamo come sono andate le cose tre Wolff e Hamilton nel momento fatidico. Ma prima permetteteci un piccolo approfondimento storico. Le cronache romane narrano che quando Cesare fu pugnalato dai congiurati, in Senato per le idi di marzo (metà del mese) nel 44 avanti Cristo, e ricevette la sua bella dose di ben 23 pugnalate per mano di diversi senatori, si sia rivolto a Giunio Bruto (che alcuni dicono forse fosse suo figlio).
Ma neanche Cesare ne era certo poiché di scappatelle ne aveva avuto diverse in gioventù… dicendogli, o forse sussurrando con fare molto teatrale (sennò poi i tragediografi come avrebbero potuto campare…) “Tu quoque, Brute, fili mi!” (Anche tu, Bruto, figlio mio!). Giova sottolineare che nell’antica Roma (e in determinati ambiti ancora oggi) chiamare qualcuno figlio non significava in automatico figlio biologico/adottivo, ma anche persona cara.
Sia come sia, la locuzione latina ha il chiaro significato dello stupore che giunge quando ci tradisce qualcuno che ci è caro, e che pensavamo mai e poi mai potesse farlo. La storia è piena di tradimenti eccellenti e meno, tanto che esistono altre frasi carine come “Dio mi guardi dagli amici, che dai nemici mi guardo io” e via discorrendo. E la F1 non è certo un ambientino pieno di rime “cuore/amore” semmai “prendi i soldi e scappa”.
Tuttavia, anche in questo mondo così cinico, ci sono ancora pagine strappa lacrime! E allora, eccoci arrivati allo straziante urlo di dolore del nostro Totone Wolff, quasi due metri di muscoli, cinquantaduenne in splendida forma che vede Luigino e d’improvviso sa, apprende la ferale notizia del prossimo abbondono “scappando” dalla Mercedes. M’immagino la scena: Hamilton lo ha chiamato al telefono e gli ha chiesto se si possono vedere, deve dirgli una cosa…
Reazioni e paure di Toto Wolff dopo l’abbandono di Hamilton: Bonington in partenza?
Totone, non avvezzo alle sorprese, come tutti i narcisisti (e il nostro è un adorabile narcisista), e sentendo nel tono di voce del sette volte campione del mondo qualcosa di strano, spara subito: “Figlio mio, cose belle o cose brutte?”. Il nostro Sir-enetto, non si lascia scappare l’occasione e riutilizza la memorabile battuta di un film demenziale (non vi dico quale, vediamo se indovinate): “Bè.. all’inizio potresti prenderla male… ma poi, ragionandoci su… cose belle, si belle!”.
E poi durante l’incontro sgancia la bomba, spiegandogli che John Elkann è davvero una gran brava persona, lo ha corteggiato per anni e lo ha convinto con i gusti simili che hanno nel vestire e anche con una (ma questo, precisa Lewis con forza, è un aspetto assolutamente secondario) montagna di soldi.
E poi che lui da baby-pensionato vorrebbe fare l’ambasciatore Ferrari nel mondo (quindi Gené WOW dovrà presto trovarsi un altro lavoro) e che il Cavallino Rampante ha un suo fascino e via discorrendo. Dopo l’annunciato che dal 2025 sarà di rosso vestito, Hamilton non dà neanche il tempo a Wolff di rispondere. Il volpone inglese si organizza con Vasseur per farsi chiamare ad una certa ora, specificando al rubicondo francese che deve spaccare il secondo simulando una voce italiana.
Si sa, i piloti di F1 sono la precisione incarnata. Arrivato lo squillo, Hamilton afferma con fare sorpreso. “Ops… Toto, mi stanno chiamando quelli di Dolce e Gabbana per una sfilata di moda… devo andare… ciao ciao”. E se la svigna da casa sua in Inghilterra manco fosse un cambio gomme della Red Bull. E così lascia il nostro Totone solo nel suo devastante dolore. Immaginate in quel momento cosa è passato nel cuore del nostro team principal preferito…
Le cartoline di auguri, i bellissimi maglioni natalizi (fatti con plastica riciclata dalle reti di nylon recuperate dagli oceani), disegnati da Luigino e regalati a Toto e Susie… le cene al lume di candela (con l’olio della PU Mercedes), la condivisione del lutto dopo il fattaccio di Abu Dhabi 2021, quando tutti e due piansero lacrime amare e la Bose dovette inviare a Wolff una decina di nuove cuffie stereo…
Tanti momenti di undici anni cominciati male, con quella monoposto che non ne voleva sapere di funzionare, ma anche con il tenero ricordo dei test solitari e illegali a Barcellona nel 2013 e poi continuati alla grande con una sequela di titoli bellissimi e noiosissimi, sino al fatidico 2021. Certo, poi ci sono anche questi ultimi due anni con un’auto che sembrava uno scorfano che però non possono guastare il resto. Tanti momenti, belli e brutti che “ora andranno persi, come lacrime nella pioggia!”
Mister Wolff ha apparentemente reagito benissimo, affermando che non avere più Lewis in squadra nel 2025 potrà essere un’occasione importante per fare qualcosa di diverso. Non vi dico quanto sia contento Russell. Anche lui piange. Ma di gioia. Con le parole, Toto è sempre stato un vero portento. Fromboliere mediatico per eccellenza.
Eppure mentre Susie cerca di consolarlo, e il nostro a casa piange disperato nel suo ufficio domestico dove ha tanti poster appesi con Lewis, un dubbio gli si insinua nella mente: si spaventa e comincia a pensare a Bono, che vuole scappare pure lui, e ad altri tecnici che cominciano a guardarsi di soppiatto sospettando l’uno dell’altro. Chi sarà il prossimo che abbandonerà la corazzata, ora un po’ meno corazzata, della Stella a tre punte?
“E se vendessi le mie quote Mercedes e andassi a fare il TP a Maranello per la Ferrari?”. D’improvviso Totone viene raggiunto da questo pensiero… e Frederic Vasseur? E’ mio amico, si risolverà tutto, non c’è problema. E si sa, “un’idea è come un virus. Una volta che s’impianta nella mente continua a crescere…”.
Autore: Mariano Froldi – @MarianoFroldi
Immagini: Mercedes AMG F1 Team