La McLaren MCL38 correrà nel prossimo campionato del mondo di F1, il terzo anno di continuità regolamentare parzialmente interrotto da discutibili direttive tecniche (TD039) durante gli scorsi campionati. Dettami tecnici che hanno inevitabilmente favorito la convergenza verso la medesima filosofia aerodinamica. Tante volte in passato si è commentato in modo negativo la similitudine delle monoposto, sostanzialmente simili se non nella livrea.
Un processo fisiologico che induce i competitor a replicare il concept vincente sulle rispettive vetture. A differenza del 2022 dove Red Bull, Ferrari e Mercedes proposero tre filosofie aerodinamiche agli antipodi, quest’anno la strada individuata da Adrian Newey due anni orsono è stata seguita da tutti i progettisti, con le dovute differenze in termini di micro aerodinamica. Come affermava un certo Leonardo da Vinci “i dettagli fanno la perfezione e la perfezione non è un dettaglio”.
Le monoposto ad effetto suolo sono estremamente sensibili alle altezze da terra e quando si deve lavorare su ordine di grandezza del millimetro, diventa chiaro come sia complesso l’obiettivo che gli ingegneri devono traguardare. Se l’aerodinamica superiore al pavimento è visibile e quindi replicabile nel tempo, la geometria della chiglia è l’aspetto più delicato delle vetture.
A confermare il trend in discussione in questa intro dell’articolo è l’italiano Andrea Stella. L’ingegnere originario di Orvieto si adopera da un anno a Woking in veste di team principal della McLaren che, nella scorsa stagione, dalla metà della campagna agonistica, ha messo in atto una progressione strepitosa dopo gli aggiornamenti, aggiudicandosi di diritto il titolo di “most improved car”.
McLaren MCL38: la convergenza aerodinamica non garantisce il livellamento prestazionale
Nonostante si tratti di specifiche di base che potrebbero già essere riviste sensibilmente durante i pre-season test in Bahrain, il tecnico umbro ammette che le forme macroscopiche delle monoposto sembrano iniziare a convergere verso una precisa impostazione. Tuttavia gran parte delle prestazioni è da ricercare nei dettagli e riguardano questioni di pochi millimetri.
Secondo l’ex ferrarista, infatti, non necessariamente il fatto che le auto inizino ad assomigliarsi significa che le prestazioni saranno ugualmente simili. Questa generazione di monoposto non consente di ottenere un facile rendimento attraverso il reverse engineering della vettura di riferimento, come accadeva nel recente passato ad esempio con Racing Point e Mercedes.
Secondo Stella l’effettivo livellamento dei valori potrà essere raggiunto attraverso la piena efficacia del budget cap e della “scala mobile”, concernete gli aero test previsti all’interno del regolamento tecnico. In effetti i team con le maggiori risorse economiche sono rimasti al vertice della categoria, questo nonostante il limite di spesa e la scala mobile degli aero test si sia dimostrata tutto tranne che valida, purtroppo.
Basti pensare come lo scorso anno la Red Bull, malgrado la percentuale di test aerodinamici in galleria del vento e CFD ridotta a causa della sanzione per lo sforamento del budget cap, non ha avuto rivali sino al termine del campione, specie se consideriamo che dalla fine dell’estate in poi il gruppo capitanato dal genio di Adrian Newey non ha più aggiornato la vettura. Il target per McLaren è iniziare la stagione con il piede giusto.
Per la storica scuderia britannica l’obiettivo primario in sella alla MCL38 mira ad iniziare la stagione 2024 con un livello di prestazione pari a quello mostrato nella seconda parte della scorsa stagione, in cui per lunghi tratti è stata certamente la rivale più insidiosa per la mirabolante Red Bull. In sostanza sarà decisivo evitare gli inizi shock dell’ultimo biennio, dove le monoposto color papaya erano inspiegabilmente quasi in fondo alla griglia di partenza.
Secondo Andrea Stella, attualmente, il team inglese possiede tutto quello che occorre per essere protagonista ai vetrici del campionato del modo di F1: le infrastrutture, il capitale umano e la cultura del successo. Tuttavia il cinquantaduenne che spende gran parte della giornata nella contea del Surrey, Gran Bretagna, si aspetta che il progresso sia arrivato da tutti i rivali. Pertanto saranno proprio i dettagli a fare la differenza tra la vittoria e la sconfitta.
Autore: Roberto Cecere – @robertofunoat
Immagini: McLaren F1 Team