Il team principal della Red Bull Christian Horner pare proprio nei guai. Dodici parole per iniziare lo scritto che lasciano a bocca aperta il mondo intero della F1, a pochi giorni dalla notizia di per se già sconvolgente, anche se in maniera totalmente differente, che ha svelato il nuovo pilota della Ferrari nel 2025: Niente di meno che il sette volte campione del mondo Lewis Hamilton. Tornando a Milton Keynes si prevedono difficili per il britannico nativo di Leamington Spa.
Si perché la bomba lanciata dalla stampa olandese e tedesca è destinata a fare molto più rumore di quanto si possa pensare. Come media informativo sulla massima categoria del motorsport non potevamo non riportare la notizia e di conseguenza commentarla. Troppo importante al contrario della presentazione della Williams che, in barba a tifosi e stampa, ha pensato bene di presentare la vettura dello scorso anno. Per questo non abbiamo dedicato un articolo, in quanto non ne vale la pena. Una sorta di protesta per una testata che si occupa ti tecnica.
Tornando al caso Horner partiamo con il ricordare un fatto. Quando un’azienda, una multinazionale del calibro della Red Bull, decidere di intraprendere un percorso investigativo interno su di un proprio dipendente peraltro al vertice del reparto corse, pare scontato che qualcosa senza dubbio possa bollire in pentola. Tuttavia vale la pena ricordare che un’indagine verso una condotta inappropriata che viola fortemente l’atteggiamento all’interno di un’azienda, non è altro che un atto dovuto verso un’impresa.
L’obiettivo è quanto mai scontato in questi casi: fare luce sugli avvenimenti. Raccogliere quante più normazioni utili per capire cosa sia realmente successo e, contestualmente, salvaguardare la propria immagine per quanto sia possibile. Secondo poi, in frangenti del genere, lanciarsi in voli pindarici accompagnati da presunte accuse non ha alcun senso. In ultima istanza, quando la notizia pur priva di dettagli diviene di pubblico dominio, quasi sempre significa che la stessa Red Bull ha si è vista in qualche modo costretta a farla circolare da persone informate sui fatti.
Horner sotto accusa per comportamento scorretto verso una dipendente. Foto compromettente? Red Bull apre un’indagine
Fredda cronaca, comunicato fornito dalla stessa Red Bull Austria: “Dopo essere venuta a conoscenza delle recenti accuse, la società ha avviato un’indagine indipendente peraltro già in corso, condotta da un legale esterno e specializzato. La società prende tali questioni estremamente sul serio e l’inchiesta sarà completata non appena possibile. Allo stato attuale delle cose, risulterebbe alquanto inappropriato commentare in maniere ulteriore”.
Qualche dettaglio possiamo aggiungerlo noi. L’accusa sarebbe stata mossa da una dipendente della scuderia austriaca, notizia filtrata, secondo alcuni addetti ai lavori della F1, durante una gara di sci di Hahnenkamm a Kitzbuhel, alla quale hanno partecipato alcuni componenti del paddock tra cui Toto Wolff e Zak Brown. Si parla addirittura di una foto equivoca a quanto sostiene la Bild, che di fatto supera decisamente la linea di confine. Christian smentisce seccamente e rimanda le accuse al mittente. Pare che di riflesso siano scattate denunce da parte del britannico verso alcuni media.
Ovviamente per quanto ci riguarda riportiamo una “cronaca presunta” a solo titolo informativo. Il campo delle ipotesi continua grazie ad alcune fonti vicine a Christian, secondo le quali il marito di Geri Halliwell sarebbe al centro di una lotta interna al team, non essendo più protetto dopo la scomparsa di Dietrich Mateschitz, dove in molti lo vorrebbero fuori dalla scuderia pluricampione del mondo. Il caso Horner è ancora troppo giovane e deve fare il suo corso. Solo allora potremo esprimere un giudizio tenendo ben presente un chiaro principio giuridico che non deve mai mancare in questi casi: presunzione di innocenza.
Autore: Silvia Napoletano – @silvianap13
Immagini: Oracle Red Bull Racing