venerdì, Novembre 22, 2024

F1|FIA vs FOM, relazione tossica: danno tecnico reputazionale in atto

F1, FIA vs FOM: questa la spiegazione con grande proprietà di sinestesi del perché negli ultimi mesi la massima categoria del motorsport è stata sotto la luce dei riflettori per questioni etiche che ne hanno leso l’immagine. Mancanza di leadership riconosciuta dalle succitate principali organizzazioni del Circus. A dirla tutta, prima della vittoria della Ferrari a Melbourne, tutto lasciava pensare che si sarebbe parlato ben poco di ciò che riguardasse la mera sfera sportiva, alla luce dell’ennesimo brillante avvio di stagione di Max Verstappen e Red Bull.

A tener banco, sino a qualche settimana fa, sono stati gli intrighi che hanno visto coinvolti in rapida successione i coniugi Wolff, Christian Horner e il presidente della Federazione Internazionale Mohammed Ben Sulayem. Diverse soap in perfetto stile che non si sono fatte mancare proprio nulla, riempiendo testate giornalistiche, forum, web, carta stampata, canali social, televisioni e chi più ne ha più ne metta. Una deriva utile ai media, forse meno ai rappresentanti che devono tirare a avanti il carrozzone che gira il mondo ogni domenica di gara.


F1, FIA vs FOM: la massima categoria del motorsport non è gestita da un’unica regia

Come in ogni sport in cui circolano una montagna di dollari la politica e le polemiche non sono certo una novità. La FIA, almeno in linea teorica, è l’organo regolatore della categoria che ne custodisce lo spirito secondo la visione di Mohammed Ben Sulayem. Liberty Media e FOM sono i proprietari dei diritti commerciali prossimi all’acquisto anche della MotoGP. Infine ci sono i team che progettano le rispettive monoposto in base ai regolamenti della commissione tecnica della Federazione che disciplina anche gli aspetti sportivi dei race weekend.

Le scuderie percepiscono dalla FOM la parte economica dei diritti commerciali in base ai risultati sportivi. Ne consegue che la leadership della massima categoria é un grande problema, in quanto il potere legislativo e quello economico sono gestiti da soggetti diversi che non perdono occasione per rivendicare la loro supremazia. La guerra FISA/FOCA dei primi anni ’80 fu la manifestazione più evidente di questa idiosincrasia, tornata d’attualità, in quanto possa piacere o meno, la F1 made in Liberty Media è un prodotto che garantisce introiti sempre più crescenti, grazie a uno prodotto più vicino a un intrattenimento per un pubblico generalista che per i “puristi” del motorsport.

F1 FIA FOM
Colloquio tra Stefano Domenicali (CEO della F1) e Mohammed Ben Sulayem (presidente della FIA)

Allo stato attuale FIA e Formula Uno non possono definirsi i padroni della categoria e in ragione di questo vuoto di potere, le recenti controversie al di fuori dai circuiti non vengono gestite in modo adeguato. Il danno reputazionale per la categoria può diventare enorme, specie se entrambi gli organi preferiscono non prendere posizioni su aspetti che hanno grande presa sulla massa, come ad esempio il trattamento del personale femminile all’interno dei team. I nodi giocoforza dovranno venire al pettine, in quanto ad esempio, la dipendente Red Bull che ha accusato Christian Horner di comportamento inappropriato, non si è certo arresa.

Al contrario continua a lottare contro la frettolosa assoluzione del team principal, a valle dell’indagine interna della scuderia austriaca. Per questo si è rivolta alla FIA. Si tratta senza dubbio di una scelta molto significativa, poiché nell’organo federale viene ancora identificata la massima autorità sportiva che disciplina la Formula Uno, non solo dal punto di vista tecnico o durante i weekend di gara. Ben Sulayem e Stefano Domenicali non hanno una buona relazione, considerandosi reciprocamente “fastidiosi” ostacoli per i futuri sviluppi della categoria. Ma senza la loro sintonia la categoria non sopravvivrà, almeno come siamo abituati a vederla.


F1: l’esclusione del team Andretti è figlio della faida FIA-FOM

Stefano Domenicali opera affinché Liberty Media produca un grande profitto. La conferma di quanto asserito è il numero di format sperimentato in questi anni per cercare di riempire i tempi “morti” dei weekend attraverso Sprint Race, Sprint Qualifying e allocazione alternativa delle mescole. Per non parlare di altri fantasiosi “deliri” come la proposta della griglia invertita. Ben Sulayem ha commesso passi falsi e gravi, come la faccenda del presunto conflitto di interessi dei coniugi Wolff, ricevendo un gancio al volto quando la FOM ha respinto la candidatura di Andretti in qualità di undicesimo team.

F1 FIA FOM
Mohammed Ben Sulayem (presidente della FIA) a colloquio con Michael Andretti

La credibilità della Formula Uno dipende dal reciproco rispetto dei ruoli che competono alla Federazione Internazionale e a Liberty Media. Sino a quando uno o entrambi i soggetti non faranno un passo indietro per il bene comune della categoria, questo sport non avrà una vera e propria leadership capace di gestire le vicende off-track che purtroppo, come sappiamo, hanno macchiato l’immagine della massima categoria del motorsport durante gli ultimi mesi. Considerando la parti in causa immerse in questa lotta di potere, più facile che una delle due sia capace di “annientare” l’altra piuttosto di arrivare a una tregua.


autore: Roberto Cecere – @robertofunoat

Immagini: FIA – Formula Uno

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