Gp Arabia Saudita 2024, il secondo round del mondiale di F1. Un back to back che fornirà un ulteriore opinione tecnica sulle vetture ad effetto suolo, decisamente utile agli ingegneri per continuare a percorrere la curva di apprendimento. La caratteristica principale del circuito cittadino che sorge sulle rive del Mar Rosso è la velocità. Le monoposto adotteranno mediamente una specifica da medio carico aerodinamico e, come è prevedibile pensare, possedere una monoposto efficiente sarà di cruciale importanza. Ferrari si approccia in terra araba con parecchio entusiasmo e voglia di rivincita.
La SF-24 si è mostrata molto buona nelle curve medio-veloci, sommata a ottime doti di scorrevolezza in appoggio. Inoltre, i lunghissimi tratti rettilinei e l’asfalto liscio poco abrasivo, possono aiutare non poco i “due Carlo” nella gestione degrado in configurazione high fuel. Ciononostante il favorito indiscusso resta sempre lui: Max Verstappen. Il campione del mondo in carica, con la vittoria di sabato scorso ha spazzato via tutti i dubbi relativi alle prestazioni di Red Bull, riprendendo il filo da dov’è stato lasciato nel 2023.
La RB20, nella pista di Jeddah, potrà sicuramente far valere ancora una volta un’arma davvero strepitosa in suo possesso: parliamo del super DRS che sommato alla grande efficienza della vettura austriaca può diventare l’arma vincente per scuderia con base a Milton Keynes. D’altronde la capacità fattuale di generare tanta spinta verticale con il corpo vettura è nota. Sotto questo aspetto sarà interessante verificare il livello di drag della rossa che, rispetto alla scorsa stagione, potrebbe essere leggermente superiore.
Il Jeddah Corniche circuit è composto da 27 curve, 16 a sinistra e 11 a destra, per uno sviluppo complessivo di 6127 metri. Il senso di rotazione è antiorario e nel corso della gara verranno svolti 50 giri per un totale di circa 308km. Pirelli metterà a disposizione la gamma “centrale” di pneumatici. Le gomme saranno: C2 Hard, C3 Medium e C4 Soft. Il percorso non è aggressivo sulle coperture, con i fenomeni di degrado che saranno limitati rispetto la tappa inaugurale.
Guardando i dati relativi alla passata stagione, 12 mesi fa all’incirca, possiamo sostenere che la strategia di gara concernete l’utilizzo delle varie mescole dovrebbe completarsi con un’unica sosta, utilizzando nell’ordine Media e poi Hard. Nel suo complesso, Jeddah Corniche Circuit possiede tre tratti dov’è concesso l’utilizzo dell’ala mobile e “solo” 7 curve in cui è richiesto l’utilizzo del freno. Di queste, 5 sono di media alta velocità e 2 medio lente.
Gp Arabia Saudita 2024/Analisi layout T1: curve veloci da carico in appoggio: Scia in rettilineo utilissima
La distanza tra la prima casella della grigia e curva 1 è di circa 280m. Risulta molto importante essere il più veloce delle qualifiche. Lo spazio ridotto verso la prima variante non permette di recuperare facilmente posizioni. Il poleman partirà all’esterno rispetto alla prima staccata 1 e con un buono spunto può chiudere la porta a chi arriva da dietro completando la prima variante in testa. In un giro lanciato si taglia il traguardo a circa 310 km/h con DRS aperto.
Tuttavia, per migliorare la top speed in fondo alla retta principale, può essere importante godere della scia del compagno di squadra o di un’altra vettura che sta completando il giro. Questa pratica può portare a un guadagno calcolato sino a a due decimi in poche centinaia di metri. In curva 1 si stacca al cartello dei 100, con una decelerazione di circa 240 km/h, “tagliando” la traiettoria direttamente verso la 2 senza allargarsi e centrando direttamente la corda.
In uscita si andrà full gas con ancora un certo grado di angolo volante. Risulta cruciale trovare il limite dell’auto nelle libere per non generare sovrasterzo. Curva 4 si imbocca frenando al cartello dei 50, per poi anticipare l’ingresso sino a sfiorare il muro. In uscita ecco curva 5 e 6, percorse in pieno a una velocità superiore ai 220 km/h. Successivamente si parzializza il gas alla 7, mentre per affrontare la 9 i piloti rallentano tra i 30 e 40 km/h, tratto più veloce del circuito dove efficienza aero e carico faranno la differenza.
F1, Gp Arabia Saudita 2024/Analisi layout T2: i tratti rettilinei richiedono basso drag. Sovrasterzo pericoloso alla 22
Il settore centrale della pista disegnato dall’ingegnere tedesco Hermann Tilke inizia con un breve rettilineo che porta verso il tornante di curva 13, una piega ad ampio raggio in appoggio da quarta marcia e media velocità. I piloti cercheranno di restare il più possibile vicino alla corda per percorrere meno strada, aprendo gradualmente il gas in uscita dopo aver superato l’apice. Successivamente prende forma una sezione di circa 500m che viene effettuata in flat out, tagliando curva 14 e 15 senza perdere la spinta del propulsore.
Verso curva 16 si rallenta di 100 km/h frenando al cartello dei 50 metri, dove si tende ad anticipare il punto di corda per avere un buon posizionamento alla 17. Dopo di che si può aprire il DRS eseguendo circa un chilometro con la farfalla dell’acceleratore completamente aperta. In questo lungo rettilineo, efficienza aero e un’auto scorrevole in curva risulta vitale, così da non perdere velocità considerando il leggero angolo di sterzo che viene utilizzato.
F1, Gp Arabia Saudita 2024/Analisi T3: corda posticipata alla 27. Sottosterzo “può portare” in barriera.
La retta che abbiamo appena descritto porta alla staccata di curva 22, da affrontare in quinta marcia a circa 180 km/h. L’obbiettivo e quello di tagliare il più possibile l’ingresso sfiorando il muro a sinistra, per essere ben posizionati in uscita verso curva 23 da percorrere sfruttando il cordolo. La pericolosità nell’effettuare tale tratto sta nello spostamento di carico che potrebbe innescare un effetto pendolo e portare la vettura contro le barriere.
Successivamente, in uscita dalla 24, è nuovamente disponibile il DRS costeggiando il lago verso curva 27. Il tornantino finale è un’ulteriore occasione di sorpasso e viene imboccato in terza marcia allargando molto l’ingresso. Si prova a posticipare il più possibile il punto di corda per andare sul gas anticipatamente con minor angolo volante possibile. È inoltre importante gestire al meglio le gomme alla fine del giro, per evitare un atteggiamento sottosterzante della monoposto in uscita verso le barriere.
Autori e grafici : Alessandro Arcari – @berrageiz – Leonardo Pasqual – @PasqualLeonardo
Immagini: Formula Uno