Fuori dalle piste di F1 e dopo la gara in Bahrain, dove lo spettacolo è rimasto in fase di suicidio assistito, nel “dietro le quinte” sta succedendo di tutto. Scandali veri o presunti, accuse incrociate, indagini, inchieste, mal di pancia assortiti. Diciamocela tutta: sono tutte cose che non ci piacciono, ma non possiamo fare a meno di seguire l’evoluzione delle varie trame di questa assurda telenovela che, tra l’altro, vedi accuse al presidente FIA, sembrano sempre più ingarbugliate.
Quando fai il cronista, soprattuto di nera (io ho fatto, per circa 10 anni, quasi “nera”, nel senso che ho scritto “ovviamente” di incidenti, disgrazie e via discorrendo, ma non mi sono mai capitati omicidi), i redattori o i vecchi cronisti ti insegnato che nel giornalismo vige la regola delle 3 “S”: sesso, sangue, soldi. Sono cioè gli argomenti che attirano di più i lettori. E che ci puoi fare… come si dice nella mia lingua dialettale, il carlofortino: “Piòje ciù u ruttu che l’intregu” (piacciono più le cose rotte che quelle intere, tradotto letteralmente).
Mi direte che, in mancanza di spettacolo in pista, raramente abbiamo assistito ad una “pausa invernale” così ricca di notizie: Hamilton in Ferrari e le prime avvisaglie di quello che ormai tutti chiamano lo “scandalo-Horner” o, pensando di essere fighi, “Horner-gate”. La prima gara ci ha quasi catapultato nello scorso anno e nell’anno prima. Uno spiacevole déjà-vu con il dominio in pista di entrambe le Red Bull. Ma fuori pista sono successe tante altre cose.
F1, Red Bull e Horner: un intreccio dalle mille facce senza fine
Intanto lo scandalo legato al team principal della squadra campione del mondo non solo non si è placato, nonostante lo scagionamento arrivato dall’indagine interna, ma si è ancora di più incendiato. E’ difatti, chiaramente, uno scontro che poi si è spostato non solo su Horner in sé, con il materiale delle presunte chat che è circolato su Internet, quindi ovunque, ma sullo scontro interno a Red Bull racing.
Per quanto i campioni del mondo cerchino di glissare sulla tempesta mediatica, e per quanto siano risultati, almeno sino ad ora, impermeabili alle pruriginose richieste di informazioni, vedi come hanno dominato il fine settimana scorso, è ormai chiaro a tutti che le due fazioni che compongono il colosso Red Bull (49% austriaci e 51% thailandesi) si stanno scontrando apertamente per il controllo del team di F1 che tante soddisfazioni ha dato…
Pare paradossale, ma la realtà supera spesso la fantasia. Nel senso che i campioni imbattibili in pista, nel volgere di una sola estate potrebbero frazionarsi in tante piccole parti, ognuna delle quali potrebbe diventare un pezzo pregiato per gli altri top team. A partire da Max, con le dichiarazioni al calor bianco del padre e addirittura il video, che non pare artefatto, di Jos che discute animatamente, per usare un eufemismo, con Horner all’interno del Motorhome RB.
Se qualcuno ce lo avesse detto solo tre mesi fa, avremmo pensato, con tanto di grassa risata, che aveva assunto in gran quantità sostanze psicotrope. E invece… c’eravamo tanto amati. Forse. Ma, d’altronde, i matrimoni spesso sono contratti. E l’amore è, storicamente, un attributo relativamente recente in un unione fra parti…se ben ci pensate. Altre notizie pruriginose, intanto, arrivano dalla Spagna; e in questo caso evitiamo di commentarle.
Tuttavia, torniamo al punto di partenza. Manca il sangue in F1: per fortuna e grazie alle norme legate alla sicurezza dei piloti! Non mancano i soldi (non sono mai mancati) e ora, in un modo o nell’altro non manca neanche il sesso (molestie sì, no, coppie assortite, intrecci e relazioni pericolose e via discorrendo).
Però, per tornare a bomba, una parte dentro di noi non resta immune alla “Beautiful” che sta scoppiando in F1. Inutile negarlo… Tuttavia, volete davvero sapere, per filo e per segno cosa sta accadendo, la genesi dell’attuale conflitto in Red Bull e a che punto si trova la “partita a scacchi”? Allora restate sintonizzati. Domani cercherò di fare, o perlomeno proverò a fare una cronistoria bella asciutta, vecchio stile. Promesso!
Autore: Mariano Froldi – @MarianoFroldi
Immagini: Oracle Red Bull Racing – F1