Ferrari, Mercedes, McLaren e Aston Martin: 4 scuderie di F1 che continuano a riempire gli occhi di vittorie altrui. La sfida in pista è infatti l’assente ingiustificata in questo inizio di stagione causa manifesta superiorità Red Bull, mentre a motori spenti la categoria regina del motorsport non si è fatta mancare proprio nulla. Ipotetici conflitti di interesse, indagini interne, accuse di ingerenza da parte del presidente della FIA nella omologazione del Gran Premio di Jeddah 2023 e ostruzionismo contro la nuova tappa negli States a Las Vegas.
Queste sono solo le vicende principali che stanno sconvolgendo il Circus da dicembre scorso sino ai giorni nostri. Mentre la categoria offre il peggio di se giorno dopo giorno, secondo fonti autorevoli della finanza, il fondo sovrano del Bahrain pare sia pronto ad abbandonare il capitale del gruppo McLaren che perderebbe l’azionista di maggioranza. Sembra infatti che a JP Morgan, multinazionale statunitense di servizi finanziari con sede a New York, sia stato affidato un mandato formale per individuare un partner strategico in favore del produttore di auto elettrice noto a livello mondiale per la partecipazione in F1.
Il fondo Mumtalakat, negli ultimi anni, avrebbe investito oltre 1,5 miliardi di sterline per rilanciare il brand fondato da Bruce McLaren nel 1963 che grazie a Ron Dennis entrò dal 2010 nel settore delle supercar con la MP4-12C. La notizia risulta pertanto più che sorprendente, in quanto non più tardi dello scorso dicembre, l’azionista di maggioranza aveva completato il controllo totale del gruppo McLaren.
Al tempi l’A.D. del fondo Mumtalakat, al secolo sceicco bin Khalifa, aveva espresso la sua felicità per i passi intrapresi: “L’annuncio odierno (martedì 19 dicembre) è la dimostrazione dei passi diligenti che sono stati compiuti in quello che è un piano completo e di lungo termine con i nostri partners, per giungere a una struttura di governo ottimale mentre il Gruppo continua a progettare e consegnare le supercar più innovative ed esaltanti al mondo“.
F1: gli effetti sulla controllata McLaren Racing
Il team di F1 “McLaren Racing” è un ramo d’azienda della capogruppo McLaren Group. Pur essendo una entità che vive di vita propria potrebbe essere influenzata dal possibile ingresso di un partner. Un nome papabile che circola insistentemente è quello di Elon Musk. L’imprenditore sudafricano ha sempre mostrato tanto interesse per lo storico brand inglese. Quando finalizzò la vendita della sua prima azienda per 22 milioni di dollari, decise di spendere un milione dei proventi per acquistare una McLaren stradale definendola “l’auto più veloce del mondo”.
Sfortunatamente il prezioso giocattolo a quattro ruote durò poco. Il giovanissimo e già milionario ideatore di Tesla distrusse l’Hypercar pochi mesi dopo. Con lui, a bordo, c’era anche Peter Thiel, co-fondatore di PayPal. Il gruppo automobilistico inglese, che da anni tenta invano di fare concorrenza a Ferrari, mostra evidenti carenze sul piano industriale e seri problemi di fabbisogno finanziario. Per questo l’ingresso di un partner come Musk potrebbe dar slancio al settore automotive. Il grande know how nel settore elettrico che porterebbe in dote potrebbe creare una sinergia vincente in grado di rilanciare il marchio.
Non è un mistero che i due volti più conosciuti della Silicon Valley, Jeff Bezos e Elon Musk sono molto interessati alla F1, come dimostrato le loro frequenti presenze nel paddock dei vari Gran Premi di F1 americani. La massima espressione della tecnologia applicata alle quattro ruote sarebbe infatti certamente la vetrina migliore per un brand che intende rilanciare il proprio settore delle Supercar stradali e in tal senso un cambio al vertice della McLaren Group avrebbe inesorabilmente impatti sull’organizzazione della divisione Racing.
Autore: Roberto Cecere – @robertofunoat – Alessandro Arcari – @berrageiz
Immagini: McLaren F1 Team
