La Ferrari SF-24 è in testa alla classifica del venerdì in questa prima giornata di prove a Melbourne. Pista australiana ancora parzialmente sporca e che andrà pulendosi durante le prossime sessioni. Albert Park è una tracciato sicuramente molto specifico e proprio per questo abbiamo visto molto lavoro, a livello di set-up, su molte monoposto. Verstappen insegue la rossa numero 16 a quasi 4 decimi. Nelle Fp2, la scuderia di Maranello ha preso il via con la gomma gialla per affinare la messa a punto. Gli ingegneri di pista hanno fatto parecchio “driving coaching” ai due piloti.
Parliamo di una pratica molto utile per ottimizzare tutti i tratti della pista, cercando maggior velocità in determinate sezioni. Nel complesso la SF-24 era molto ben bilanciata con l’assetto di base. Nessun grosso cambio, sono diversi aggiustamenti di carico. L’atteggiamento è sovrasterzante in alcuni frangenti, ma non risulta un problema, mentre la fase di inserimento sembra essere stata preservata per poi renderla più fattuale durante le Fp3. La decisione di portare la medesima specifica di ala posteriore sta pagando, in quanto si può affinare poco a poco il comportamento della monoposto.
Ferrari, come abbiamo esaminato nella giornata di ieri, sta utilizzando una specifica al retrotreno posteriore con un’area frontale minore rispetto a Red Bull che invece ha deciso di caricare maggiormente il posteriore rispetto alla media. Nel compare fotografico in basso possiamo osservare il confronto diretto tra le due componenti in questione.
Red Bull ha preso parte alle Fp2 molto tardi con Verstappen. L’olandese è uscito con la gialla quando il resto del gruppo stava già cominciando il lavoro con la Soft. Nei primi giri c’è stata qualche piccola incertezza, data anche dalla temperatura della gomma. Dai team radio è emerso però un dato interessante: Max si è lamentato di come le copertura anteriore sinistra fosse completamente usurata dopo i mini run per la simulazione del giro secco. La squadra austriaca dovrà analizzare bene i dati per capire come cercare di curare questa gomma e stressarla il meno possibile durante l’arco della tornata.
Abbiamo inoltre notato diversi bloccaggi alla 13, dove in inserimento la RB20 perdeva il posteriore. Problema secondario risolto immediatamente variando il brake balance. Il campione del mondo in carica si è poi lamentato di un leggero sottosterzo nelle curve a media velocità dell’ultimo settore. In questo caso la squadra ha limato la carenza di rotazione andando a incrementare l’incidenza dell’ala frontale. La loro paura, arrivando su questo tracciato, era quella di ritrovarsi con un posteriore leggero, dinamica non nuova alla scuderia dei record.
Gp Australia 2024/Analisi prestazionale Fp2: Ferrari SF-24 e Red Bull RB20 si eguagliano in potenziale
Andando a confrontare i micro settori solamente nella sfida tra Red Bull e Ferrari, saltano alla vista alcuni fattori degni di nota. Innanzitutto possiamo vedere come nei tratti guidati ad alta velocità di percorrenza, la SF-24 conferma di possedere un’ottima stabilità della piattaforma aerodinamica. Detto questo, sulla rossa sembra mancare ancora un po’ di stabilità nei cambi di direzione, come ad esempio tra le curve 6 e la 7, dove al contrario la RB20 ha mostrato un rendimento molto buono.
Alle velocità più basse le vetture colorate blue racing sembrano mostrare una performance migliore in uscita di curva. Ragion per cui potremmo sostenete che il team di Maranello, almeno quest’oggi, non abbia messo in mostra al massimo delle sue possibilità l’ottima trazione che caratterizzava i progetti precedenti che potrebbe mancare in piccola parte anche in base ad alcune scelte relative ali setup. In tutto questo dobbiamo ricordare ancora una volta come Red Bull abbia scelto una configurazione più carica al posteriore.
Fattore che di riflesso non permette alle velocità di abbassarsi così tanto da poter sostenere che il contributo del grip deriva quasi esclusivamente dalla meccanica sospensiva. Per il resto facciamo notare come anche nel terzo settore della pista nella terra dei canguri, la RB20 sia in grado di performare al meglio in uscita da curva 11 e soprattutto dalla 13, dove con ogni probabilità la Ferrari deve ancora lavorare parecchio, nelle Fp3, per alzare in rendimento in vista delle qualifiche.
Osservando i micro settori, per di più, si palesa una buona velocità sul dritto della vettura austriaca che riesce a guadagnare innanzitutto sul rettilineo principale e tra curva 10 e 11. Manca ancora l’ottimizzazione del tratto 8 e 9, dove invece la SF-24 riesce a rispondere molto bene, anche grazie al livello d’incidenza aerodinamica minore. Incrociando il dato dei micro settori con quello delle velocità massime, si evince come Ferrari e Red Bull al momento si eguagliano. Aspetto parecchio interessante per la qualifica, ma anche in ottica gara con alto quantitativo di carburante a bordo.
Gp Australia 2024/Analisi prestazionale Fp2: Ferrari deve migliorare il rendimento della SF-24 nel T3
Per cercare di comprendere la situazione sul giro secco da un mero punto di vista macroscopico, prendiamo ora in esame i distacchi nei tre settori. Leclerc ha massimizzato le performance per tutta la tornata, pur non infliggendo un grosso distacco al resto del gruppo. Considerando che Verstappen è vicino nel T2 e nel T3, il gap si concentra maggiormente el primo settore della pista, dove l’olandese deve trovare qualcosa per avvicinarsi sul push-lap. Per migliorare il T1, Red Bull dovrà necessariamente variare la warm-up strategy, in quanto parte del distacco può essere senza dubbio inflitto da una gomma non ancora nella finestra ottimale.
Nelle Fp3, il Cavallino Rampante dovrà proseguire il lavoro di affinamento del set-up per progredire nei due settori finali, dove la RB20 è a pochi centesimi. Nel 2022, quando la Ferrari vinse a Melbourne riusciva a costruire il vantaggio decisivo nel T3. Situazione totalmente inversa quest’anno, dove appunto le due vetture sono equivalenti. Per quanto riguarda le altre scuderie, possiamo dire che al momento la terza forza risulta essere Aston Martin, con McLaren che tuttavia potrà avvicinarsi sensibilmente.
Analizzando i micro settori generali, notiamo come la scuderia con base a Silverstone si dimostri la più forte nei vari allunghi della pista. Nelle fasi di cornering, tuttavia, le due AMR24 non sono affatto eccezionali. Incrociando i dati telemetrici con le informazioni racimolate tramite l’osservazione on-board delle monoposto, vale la pena sottolineare una certa instabilità di marcia nella percorrenza. Il posteriore tende ad alleggerirsi in alcune fasi tra l’inserimento e la curva. Ecco spiegato il motivo per il quale nel T1, dove ci son più tratti guidati, la verdona rimane indietro rispetto agli altri competitor.
McLaren sembra invece ben bilanciata e soprattutto pare avere una stabilità maggiore. Anche per le vetture color papaya resta del lavoro da fare in curva, dove pare abbiano alcuni piccoli problemi di sottosterzo faticando spesso a centrare bene l’apice. I tecnici hanno cercato di caricare il posteriore delle MCL38 per garantire il grip ottimale. Essenzialmente, quindi, possiamo dire che McLaren e Aston Martin costruiscono il giro in maniera opposta. Aspetto che in qualifica potrebbe avvantaggiare la AMR24 che poi in gara, con un atteggiamento più sovrasterzante, potrebbe subire maggiore usura sugli pneumatici.
Infine arriviamo a Mercedes che ha completato buone Fp1 ma poi, durante le ibere 2, si è persa forse anche a causa del vento che ha dato fastidio soprattutto a Russell. Parliamo di un posteriore spesso troppo leggero che però centrando la corretta finestra di funzionamento della vettura, fa si che la W15 appaia abbastanza bilanciata. Andrew Shovlin ha fatto sapere che nelle Fp1 erano contenti dei passi avanti fatti in termini di stabilità nel veloce, dove avevano patito diversi grattacapi. Resta da capire se nelle Fp3 sanno in grado di mettere tutto assieme per poter accedere alla massima performance possibile.
Autori: Alessandro Arcari – @berrageiz – Niccoló Arnerich – @niccoloarnerich
Immagini: Scuderia Ferrari