Ferrari e McLaren si sono sfidate per la vittoria in Australia grazie alla defezione di Max Verstappen. Un problema al freno posteriore destro che in un primo momento è stato giustificato da un fattore idraulico. Tuttavia, analizzando la dinamica dei fatti, il grattacapo che ha messo KO la RB20 di Verstappen pare riconducile ad un connettore che permette la rimozione della pinza senza spurgare l’impianto. Mentre per quanto concerne l’assenza competitiva di Checo Perez, secondo il manager di Leamington Spa, al secolo Christian Horner, una visiera a strappo incastonata nel fondo avrebbe modificato la struttura dei flussi limitando fortemente la prestazione.
Espletata la parentesi Red Bull torniamo alla corsa. Come spiegato all’interno della nostra consueta analisi prestazionale a monte del Gran Premio d’Australia 2024, Il costruttore italiano Pirelli ha deciso di proporre una gamma di pneumatici più morbida rispetto alla stagione precedente. Parliamo delle C3 (Hard), C4 (Medium) e C5 (Soft). Treni di gomme che hanno messo in mostra un a certe sensibilità al graining, fenomeno che porta alla formazione di abrasione sul battistrada accelerando la curva di degrado della mescola. Motivo per il quale le varie scuderie, al contrario del mondiale scorso, si sono viste costretta a realizzare due soste per giungere alla bandiera a scacchi.
Se prendiamo in esame il tempi sul giro nei diversi stint di gara tra Leclerc e Norris, salta alla vista come il ritmo non sia poi così differente tra i due. Fattore che sottolinea come la battaglia per le prime posizioni era molto serrata. Lando in Q3 non ha commesso errori e il suo crono è stato in grado di battere quello di Charles che, al contrario, caricando troppo l’anteriore ha perso performance nelle curve medio veloci, in quanto una downforce maggiore all’avantreno di riflesso ha reso ballerino il posteriore che tendeva a scomporsi in determinate sezioni del tracciato di Alber Park.
Nelle consuete interviste in zona mista, dove i media presenti all’eventi interrogano a caldo i protagonisti appena scesi dalle vetture, il britannico della McLaren era molto contento del risultato ottenuto. Tuttavia un leggero rammarico faceva presenza nella testa del giovane talento inglese, in quanto l’ex compagno di squadra di Carlos Sainz era convinto di poter lottare per la seconda piazza del podio se la storica scuderia con sede a Woking avesse adottato un strategia per la corsa più fattuale. Norris ha ragione? Cerchiamo di spiegarlo dati alla mano tramite un ricostruzione realistica dei fatti.
Melbourne, Ferrari vs McLaren:: per proteggere Piastri, Norris perdere una chance importante
Nello stint di apertura della corsa, Carlos Sainz è stato in grado di tenere a bada agevolmente il trenino composta da Norris, Leclerc e Piastri. Lo spagnolo mostrava un certo prestazionale rispetto a competitor citati, mentre Charles viaggiava all’interno del DRS in scia a Lando. Malgrado i lunghi tratti ad alta velocità di percorrenza di Melbourne, non è poi risultato così semplice sorpassare in pista. Questo perché la necessità di curare i compound e garantire una vita utile stimata era un fattore cruciale. Ragion per cui molti piloti hanno anticipato le soste nel tentativo di superare gli avversari tramite il cambio gomme.
La conseguente catena di pit stop ha lasciato a Norris, Leclerc e Piastri la possibilità di fermarsi al nono giro tornando in pista dietro alla Haas VF-24 di Nico Hulkenberg, partito con gomma dura per allungare quanto più possibile il primo stint. A questo punto, sia la McLaren che la Ferrari tenevano d’occhio George Russell, che si era fermato all’ottavo giro e, con il ritmo previsto della Pirelli a banda bianca, poteva inserirsi nella bagarre. Il Cavallino Rampante era in posizione favorevole con Sainz capace di aprire un gap la davanti e quindi doveva solo prendere una decisione con Leclerc.
Sfortunatamente per la rossa McLaren aveva entrambi i piloti molto vicini tra loro, parliamo di circa due secondi l’uno dall’altro in pista, fattore critico che la scuderia di Maranello doveva gestire al meglio. Il cambio gomme così anticipato poteva essere un rischio per la rossa numero 16. Domanda: se le vetture color papaya all’interno della finestra di pit-stop non si fermavano, Leclerc poteva sorpassarli rapidamente o comunque mettere dietro Norris senza danneggiare le mescole dure necessarie per uno stint centrale decisamente più lungo?
Fermarsi così presto, infatti, ha fatto perdere race time al monegasco in quanto la strategia sul singolo non era ottimale, senza contare il tempo perso nel traffico. Osservando il grafico a seguire possiamo notare che la perdita totale del ferrarista si aggira sui cinque secondi. Il muretto box della Ferrari alla fine decide di correre il rischio e al termine del passaggio numero 9 Marcos richiama Leclerc ai box superare Norris: se Lando si fosse fermato, Charles doveva rimanere in pista, ma se l’inglese non “pittava” il ferrarista doveva rientrare.
Il britannico della McLaren ha deciso di allungare lo stint non rientrando ai box, ragion per cui il ferrarista ha imboccato la corsia box seguito da Piastri che, fanalino di coda di questo gruppetto, alla fin dei conti era il pilota maggiormente a rischio per essere superato da George Russell. L’extra grip delle gomme Hard fresche di Charles e Oscar ha permesso ai due di superare rapidamente si Hulkenberg che Pierre Gasly e, di fatto, pure di mettere dietro Lando. Successivamente, nel secondo stint, Norris aveva gomme più fresche di cinque giri e senza perdere tempo in doppiaggi ha messo in mostra un ritmo ottimale colpando in divario con il compagno di squadra.
Di li a poco il boss del reparto corse McLaren, l’ingegnere italiano Andrea Stella, potere decisionale sotto braccio ha ordinato lo switch tra glie alfieri colorati papaya, in modo che Norris potesse continuare a ridurre il divario accusato sulla Ferrari del monegasco. Lando è quindi stato in grado di raggiungere Leclerc, ma con Perez e Alonso ai margini della finestra del pit-stop e relativo potenziale traffico durante il giro di uscita della seguente sosta (tabella in basso). Il rischio corso da Ferrari al primo cambio gomme era minore, in quanto in questo caso superare Checo e Fernando velocemente non sarebbe stato possibile.
Giunti a metà del Gran Premio d’Australia edizione 2024, sul canale radio della numero 16 sono arrivate diverse informazioni riguardanti lo stato delle mescole che, a ragion veduto, hanno dovuto percorrere uno stint più lungo del previsto. Leclerc si quindi lamentato pesantemente e più volte delle sue coperture, specie per quanto concerne l’asse anteriore e, quando mancavano 24 tornate per tagliare il traguardo, Marcos ha richiamato il ferrarista nuovamente ai box per “calzare” un ulteriore set di Hard nuove di trinca. Parliamo di un altro piccolo rischio per la scuderia italiana, poiché tardando così tanto lo stop, bastava un giro in più, significava in quel momento poter perdere la posizione a danni di Sergio Perez.
Per di più un altro pericolo faceva presenza: ci riferiamo al possibile undercut della McLaren che poteva effettivamente essere messo in atto. In questo caso, quindi, i ruoli erano invertiti perché a Norris poco prima era stato proposto di fermarsi ai box per tentare il sorpasso su Charles. Tuttavia, per fortuna della rossa, le lamentele del monegasco sono state accolte e finalmente lo stop della SF-24 N° 16 è arrivato, costringendo di riflesso l’inglese della McLaren a continuare la sua corsa in pista.
La prontezza di riflessi dei meccanici della Ferrari è stata ancora una volta davvero ottima in questa stagione, effettuando il secondo pit-stop più veloce della corsa fermando il cronometro per sostituire le quattro mescole in un tempo di 2,18 secondi. Rapidità che ha consentito al monegasco di tornare a calcare l’asfalto nella terra dei canguri davanti alla Red Bull RB20 di Sergio Perez. Un aspetto molto importante, poiché ha consentito al ferrarista di mantenere la posizione su Norris e di conseguenza costringere la McLaren numero 4 ad allungare lo stint centrale, nella speranza che gomme più fresche gli permettessero di colmare il gap e superare Leclerc nella parte finale.
Tuttavia il passo delle due monoposto in esame era molto simile e pertanto l’anelito di Lando è rimasto tale. Riavvolgendo il nastro sino alle prime fasi di gara, l’unica vera possibilità che Norris poteva sfruttare per terminare secondo era quella di fermarsi al tornata numero 9 come ha scelto di fare Leclerc, rischiando di prendere traffico all’inizio del secondo stint mantenendo però la posizione, aspetto che però, con ogni probabilità McLaren ha deciso di non considerare in quanto avrebbe messo a rischio la posizione di Piastri a favore di Russell.
In ultima istanza, per concludere l’analisi, possiamo ricordare come il gap medio per giro tra Ferrari e McLaren si attesta su circa 1 decimo. Dato che fa capire quanto il team di Woking abbia ben lavorato nell’arco del fine settimana, ottimizzando il pacchetto a disposizione e, osservando le prime due gare, aumentando la capacità di comprensione verso la MCL38. Dall’altra parte l’autorevolezza della rossa che per la prima volta in questa campagna agonistica si aggiudica al vittoria approfittando della defezione del tre volte campione del mondo Max Verstappen.
Autore: Alessandro Arcari – @berrageiz
Immagini: F1