la Ferrari SF-24 nelle libere ha cominciato il lavoro sulla gomma dura, in modo da poter fare diversi giri con un passo più costante. Si è visto un po’ di sovrasterzo nella percorrenza, complice anche una pista più green. Sono poi passati alla Soft per simulare la qualifica e continuare l’ottimizzazione del setup. Durante questi short run si è lavorato parecchio sul front-end, valutando diversi carichi aerodinamici, con la presenza di una nuova specifica di beam wing per sviluppare più carico dal fondo migliorando l’estrazione.
Per questo è andata in onda la ricerca del bilanciamento provando diversi carichi. Per tale ragione è stata utilizzata la vernice flow viz. In termini di handling, sebbene il sovrasterzo di fastidio, possiamo dire che l’inserimento è solido e quindi preciso. Permane qualche incertezza nel cambio di direzione complice, come sappiamo, un centro di rollio della sospensione anteriore lontano dal piano di mezzaria dell’auto che toglie reattività alla monoposto.
Nel corso delle Fp1 la SF-24 perdeva qualche punto di velocità massima rispetto ai rivali (4-5kmh). L’idea era quella di scaricare la vettura, ma già il posteriore tendeva ad essere carente in alcune situazioni. Nelle Fp2, grazie ai passi avanti realizzati, si è deciso di conformare il carico sui competitor con un’ala più scarica nelle libere 3. Parliamo della specifica testata a Fiorano, con un piccolo taglio nel mezzo del bordo d’uscita del secondo flap.
Anche in casa Red Bull il programma prevedeva un lavoro su più giri con la gomma Hard, in modo da confermare il setup base ultimato nelle settimane precedenti al simulatore. Sulla RB20 si è vista un’eccessiva rotazione in alcuni frangenti, situazione che ritroviamo spesso nei primi giri delle libere. Nelle Fp2 la vettura austriaca è risultata molto precisa in inserimento. Tanta stabilità in entrata e in percorrenza fornisce fiducia ai piloti che possono quindi avvicinarsi maggiormente ai muretti. Verstappen nei primi run su gomma media si è lamentato di avere un leggero sottosterzo.
Nel complesso ha faticato a trovare grip sul giro secco e dall’apice in poi aveva qualche problema di handling. C’è anche da dire che, nella tornata più veloce di Max nelle libere 2, la velocità massima che ha raggiunto è stata pari a 325kmh, decisamente inferiore se comparata ai 333kmh raggiunti dallo olandese nelle Fp1. Il giro, quindi, è ancora lontano dall’essere ottimizzato. Tutto ciò è riscontrabile nel grafico a seguire.
Ferrari SF-24: buona top speed solo in engine 1
Prendendo in esame l’immagine ribadiamo lo step in avanti della SF-24. In questo caso va fatta una precisazione però, visto che le velocità massime segnate si riferiscono al giro più veloce effettuato con una mappatura spinta sull’endotermico “Engine 1” (la più potente), probabilmente per verificare la top speed raggiungibile con questo tipo di carico. Da qui la decisione di provare un’ala più scarica. In termini di velocità minime, che contano meno a Jeddah, McLaren è ancora nella bassa classifica.
Hamilton nelle Fp1 ha lamentato un bouncing eccessivo con la W15 che toccava l’asfalto diminuendo la stabilità della monoposto. Mercedes ha pertanto regolato il puntone sospensivo posteriore per alzare il retrotreno della monoposto di uno o due millimetri. In questi casi si realizzano sempre interventi ridotti alle altezze da terra, in quanto piccole variazioni portano a grossi cambiamenti di handling. Russell si è invece lamentato nelle Fp2 riguardo l’instabilità alle alte velocità, con un posteriore troppo ballerino in curva 22.
Cercando di quantificare quanto visto in pista, analizziamo i micro settori. Notiamo come nel T1 Alonso registri la migliore prestazione grazie a una vettura che produce molto carico, ma in modo più efficiente rispetto allo scorso anno. Infatti si può vedere che sul rettilineo principale, che porta a curva 1, lo spagnolo riesce a guadagnare molto. Quella piccola zona di trazione, fuori dalla seconda curva, è invece territorio Red Bull. Poi , Fernando, riesce a portare molta velocità in tutte le sezioni veloci.
La SF-24 risulta solida nelle fasi di inserimento, mentre la W15 è ottima in tutti gli allunghi dove serve velocità di punta. Hanno scaricato abbastanza la vettura e per ora ciò sta pagando in termini di top speed. Essenzialmente, visto che tante curve sono simili, la vettura in pole sarà quella che limiterà il sovrasterzo, riuscendo ad avere quindi il balance migliore che sviluppa maggiori velocità di punta. La combinazione più fattuale tra questi due fattori sarà la vincente, al netto di far lavorare bene le gomme.
Osservando la tabella delle velocità medie per tipo di curva, facciamo alcune considerazioni. Nel medium speed sono tutti molto vicini, anche se Verstappen è rimasto più sotto rispetto alla performance che potrebbe estrarre dalla monoposto. Di fatto, però, in questo tipo di curve conta molto il bilanciamento. Alonso e Leclerc nel medio veloce hanno lo stesso valore medio, mentre la contrario nei tratti veloci la situazione cambia.
Notiamo come la AMR24 riesca a sviluppare molto carico verticale, anche grazie all’adozione di un’ala posteriore a sezione frontale maggiore, ovvero più carica. Anche nel veloce Verstappen non ha trovato il grip di cui normalmente dispone, per cui c’è ancora del lavoro di affinamento da fare sul fronte setup. Leclerc in questo tipo di curve è molto rapido, a conferma della buona downforce che ha trovato la scuderia di Maranello. Sarà interessante capire come varieranno questi dati nella giornata odierna con l’adozione dell’ala più scarica sulla SF-24.
Autori e grafici: Alessandro Arcari – @berrageiz – Niccoló Arnerich – @niccoloarnerich
Immagini: Scuderia Ferrari