La Ferrari SF-24 nel Gran Premio dell’Arabia Saudita ha mostrato ancora una volta il miglioramento rispetto la passata stagione. Il giro più veloce di Leclerc nell’ultima tornata, infatti, dimostra che in termini di gestione gomme il team di Maranello ha fatto un ottimo passo avanti. Il monegasco è riuscito a migliorare la prestazione effettuata pochi secondi prima da Verstappen. Una vettura composta e prevedibile per il pilota, consente una rapida conoscenza del mezzo e da dimostrazione di una macchina in salute.
La rossa nella giornata di ieri ha avuto queste caratteristiche, consentendo a Oliver Bearman di eseguire un debutto stupendo nella massima categoria del Motorsport. Il giovane pilota inglese è stato egregio nella guida per tutto l’arco della corsa. La problematica maggiore per il diciottenne è stata a livello fisico, non essendo abituato a compiere delle gare più lunghe di un’ora e con tali forze G da sopportare.
Le prime due posizioni al traguardo restano invariate rispetto a una settimana fa, con Verstappen che va a vincere davanti a Perez. Il campione del mondo in carica, nelle ultime tornate alternava giri spinti a momenti in cui risparmiava la batteria per compiere il giro veloce. La guida dell’olandese è stata impeccabile, dimostrando una supremazia di ritmo assoluto nella prima metà del secondo stint.
Gp Arabia Saudita 2023/Analisi curve 1°stint: Bearman sfrutta l’extra grip della Soft . Red bull migliore per bilanciamento nel medio veloce
Calandoci nell’analisi, nel corso del primo stint possiamo notare che nelle curve di bassa velocità Bearman ha sfruttato al meglio la mescola più morbida. Questo gli ha permesso di avere più confidenza nei primi giri e di raggiungere la miglior velocità minima. Tra i più forti anche Leclerc, il quale nelle prime sei tornate ha messo in mostra un buon grip meccanico della propria monoposto.
Nelle curve intermedie e veloci, Verstappen con gomma media raggiunge le velocità più alte insieme alle McLaren. Più in difficoltà le due Mercedes, aerodinamicamente più scariche e Bearman. Il britannico della rossa paga mediamente 6 km/h rispetto al compagno di squadra in curva 9. Comprensibilmente, Oliver ha dovuto trovare la fiducia con la propria monoposto con carico di benzina, pur avendo una mescola di vantaggio.
Gp Arabia Saudita 2023/Analisi curve 2° stint: la Ferrari SF-24 sfrutta il grip meccanico sul lento. Mercedes paga l’assetto scarico in curva
Nel secondo stint si nota come i piloti abbiamo montato principalmente due mescole: Hard e Soft. Questa differenza è dovuta al fatto che Hamilton e Norris non hanno effettuato la sosta durante il periodo di Safety Car posticipando il pit stop. Dal grafico a seguire si evidenzia che il pilota al volante della MCL38, con la vettura più carica del lotto, ha sfruttato il carico suppletivo e la gomma più morbida per risultare il migliore in tutte le tipologie di curva.
Buona prestazione anche per la SF-24 con Bearman che nelle curve lente e in quelle veloci ha ottenuto mediamente la stessa velocità del suo teammate. Con la gomma dura Ollie ha mostrato una fiducia superiore se paragonata a quella mantenuta con la Soft. Il monegasco, invece, si è lamentato di qualche difficolta nel portare in temperatura il set di Pirelli a banda bianca, “denunciando” un leggero scivolamento nella prima parte del secondo stint.
Tra le migliori anche le due formidabili Red Bull RB20, con i due alfieri del team austriaco che fanno registrare delle medie simili a quelle di Leclerc. Mercedes, al contrario, anche nel secondo stint paga in termini velocistici la bassa configurazione aerodinamica scelta per limitare la resistenza all’avanzamento della W15. Provvedimento che però però incide non poco sulla prestazione del lap time che rispetto gli avversari risulta tremendamente più lento per le monoposto tedesche.
Analisi DRS Jeddah: RB20 migliori top speed. Buon compromesso della Ferrari SF-24 tra lift e drag
Concentriamoci ora nel comprendere l’efficienza delle varie monoposto, studiando il delta velocistico garantito dall’utilizzo del DRS in curva 1 e successivamente alla 27. I grafici che vi presentiamo vogliono analizzare la media di velocità all’inizio del tratto dove si usa l’ala mobile e alla fine del rettilineo; sia con ala aperta che chiusa. Inoltre, per facilitare la lettura del grafico, sono stati inseriti i delta e il relativo tra DRS chiuso e aperto.
In approccio di curva 1 Perez e Verstappen, esattamente come successo durante la qualifica, possiedono un ottimo DRS che gli permette di registrare le velocità di punta più alte. Inoltre, per la maggior parte delle tornate, i due non hanno usufruito del dispositivo mobile, mettendo in mostra un delta velocistico medio di 85 km/h tra inizio e fine zona DRS con l’ala chiusa.
Anche Ferrari dimostra di aver trovato un ottimo compromesso tra lift and drag. Oliver Bearman in modo particolare, mostra chiaramente un delta velocistico con l’ala chiusa uguale a quello della Red Bull. Per di più, l’efficienza del sistema che regola l’ala mobile della SF-24, consente al diciottenne originario di Chelmsford, Regno Unito, gli consente di mettere un mostra un delta relativo migliore tra velocità di punta con ala chiusa e aperta: ben 23 km/h.
Autori e grafici : Alessandro Arcari – @berrageiz – Leonardo Pasqual – @PasqualLeonardo