lunedì, Dicembre 23, 2024

Gp Arabia Saudita 2024/Analisi on board Fp2: Ferrari bilancia il carico sulla SF-24. Leclerc spreme la Soft in high fuel

Le due Ferrari SF-24 hanno lavorato parecchio sul bilanciamento. Tante prove di carico installato all’avantreno per sistemare la piattaforma aerodinamica. Un anteriore solido che punta bene in inserimento. Tuttavia, a centro curva, nei cambi di direzione si è visto un sovrasterzo fastidioso che limita la prestazione. Proprio per questo il “fine tuning” cercherà di sistemare le cose in queste Fp2, dove i tecnici di Maranello useranno i feedback per “aggiustare” questo di difetto.

Nel mentre possiamo prendere in considerazione il confronto sul giro più rapido della rossa di Leclerc con il fastest lap della Red Bull di Verstappen. Osservando la telemetria elaborata dalla nostra redazione si evince il suddetto gap alle velocità massima. Tuttavia possiamo notare gli ottimi riscontri nelle curve ente per quanto concerne le velocità minime, tratto distintivo di questa SF-24 di inizio stagione. Riscontri buoni anche nelle pieghe medio veloci da carico.

Ferrari SF-24
compare telemetrico: Max Verstappen (Oracle Red Bull Racing vs Charles Leclerc (Scuderia Ferrari) Fp1 – Gp Arabia Saudita 2024

I “due Carlo” si sono concentrati prettamente sul giro push. Mappature molto basse che fanno registrano velocità di punta inferiori agli avversari. La “spruzzata di “flow viz” sul retrotreno della #Ferrari di #Sainz si può osservare pure dall’alto. Tanto lavoro sulla messa a punto della rossa per trovare il compromesso più fattuale a livello di carico, beam wing differente per studiare il comportamento dei flussi diretti al retrotreno considerando che, l’appendice aerodinamica in questione, sebbene possa essere valuta secondaria, in realtà è in grado di fare una certa differenza nella generazione della downforce essendo una vera e propria estensione del diffusore.

Grazie al bagaglio tecnico maturato nella prima sessione di prove libere, durante le Fp2 verrà presa una scelta sulla direzionare del set-up. Obiettivo? Trovare il miglior compromesso per ottimizzare le performance della SF-24. Non ci resta pertanto attendere per capire la scelta effettata. Ferrari ha potuto testare le vetture italiane in configurazione high fuel, sebbene per solamente tre tornate prima di realizzare le simulazioni di partenza sulla griglia.

Con alto quantitativo di carburante a bordo il bilanciamento è parso buono ma non ottimale, ricalcando le prestazione sul giro secco. A maggior ragione, urge un affinamento della messa a punto scegliendo in che maniera “costruire” la prestazione in base alle caratteristiche intrinseche dell’auto italiana per ottimizzare la performance.


Messa da parte la consueta pausa tra le due sessioni di libere tutto è pronto per tornare in azione. La volontà mira “alla spesa” del bagaglio di informazione raccolte nelle Fp1 per trovare il corretto punto di lavoro della monoposto modenese. Innanzi tutto un aggiornamento sulle condizioni meteorologiche di partenza: 25,5°C la temperatura dell’aria, 31,3 °C quella dell’asfalto. Umidità al 57%, 5.9 Km/h l’intensità del vento che soffia dal quadrante nord-est.

I piloti a bordo delle proprie vetture stanno osservano la telemetria per studiare i punti del tracciato dove fare la differenza. Nel mentre fanno presenza diversi conciliaboli con i propri ingegneri. Il semaforo verde sta per scattare dopo aver realizzare i soliti controlli alla vettura: sistema ibrido, trasmissione, impianto frenante e power unit. Nel primo run gli alfieri della rossa scendono in pista con le Pirelli a banda gialla. Gli ingegneri di pista sia assicurano che il warm-up sia ottimale.

Messo da parte il giro di preparazione si passa alla mode push per spingere. Il primo tentativo sembra buono, con le rosse che sembrano più abbastanza bilanciate. In questo momento la mappature del motore a combustione interna è settata sue Engine 4, configurazione che solitamente si usa nel corso della gara. Mentre l’impostazione sulla parte brida viene modificata passando a ERS 6. A margine di due tentativi pare che si debbano confermare le buoni sensazioni sulla rossa. Il sovrasterzo sembra contenuto e i cambi di direzione appaiono decisamente migliori.

Ferrari SF-24
Charles Leclerc (Scuderia Ferrari) a bordo della sua SF-24 in configurazione Engine 1- Fp2 – Gp Arabia Saudita 2024

Test interessante per Leclerc. Il tentativo con le gialle che ferma in crono su 1.30.035 viene effettuato con la massima potenza sull’endotermico: Engine 1. Ferrari sta cercando di capire il valore relativo al drag con l’attuale ala posteriore. Una prova utile per fissare un range velocistico con tale livello di carico. Nel mentre anche Carlos effettua la medesima prova, abbassando il tempo del suo compagno. La prima sgambata in pista finisce qui per montare la Soft in vista del prossimo run.

Questa volta, come anticipato, si torna in pista calzando la Pirelli a banda rossa. Molto interessante notare quanto lavoro serva qui a Jeddah per gestire la track position. Stesso discorso per la “warm up strategy“. Espletati questi provvedimenti si inserisce la mode push per andare in flat out. La vettura continua a fornire segnali incoraggianti, specie considerando che le mappature sono tornare a livello medio. Dopo il primo tentativo ambedue i ferraristi chiedono un aggiustamento al carico istallato all’anteriore: “minus 2 per Leclerc, minus 1 su Sainz“.

Nel frattempo una nota di carattere informativo. Sulla dashboard della Ferrari, i piloti della rossa possono ora controllare “real time” il distacco dagli avversari che li precedono. Lavoro effettuato per fornire una scurezza in merito alla preparazione della tornata. Due passaggi di cool down e i test sul giro secco prendono nuovamente forma. Il monegasco alza il piede nel T2 e rientra ai box, “soddisfatto” dei feedback acquisiti. Stesso discorso per lo spagnolo che però effettuato un passaggio spinto in più.

Ferrari SF-24
Carlos Sainz (Scuderia Ferrari) a bordo della sia SF-23 controllando i distacchi verso gli altri piloti – Fp2 – Gp Arabia Saudita 2024

Tuttavia l’iberico è costretto ad alzare il piede nel T1 per colpa del traffico. Carlos si apre in radio, Unbelievable this guys“, riferendosi agli altri piloti che non si sbattono molto per non dargli fastidio. Conclude pertanto la tornata e torna a spingere per questo ultimo intento su gomma rossa. Adami cera di vedere il lato positivo, in quanto sebbene la mescola avesse oramai perso l’extra grip, il madrileño è comunque riuscito a migliorare il suo rendimento nel T1, curva 1, 2 e 4. Il ferrarista incassa i compimenti e raggiunge il suo teammate nel garage, dove la numero 55, esattamente come la 16, verrà rabboccata per passare alle prove high fuel.

Tre minuti e Charles torna a calcare l’asfalto arabo con gomma Soft, quella di prima usata. Con altro quantitativo di carburante a bordo, circa 60/70kg dovrebbe essere il dato relativo alla benzina, il monegasco testerà il degrado sulla SF-24. Ferrai differenzia il lavoro della simulazione passo gara, montano il set di gomme gialle su Sainz utilizzato nel primo run. Con tanto carburante a bordo le rossa si comportano bene. Un handling molto buono, pulito.

al penultimo passaggio della prova high fuel, i ferraristi passano alla modalità relativa al motore a combustione interna più alta, per testare un passaggio alla massima potenza in Engine 1. In tale configurazione Leclerc abbatte il muro dell’1.34 marcando un 33.8 con l’utilizzo del DRS. Nel frattempo su gomma gialla, Perez stacca un 44.0, sempre alla fine del suo stint. La sessione termina tramite le consuete prove di partenza sulla grigia. Per concludere la giornata un paio di riflessioni.

Il team di Maranello ha perseverato con il medesimo quantitativo di deportanza, risultando con ogni probabilità la vettura più carica del lotto. Risulta abbastanza evidente che piloti tecnici ed ingegneri abbia preso una scelta comunque particolare su questa topologia di tracciato che solo loro, al momento, sanno se ha fornito in pista i riscontri attesi dalla carta. Nella pausa tra le due sessioni hanno stabilizzato la piattaforma aerodinamica e il risultato si vede a bordo delle rosse. Un handling più comodo che però necessita di un ulteriore passo in avanti per ottimizzare il rendimento.

La consueta nottata al simulatore porterà consiglio e domani, Fp3, capiremo se la strada intrapresa sul carico installato darà i proprio i frutti. Tra le ipotesi non possiamo escludere che il team proverà una messa a punto più scarica durante le ultime ibere. Non ci resta ancora una volta che attendere per saperne di più. Nel frattempo ci dedichiamo ad ulteriori analisi che ci abiteranno a capire qualcosa in più di questa prima Ferrari in versione Jeddah.


Autore: Alessandro Arcari – @berrageiz 

Immagini: Scuderia Ferrari

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