Ferrari non vuole perdere l’occasione di sfruttare appieno la SF-24 a Jeddah. Una vettura senza dubbio diversa dalla sua progenitrice che presenta caratteristiche alquanto interessanti. Innanzi tutto possiamo dire che la debolezza del front-end è stata eliminata, potendo ora contare su un avantreno solido che di fatto permette un ingresso in curva davvero ottimale. Parliamo di una qualità che però, come abbiamo potuto osservare in Bahrain, va certamente amministrato a dovere per non dar vita a un’handling complicato che possa mettere in difficoltà i piloti.
Parliamo dell’eccessiva rotazione della rossa che in determinati contesti ha fatto emergere un sovrasterzo fastidioso. Proprio per questo, come anticipato tramite la nostra consueta anteprima nella giornata di ieri, i team di Maranello sta lavorando sodo al simulatore per ottimizzare il rendimento del retrotreno a volte leggero a Sakhir. La “solidità cinematica” all’avantreno, imperativo assoluto nel circuito arabo considerando i molteplici cambi di direzione, evita di spostare il balance della monoposto verso l’anteriore. Prerogativa che conserva il grip al posteriore.
Per di più, secondo quanto osservato tra i test e il primo round del mondiale 2024 le altezze da terra pensato per la rossa più adatte al progetto 676 non sembrano presentare problemi. Al contrario la SF-24 può utilizzare la ride height ottimale senza l’innesco nocivo di porpoising o bouncing. Sotto questo punto ci si aspetta una vettura italiana con un’impostazione di qualche millimetro più bassa che offre maggior spinta verticale, il tutto grazie all’asfalto molto liscio e privo di bump. Piano di riferimento a bassa a abrasività che limiterà già di per se il degrado con alto quantitativo di carburante a bordo.
Dobbiamo inoltre menzionare la capacità della vettura italiana nel generare tanta downforce nelle curve medio rapide in appoggio. Tratto distintivo che verrà assai utile al Jeddah Corniche Circuit. Una “novità” che la scuderia ubicata in Via Abetone Inferiore 4 ha tutta l’intenzione di far valere nell’imminente fine settimana di gara, il secondo di questa lunghissima campagna agonistica che prevede ben 24 appuntamenti iridati. Oltre a questo c’è un ulteriore aspetto sul quale il Cavallino Rampante conta di trarre parecchio beneficio.
Ferrari SF-24 a Jeddah: la centralità nella “costruzione” del week-end della power unit 066/10
Il layout sul quale si terrà il Gran Premio dell’Arabia Saudita edizione 2024, presenta diversi tratti ad alta velocità di percorrenza. Vien da se come l’efficienza aerodinamica reciterà un ruolo cruciale. Si tratta della capacità del mezzo meccanico nel produrre il giusto quantitativo di carico aerodinamico pur fendendo l’aria senza generare un livello di drag eccessivo. Un’equazione fondamentale all’interno dell’attuale corpo normativo che regola il comportamento in pista delle wing car.
Sotto questo aspetto, sebbene la congettura attende tuttavia verifica, pare che la SF-24, rispetto alla passata stagione, sebbene presenti un livello comunque buono di efficienza, possa soffrire di un leggero incremento nel drag. Come detto però parliamo di un fattore che da corroborare e il tracciato arabo, sotto questo aspetto, è senza dubbio lo scenario migliore in cui farlo. Al netto dell’ipotesi suddetta, Ferrari è pronta a sfoderare un’arma da noi definita “micidiale”.
Ci riferiamo alla valenza della power unit 066/10 sulla quale, durante il prossimo week-end, la storica scuderia intende costruire gran parte della sua competitività. L’acceleratore resterà aperto nell’arco della tornata per una percentuale davvero alta. L’ottima disponibilità di cavalli generata dal motore a combustione interna, il migliore del lotto, offrirà grandi vantaggi a livello cronometrico. Stesso discorso per il supporto dei moto-generatori MGU-K e MGU-H che utilizzano l’energia cinetica e l’entalpia dei gas di scarico per recuperare potenza stoccata nei pacchi batteria.
Proprio per tale ragione Ferrari ha studiato una configurazione fattuale che possa fornire il giusto sostegno fornito dai circa 160CV nell’insieme del giro. Impostazione che verrà testare a dovere durante le libere per trovare la configurazione migliore. Garantire la giusta potenza, insomma, per “spalmare” sapientemente l’extra boost evitando il clipping nella parte finale dei rettilinei. In ultima istanza un ragionamento sulle parole di Frederic Vasseur. Il manager di Draveil non era certo soddisfatto a margine della corsa. Al contrario è parso contento a metà.
Interrogato dai media di tuto il mondo, il francese ha ricordato le cinque pole ottenute nelle ultime sette gare. Una situazione che sebbene non faccia altro che rimpinguare le statistiche, risulta allo stesso modo importante se la gestione delle gomme appoggia la partenza dal palo. Tenendo presente il passo avanti realizzato dalla rossa sotto questo aspetto e il basso livello di degrado di Jeddah, le possibilità di mettere pressione alla solidissima Red Bull paiono fondate. Le motivazioni in tal senso di certo non mancano.
Autore: Zander Arcari – @berrageiz
Immagini: Scuderia Ferrari