domenica, Dicembre 22, 2024

Ferrari SF-24: Suzuka definirà l’upgrade tra evolutivo o correttivo

Ferrari si appresta ad imboccare il primo bivio stagionale con la SF-24. Risulta infatti un esercizio davvero complesso valutare la bontà di una monoposto dopo appena due gare, caratterizzate dall’ormai straripante dominio delle Red Bull che ha il potere di abbagliare anche i significativi progressi della concorrenza. Tuttavia, l’analisi tecnica rivela che la rossa targata 2024 ha diverse ragioni per essere soddisfatta, in quanto in questo di campionato si è presa indiscutibilmente il ruolo di seconda forza in pista. Lo ha fatto tramite un vettura “sincera” o obbediente, felice di assecondare i propri piloti.

L’ultima monoposto italiana si è dimostrata guidabile, aspetto che conferisce sicurezza ai pilota al punto da consentire all’esordiente Oliver Bearman di fare un figurone nel Gran Premio dell’Arabia Saudita, al netto del potenziale tutto da scoprire del test driver del Cavallino Rampante. La caratteristica che più incoraggia gli uomini di Maranello è la buona gestione dei pneumatici che non hanno mostrato drammatici problemi di decadimento prestazionale. Pirelli ha fornito la gamma più dura in Bahrain (C1-C2-C3, nda) e quella centrale per l’Arabia Saudita (C2-C3-C4, nda.

In ambedue gli scenari, la Ferrari SF-24 si è ben comportata su quasi tutta la gamma di compound da asciutto proposta dal fornitore di pneumatici italiano. Il giro più veloce fatto registrare da Charles Leclerc nell’ultima tornata della gara di Jeddah, sebbene favorito dall’utilizzo del DRS, ha confermato che il set di gomme Hard montate al settimo giro, in seguito all’ingresso della Safety Car a causa del botto di Stroll, erano ancora in buone condizioni malgrado il 40 e fischia giri sul groppone. Senza dubbio un segnale importante per l’auto modenese.

Una base solida dalla quale estrarre performance, cercando di colmare il gap con la velocissima RB20. La scorsa stagione il degrado gomma sulla SF-23 era penalizzante, con i piloti costantemente obbligati a gestire gli pneumatici per garantire la longevità dei compound. Prerogativa chi fatto sacrificava non poco la prestazione assoluta della vettura. Lo step evolutivo compiuto in quest’area con il progetto 676 è stato confermato dall’ex ingegnere di pista prima, di performance poi, della storica scuderia Italiana. Parliamo di Jock Clear, ora impegnato nella gestione della Ferrari Driver Academy (FDA).

Ferrari SF-24
Jock Clear, responsabile tecnico della Ferrari Driver Academy

L’ingegnere britannico ha confermato che i tecnici di Maranello hanno finalmente compreso come sfruttare le mescole della Pirelli in modo costante. Step effettuato già a partire dal Gran Premio di Las Vegas della passata stagione. Nella tappa in Nevada dello scorso campionato, la rossa aveva il passo per poter vincere e solo circostanze sfavorevoli impedirono al team modenese di conquistare il secondo successo stagionale, bissando il successo sul filo di lana ottenuto da Carlos Sainz nella “notte” di Singapore.


Ferrari: a Suzuka verrà definita la direzione degli up-date sulla SF-24

Grazie alla sua varietà di curve, uno dei tracciati più probanti per le vetture di F1 è certamente Suzuka. Storicamente collocato nelle fasi finali del campionato, da quest’anno sarà la quarta tappa del calendario. Da sempre, situato a circa 50 km a sud-ovest di Nagoya, terza città più grande del Giappone, l’impianto nipponico è tra i più indicativi per quanto concerne pregi e difetti delle monoposto grazie alla sua geometria e le variazioni altimetriche. Il tracciato presenta un’inusuale layout a forma di “8”, tratto distintivo unico allinterno del calendario di Formula Uno.

Per di più annovera curve molto lente, l’Hairpin, e velocissime come la 130R, unitamente a rapide sequenze con cambi di direzione difficili e impegnativo come le “S-Curve” nel T1, affini come tipologie di pieghe alle celebri Maggotts-Becketts-Chapel di Silverstone. Si tratta di un disegno dove eventuali carenze aerodinamiche e/o telaistiche emergono facilmente, specie sulla distanza dei 300 km da mettere assieme durante la gara. In tal senso, l’ex ingegnere di pista di Kimi Raikkonen ammette che gli ingegneri italiani attendono la tappa del Sol Levante con ansia, considerandola una sorta di esame finale per la validazione della fase di sviluppo sulla Ferrari SF-24.

Ferrari SF-24
Oliver Bearman al debutto in Formula 1 e con la Ferrari in Arabia Saudita

L’ingegnere britannico si è quindi premurato di confermate il valore probatorio di Suzuka verso la misurazione relativa alla bontà del progetto tecnico 2024. Si può quindi sostenere che la quarta gara del mondiale indicherà agli ingegneri stipendiati da Via Abetone Inferiore 4 se la direzione dello sviluppo sulla SF-24 sarà di tipo correttivo o evolutivo. Secondo Clear, sulla base di quanto rilevato durante i pre-season test e nei primi due Gran Premi della stagione, si attendono conferme su alcuni miglioramenti rispetto alla campagna agonistica 2023. Caratteristiche riassunte così: downforce, potenza, leggerezza e guidabilità.

In merito all’handling, l’ingegnere originario di Portsmouth ha confermato il grande passo avanti compiuto in inverno. Sia Charles Leclerc che Carlos Sainz, infatti, sono decisamente più a loro agio con la vettura italiana, in quanto prevedibilità e stabilità dell’ultima opera di ingegneria aero-meccanica italiana è migliorata in maniere esponenziale. Per questo i “due Carlo” non temono più la sensibilità della vettura in scia o in condizioni di forte vento, così come posso affrontare le curve ad alta velocità di percorrenza con molto fiducia, senza temere che la SF-24, all’improvviso, perda tanti punti di carico e di riflesso mostri una piattaforma aerodinamica squilibrata.


Autore: Roberto Cecere – @robertofunoat 

Immagini: Scuderia Ferrari

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