martedì, Novembre 5, 2024

Ferrari: il vantaggio tecnico che la SF-24 può e deve saper sfruttare

Anche la Ferrari SF-24 deve inseguire. Dinamica che purtroppo fa presenza da 16 lunghi anni. Una condizione non più digeribile dalla dirigenza che un anno fa, per volontà di John Elkann, ha deciso di intraprendere un cammino differente. Un percorso imperativo per riportare la storica scuderia italiana dove compete. I detrattori della rossa, molteplici, spesso travestiti da pseudo giornalisti che da molti anni si divertono a puntare il dito senza in realtà analizzare le difficoltà, cercano di scoraggiare l’opinione pubblica in merito alla tanto attesa e necessaria “resurrezione” del Cavallino Rampante.

Ma se qualcosa la storia insegna, anche in F1, forse si dovrebbe evitare di minimizzare il lavoro di una squadra che sta profondendo sforzi iperuranici, specie quando, dati alla mano, i miglioramenti sono sotto gli occhi di tutti. Basta infatti osservare il rendimento delle vetture italiane dall’inverno scorso per capire come la SF-23 e la SF-24, abbiano limato il gap sulla poderosa Red Bull. È abbastanza? Certo che no. Possiamo sostenere che la Ferrari centrerà il suo obiettivo? Ancora no. Tuttavia non lodare e al contrario denigrare definendo inutile o quasi i provvedimenti del team di Maranello fa parte di una visione ottusa ed evidentemente di parte.

Espleta in maniera chiara l’introduzione all’artico odierno, ragioniamo su alcune parole di Leclerc. Il monegasco ha recentemente reso noto il suo pensiero a margine delle prime due gare stagionali. Sappiamo bene come il ferrarista non sia capace a nascondere la sua inquietudine. Quando le cose vanno male, oltre a leggere sul suo volto il disagio, Charles ha sempre espresso i suoi pensieri senza troppi fronzoli. D’altronde, essendo parte in causa, dedicando la sua carriera per spingere in alto la rossa, che senso avrebbe mentire?

Ferrari SF-24
Charles Leclerc (Ferrari) mentre si prepara per salire sulla SF-24

Per questo motivo andrebbe ascoltato con attenzione, perché a differenza di tanti suoi colleghi dice quello che pensa e vede. Non c’è nulla che non funziona nella SF-24 e la posizione rispetto al mondiale 2023 è decisamente migliore. La nuova vettura obbedisce, fa quello che i “due Carlo” gli chiedono. Punto di partenza ottimo a differenza di Mercedes, McLaren e Aston Martin, ad esempio, che prima di validare un pacchetto di aggiornamenti devono prendere in esame ulteriori aspetti per non intraprendere un cammino sbagliato.


Ferrari: le peculiarità della SF-24 offrono margini di miglioramenti effettivi

L’ultima frase del primo blocco risulta emblematica. La stessa Ferrari è spesso caduta in questo tranello travestito sotto forma di “campo simulativo”. Uno scenario ipotetico prodotto dai calcolatori che però non ha trovato riscontro in pista. Mercedes lotta con tale grattacapo da più di due annate e come anticipato nella giornata di ieri dalla nostra redazione tramite un scritto dedicato, il team di Brackley medita seriamente di ritardare gli up-date già programmati.

Essenzialmente lo fa per evitare un cammino avvelenato che farebbe perdere tempo e denaro. Emolumenti “risicati” in epoca budget cap che vanno spesi con perizia. McLaren è dello stesso parere. Per questo Andrea Stella ha reso noto l’opinione del team verso gli aggiornamenti. “Meglio essere sicuri e non avere fretta quando si producono nuove parti per migliorare l’auto. Solo in questo modo l’upgrade sarà fattuale.” Un pensiero riassunto con proprietà di sintesi che trova conferma nel grandissimo step realizzato lo scorso anno durante l’estate, trasformando la MCL60 in grado di esprimere un rendimento pazzesco se paragonato a quello dei mesi precedenti.

Ferrari SF-24
Charles Leclerc (Scuderia Ferrari) a bordo della sua SF-24 – Gp Arabia Saudita 2024

Situazione diversa per Aston Martin che affrettandosi ha perso il punto di lavoro corretto della AMR23. Un contesto nocivo dal quale non sono più riusciti a liberarsi. Scenario che in certa misura ha cancellato quanto fatto di buono nella prima parte della campagna agonistica passata, dove la classifica iridata della verdona ha subito una lenta e progressiva discesa inaspettata. Considerando questi elementi, dobbiamo valutare alquanto incoraggiante l’attuale status della Ferrari, perché finalmente, dopo un anno e mezzo passato a “capire”, pare davvero che le “fondamenta” della SF-24 siano solide e pronte a supportare il primo step evolutivo.

Per questo Leclerc nutre tanta fiducia sotto il piano squisitamente tecnico. E non parliamo di speranze buttate al vento ma bensì di convinzioni basate su fatti concreti, palpabili, tangibili. Medesimo ragionamento per quanto concerne la “struttura umana” che progressivamente sta prendendo forma alle sue spalle, perché l’ingresso di parecchi tecnici sommato a ulteriori “adesioni umane” di valore che sono in procinto di varcare la sede in Via Abetone Inferiore 4, non corrisponde né a fantasia né a strategia mediatica.

Ferrari SF-24
Charles Leclerc (Scuderia Ferrari) ai box, si prepara per saltare in sella alla sua SF-24 – Gp Arabia Saudita 2024

Di conseguenza, Charles, afferma con una certa disinvoltura che il ritmo di sviluppo sarà migliore rispetto allo scorso anno. In ultima istanza un pensiero pessimistico deve comunque fare presenza. Sì perché sbagliare è umano e Ferrari, sotto questo aspetto, ha dimostrato più volte di essere cattedratica in tale disciplina. Questo per sottolineare che l’errore è dietro l’angolo e cadere in un limbo improduttivo può comunque succedere. Tuttavia emerge una chiara differenza rispetto al recente passato: con la base della SF-24 si può migliorare, mentre con quella del 2023 non era affatto possibile. Infine, per non essere fraintesi…

Ferrari mira ad avvicinarsi a Red Bull non a batterla. Questo è l’obiettivo realistico perché a differenza di Mercedes, McLaren e Aston Martin, la scuderia di Milton Keynes sa sempre come muoversi. Per questa ragione dominano la scena da quando il corpo normativo vigente ha messo piede in F1 e sempre per tale motivo le vetture di tutti i competitor assomigliano sempre più alle opere partorite dal gruppo di lavoro capeggiato da Newey. Uno tecnico che sin dal primo sguardo sui progetti delle wing car, ha saputo scorgere i dettami tecnici che regolano l’equazione carico/efficienza aerodinamica.


Autore: Alessandro Arcari – @berrageiz

Immagini: Scuderia Ferrari

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