F1, c’è un ambientino niente male in Red Bull nelle ultime settimane. Il caso Horner sembrava archiviato dopo l’atteso comunicato dell’azienda austriaca in merito all’indagine interna eseguita dopo la denuncia da parte di una dipendente nei confronti del team principal inglese per comportamenti inappropriati. La situazione però è andata peggiorando nel corso del weekend in Bahrain, con la divulgazione da parte di un mittente anonimo di presunte chat e una serie di conseguenze che però non hanno intaccato in alcun modo il risultato in pista, vista la doppietta “agevole” di Verstappen e Perez.
La questione è andata ben oltre la precedente inchiesta interna, è chiaro come qualcuno in Red Bull non gradisca più la figura di Christian Horner, e si sta facendo di tutto per mandarlo via, utilizzando anche metodi illegali e per lo più squallidi. Il manager britannico però, nonostante il forte interesse dei media nel paddock e quindi l’esposizione alla quale è “costretto”, non si nasconde, e tra un sorriso tirato e una testa comunque sempre alta, non si sottrae alle telecamere e ai microfoni, sviando però qualsiasi domanda in merito all’argomento e cercando di spostare l’attenzione, giustamente, su quel che accade in pista.
F1, Red Bull: Jos Verstappen dichiara guerra a Horner
Il nemico quindi è in casa, caro Horner. La Red Bull è spaccata quasi perfettamente a metà in F1, perché la parte austriaca, quella europea, avrebbe voluto sbarazzarsi del team principal e amministratore delegato a seguito di questa inchiesta, ma la posizione dell’inglese non sembra al momento intaccata per via del 51% dell’azienda in possesso di Chalerm Yoovidhya, miliardario thailandese e di fatto “sponsor”, in questo momento, di Christian Horner.
Nella notte però un nuovo polverone: Jos Verstappen, papà di Max, ha rilasciato una dichiarazione fortissima nella quale accusa il manager britannico: “Con lui al comando, la Red Bull verrà fatta a pezzi. Fa la vittima, ma sta causando solo problemi”. Il clima è tesissimo, tra i due ci sarebbe anche stato un litigio dopo le qualifiche di venerdì, ed è tutto surreale vista la competitività della RB20 in pista e la forza dimostrata, ancora una volta, da Max in gara.
Nelle scorse settimane anche la Ford, prossima a diventare partner della Red Bull nel 2026 si è fatta sentire a più riprese, chiedendo maggior trasparenza e una chiusura veloce delle indagini interne, sottolineando i valori di integrità e inclusività all’interno dell’azienda. Tutto faceva pensare a una fine dei rapporti tra gli austriaci e Chris Horner, ma evidentemente le cose non sono andate secondo i piani di qualcuno, all’interno di Red Bull, e questo ha scatenato e-mail anonime, liti furibonde e dichiarazioni al veleno.
F1, Red Bull: il caso Horner tra solidarietà e frecciate
Horner sembra aver trovato solidarietà all’esterno dell’ambiente Red Bull, perché molti tra giornalisti e addetti ai lavori vari hanno avuto parole al miele in merito alla persona, non entrando nella vicenda, perché al di là di tutto, divulgare in quel modo squallido (e illegale, non dimentichiamolo) un qualcosa di riservato, fa veramente rabbrividire, e il manager inglese, mica stupido, qualche idea su chi possa aver commissionato quel “Anonymous Journalist“, così si è fatto chiamare, ce l’ha.
Poi ci sono i colleghi, due in particolare, che non hanno fatto mancare l’esigenza di dire la propria, in maniera dura. Si sa, quando vedi un rivale in difficoltà, fai di tutto per metterlo alle strette, ed è quello che hanno fatto Toto Wolff, team principal e CEO della Mercedes, e Zak Brown, amministratore delegato della McLaren. Nella conferenza stampa di giovedì infatti, poco dopo la “sentenza” Red Bull e prima della divulgazione delle chat, i due hanno chiesto maggiore trasparenza, e di fatto un intervento di FIA e F1 sull’argomento.
Quindi, la vicenda da interna e privata, secondo loro, si dovrebbe trasformare in qualcosa di pubblico, perché evidentemente per i due manager c’è qualcosa che non torna. Horner non fa una piega, si fa vedere con la moglie Geri nel paddock del Bahrain, andando incontro a foto e video, dando un chiaro segnale di unione familiare, evidentemente necessario dopo settimane nelle quali si è detto di tutto, di più, di troppo. La Federazione, nelle parole del presidente Ben Sulayem, al momento non intende intervenire, mentre la F1 monitora senza rilasciare dichiarazioni ufficiali.
La cosa più giusta, probabilmente, sarebbe quella di farsi gli affari propri, perché qui si parla di un comportamento inappropriato da parte di Horner, ma bisognerebbe anche interpretare la parola “inappropriato”, visto che, dalla fuga di chat, presumendola vera, vediamo davvero poco di così scandaloso, se non un fatto che dovrebbe rimanere privato. Si prova a cogliere la palla al balzo per qualsivoglia interesse proprio, sia che provenga dall’interno della Red Bull, sia che si parli dall’esterno. Francamente, si è abbondantemente oltrepassato il limite.
Autore: Andrea Bovone
Immagini: Oracle Red Bull Racing