giovedì, Settembre 19, 2024

Melbourne/Anteprima McLaren MCL38: rigidezza all’anteriore, ride-height per “curare” il bottoming

McLaren non è affatto soddisfatta della MCL38 in merito al rendimento. In F1 ogni stagione porta con sé una novità sulle monoposto, progettate per sfidare i limiti riscontrati nel mondiale scorso. Tra le squadre che pretendevano realizzare un netto salto di qualità fa presenza la vettura di britannica colorata come un frutto tropicale. Una monoposto che doveva incarnare l’eccellenza ingegneristica ma che, almeno per il momento, ha deluso senza dubbio le aspettative.


Melbourne/Anteprima McLaren MCL38: top speed limitata dal clipping. Efficienza ridotta dal compromesso

McLaren, sino ad ora, non sembra non essere in grado di proseguire la scia positiva di risultati e prestazioni che hanno caratterizzato la seconda della passata stagione. A Jeddah il team guidato da Andrea Stella ha dovuto scegliere un set-up di compromesso, favorendo un’elevata downforce a discapito della top speed alla fine dei rettilinei. Nel corso della gara l’esempio emblematico era Oscar Piastri. Il pilota australiano che in questo weekend affronterà la gara di casa, ha utilizzato il DRS per ben 26 volte su Hamilton, senza mai riuscire a completare il sorpasso.

La MCL60, che in alcune occasioni aveva fatto vacillare il domino delle RB19, sembra quasi un ricordo. Nel corso dell’inverno, a Woking i tecnici non sono stati in grado di effettuare uno step prestazionale tale da rendere la monoposto inglese all’altezza di Red Bull e tantomeno di Ferrari. La MCL38 che pecca in termini di efficienza viene confermata dalla mesa a puto scelta in Arabia. In qualifica il carico aerodinamico aggiuntivo non è bastato a sopperire il drag generato dalla vettura nei rettilinei. Inoltre la power unit Mercedes non sembra assistere nel migliore dei modi sotto questo aspetto.

McLaren MCL38
analisi velocità curve lente

L’auto color papaya soffriva il clipping prima di iniziare la staccata, perdendo decimi importanti rispetto alle monoposto più efficienti. In gara le vetture inglesi erano tra le migliori nel medio-veloce, gestendo egregiamente il carico di benzina. Tuttavia, il grip meccanico garantito dalla sospensione pull-rod, uno dei punti di forza dello scorso mondiale, sembra non fornire benefici fattuali per ora. A Jeddah, con ogni probabilità, gli ingegneri di Woking hanno preferito spostare il bilanciamento della verso il posteriore, rendendo più difficoltosa la guida nelle curve lente.


Melbourne/Anteprima McLaren MCL38: equilibrio aero-meccanico sull’anteriore. Set-up aero di Jeddah

Questo weekend, a Melbourne, McLaren correrà con un set-up aerodinamico simile a quello visto due settimane fa. La pista australiana richiede un livello di carico leggermente superiore e la configurazione araba pare sufficiente per mettere le MCL38 sullo stesso livello aerodinamico delle rivali. Tuttavia l’efficienza, la bontà del dispositivo DRS e la velocità in fondo ai rettilinei, restano punti cruciali da massimizzare per mettere assieme una prestazione degna delle prime posizioni. Il setting di compromesso sembra ancora una volta la soluzione che verrà abbracciata dalla storica scuderia britannica.

Questa idea sulla messa a punto, inoltre, potrebbe restare attiva sino all’arrivo dei primi aggiornamenti che dovrebbero minorare il livello di prestazioni. A livello sospensivo gli ingegneri cercheranno di migliorare il front-end e le velocità a centro curva, agendo sulla rigidezza dello schema cinematico. Pratica che dovrebbe permettere di sostare l’equilibrio verso l’anteriore, garantendo ai piloti maggior stabilità in fase di inserimento, percorrenza, e al tempo stesso limitare il sottosterzo.

McLaren MCL38
il retrotreno della McLaren McLaren MCL38

Inoltre, i due giovani talenti al volante della McLaren gioveranno di un avantreno più preciso nei cambi di direzione, con una monoposto più abile a gestire lo spostamento di carico. Infine, come più volte sottolineato dalla nostra redazione in questi scritti introduttivi, il tracciato di Albert park possiede un manto stradale tutt’altro che lineare, caratteristica che obbliga le vetture a mantenere altezze maggiori da terra.

Tramite gli on-board, a Jeddah, abbiamo visto le due auto britanniche con il pavimento che toccava l’asfalto evidenziando un po’ di bottoming. Questa problematica obbligherà il team inglese a valutare una ride height più elevata rispetto ad alcuni competitor riducendo l’effetto aerodinamico del fondo. In termini prestazionali, pertanto, nelle curve rapide del circuito australiano, la forte e assortita coppia di piloti formata da Lando Norris e Oscar Piastri potrebbe perdere terreno sugli avversari in questo fondamentale.


Autori e grafici : Alessandro Arcari – @berrageiz – Leonardo Pasqual – @PasqualLeonardo

Immagini: McLaren F1 Team

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