C’è molta delusione in Mercedes per l’ennesimo risultato negativo. A Jeddah, la squadra con sede a Brackley non è andata oltre il sesto posto di Russell e il nono di Hamilton. La classifica costruttori, per quel che può contare dopo appena due gare, ci dice come le Frecce d’Argento siano state sopravanzate dalla McLaren, grazie soprattutto all’ottima prova di Oscar Piastri, il quale però ha faticato e non poco nel ruota a ruota con Lewis, segno di come la W15 fosse molto scarica aerodinamicamente, ma questo non ha agevolato le prestazioni in pista.
Hamilton e Russell si sono lamentati per tutto il fine settimana in Arabia Saudita: posteriore leggero, ballerino, ma necessario, perché quando è stata provata una configurazione più carica nel corso della terza sessione di libere, il sette volte campione del mondo l’ha subito accantonata per la pochissima velocità sul dritto, un fattore chiave su un tracciato come quello di Jeddah. E’ stato molto difficile mettere a punto la monoposto per tutto il weekend, compromessi che hanno fatto sì che la lotta per il podio non fosse minimamente alla portata dei due piloti inglesi.
Mercedes: Hamilton e Russell lamentano un posteriore ballerino
La Mercedes ha costruito una macchina molto diversa dalle due precedenti, e avendo quindi preso una nuova direzione, ci vuole evidentemente tempo per comprenderla. I problemi riguardano soprattutto le curve ad alta percorrenza, ben presenti a Jeddah praticamente dappertutto, specialmente nel primo settore, ed è lì che Russell e Hamilton hanno faticato maggiormente. Il campione inglese si è difeso con forza su Piastri per gran parte della gara grazie all’elevata velocità di punta nel resto della pista, ma nella prima zona del tracciato, complice anche una McLaren un po’ più agile, ha avuto non pochi problemi.
“Questa vettura ha del potenziale – ha detto il sette volte iridato – ma bisogna ancora aggiungere una buona dose di performance: la macchina andava bene nelle curve a media e bassa velocità, ma perdevamo terreno in quella ad alta percorrenza. Le prossime gare saranno complicate ma faremo un grande sforzo per migliorare il più possibile. So che tutti in fabbrica lavoreranno senza sosta nelle prossime settimane”.
Problemi simili, da un’altra prospettiva per quel che concerne Russell: l’inglese è stato dietro l’Aston Martin di Alonso praticamente per tutta la durata della corsa, potrebbe persino disegnare il retrotreno della AMR24 dello spagnolo. Manca feeling con la propria monoposto, può anche essere normale a questo punto della stagione e all’inizio di un nuovo progetto, ma la frustrazione per un pilota in queste situazioni è certamente all’ordine del giorno, e soprattutto comprensibile.
“Ho trascorso quasi 40 giri dietro Fernando e non sono riuscito a passarlo – dichiara il britannico -. Non potevo avvicinarmi per mettergli davvero pressione: il sesto posto probabilmente è un buon risultato alla fine, ma è chiaro che non abbiamo ancora trovato il giusto feeling con la vettura. Il potenziale e il passo ci sono, ma non lo abbiamo ancora dimostrato quando conta davvero, bisogna capire il perché e migliorare prima di Melbourne. C’è tanto lavoro da fare ma credo nella squadra”.
Mercedes: Wolff in versione Binotto: “Dobbiamo capire la W15”
Dopo i fastidi dimostrati a seguito delle brutte qualifiche di venerdì, Toto Wolff non ha certamente preso bene il risultato di ieri. C’è la consapevolezza di avere davanti settimane nelle quali bisognerà lavorare duramente per sbloccare le prestazioni di una monoposto più complicata del previsto. Non è nell’indole della scuderia di Brackley mollare, ma siamo al terzo anno con questo regolamento tecnico, e fallire nuovamente non è affatto contemplato.
“Stiamo lottando con la macchina nelle curve ad alta velocità – ha detto Toto – ma siamo competitivi in altre aree della pista. In tre curve di questo tracciato perdevamo circa mezzo secondo, e per i piloti è stato quindi molto difficile attaccare. Abbiamo provato qualcosa di diverso con la strategia ma con il poco degrado visto a Jeddah non è andata bene”.
Il problema è molto chiaro: tanta velocità di punta ma posteriore ancora nervoso, il compromesso perfetto non è stato ancora trovato, la comprensione della monoposto è ancora in fase embrionale, e la W15 made in James Allison pare si stia ridimensionando sessione dopo sessione. Per Wolff potrebbe essere una mazzata molto difficile da digerire, e forse in questi giorni il buon Mike Elliott starà un po’ gongolando viste le premesse finora non mantenute.
“Abbiamo imparato tanto da questi due primi appuntamenti – analizza per concludere il buon Toto Wolff, team principal e azionista della Mercedes AMG F1 Team –. Bisogna valutare il tutto, comprendere e progredire. E’ chiaro come ci sia tanto lavoro da fare, ma queste giornate difficili ti rendono migliore”.
Autore: Andrea Bovone
Immagini: Mercedes AMG F1 Team