Mercedes W15, un vettura difficile al momento. Il secondo round della stagione andavo in scena in Arabia Saudita ha confermato, anche nelle qualifiche, l’ormai atavica involuzione del team Mercedes nello speedway di Jeddah. Dal ritorno delle monoposto ad effetto suolo, la tappa saudita è sempre stata indigesta alla scuderia capitanata da Toto Wolff. Entrambe le vetture grigie e nere si sono piazzate nella top ten monopolizzando la quarta fila, ma il distacco dall’ extraterrestre Verstappen è di poco inferiore ai nove decimi.
Scorrendo la starting grid, infatti, la scuderia di Brackley è di fatto la quinta forza in pista, alle spalle di Red Bull, Ferrari, Aston Martin e McLaren. Il risultato poteva divenire addirittura imbarazzante se Oliver Bearman, chiamato in tutta fretta per sostituire Carlos Sainz, avesse trovato quei 37 millesimi che gli hanno impedito di passare la tagliola del Q2 ai danni di Sir Lewis Hamilton. Un risultato complessivamente peggiore rispetto alla scorsa stagione, in cui Russell riuscì a issare la W14 in quarta piazza.
Al terzo anno di continuità regolamentare il team tedesco sembra rassegnato a fluttuare nel midfield con sporadici acuti, questo nonostante siano state riposte nel cassetto vesti aerodinamiche tanto originali quanto fallimentari. Vedere un fuoriclasse del calibro del sette volte campione del mondo, il pilota più vincente della storia della massima categoria, incapace di trovare un guizzo utile su uno dei suoi punti di forza (il giro secco, nda), è la cartina di tornasole dell’attuale valore della W15.
Il problema principale che ha penalizzato sia Hamilton che Russell è stato il continuo rimbalzo della monoposto, in particolare in curva otto, nove e dieci. La necessità di abbassare la vettura disponendo di una ride height ridotta per generare carico tramite il pavimento della vettura, in fatti, ha prodotto un contesto nocivo. Problematica simile a quella accusata negli ultimi anni e che sta iniziando a spazientire il Re Nero.
Mercedes W15: Lewis Hamilton è irritato dai soliti problemi insoluti
Nelle interviste post qualifiche, il fuoriclasse di Stevenage è apparso infastidito nel dover constatare che i problemi degli ultimi anni non siano stati ancora risolti, nonostante molti elementi della W15 siano migliorati. Hamilton ha dichiarato che le performance della monoposto sono penalizzate dall’eccessivo rimbalzo della vettura, problema che ha afflitto tutte le wing car della stella a tre punte. Il prossimo pilota del Cavallino Rampante ha continuato sottolineando l’incapacità di mitigare il rimbalzo della vettura in curva 6, 7, 8, 9 e 10 nonostante le modifiche durante la notte di giovedì.
In un circuito così veloce, senza la necessaria fiducia nel mezzo meccanico, è davvero difficile estrarre il massimo potenziale della vettura senza aumentare in modo esponenziale la possibilità di essere “tradito” dal proprio bolide. Scenario molto pericolo a Jeddah in considerazione della stretta vicinanza ai muretti. Nonostante i problemi della W15, però, il campionissimo della Mercedes ha tributato il giusto elogio al suo compagno di squadra che, malgrado abbia realizzato un crono sostanzialmente simile al suo, ha svolto un ottimo lavoro sin dalla prima sessione di prove libere.
Nella sua ormai lunga carriera costellata di tanti successi, Hamilton ha sempre dimostrato di non mollare mai. Parliamo di una caratteristica intrinseca del pilota di origine caribeña che, al pari di altre annate, il britannico ha tutta l’intenzione di far pesare anche in questo mondiale 2024. L’obiettivo d’altra parte è sempre il medesimo: intendere al meglio la vettura e trovare il modo per sfruttarla alla massimo. L’epta campione del mondo ha dichiarato che lui e il team continueranno a spingere per comprendere l’origine dei problemi della monoposto cercando di risolverli.
Mercedes W15: George Russell paga a caro prezzo un errore nell’ultimo run
Il giovane pilota inglese non ha completato il suo ultimo giro con gomme Soft nuove a causa di un errore di cui si è assunto la responsabilità. Secondo Russell se avesse portato a termine il secondo run del Q3, avrebbe potuto lottare per la quarta posizione o addirittura qualcosa di meglio. La lotta nel midfield è molto serrata e la minima sbavatura in qualifica può far perdere posizioni sulla griglia di partenza. Il nativo di King’s Lynn ha ammesso che la scuderia è ancora in una fase di apprendimento e quindi non è necessario fare drammi anche se la prestazione di ieri è stata molto deludente.
Si perché paliamoci chiaro. Oltre al problema suddetto relativo al bouncing, il posteriore della W15 continua a mostrare una certa instabilità di marcia a determinate velocità di percorrenza. In parte la causa riguarda in nuovo schema sospensivo al retrotreno che, al momento, non ha ancora trovato il settaggio ideale, incapace di fornire la performance che sulla carta aveva promesso. In gara si proverà a massimizzare il rendimento considerando che il passo simulato nelle Fp2 non era affatto male. Dietro Verstappen, infatti, secondo Mercedes nulla è deciso…
Autore: Roberto Cecere – @robertofunoat
Immagini: Mercedes AMG F1 Team